Il nuovo ragazzo della Desert Winds

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No, non scappare.
Aspetta.. resta lì.
Perché ti stai alzando?
Non rispondere al telefono.
Ferma.
Belinda, urla!

Mi svegliai di soprassalto faticando nel cercare aria, mettendomi seduta sul letto e spalancando gli occhi. Ok, ero nella mia stanza. Mi trovavo sul mio letto dove mi ero addormentata un'ora prima dopo essermi lavata velocemente per recuperare il sonno. Perfetto, era solo un incubo. Però mi ritrovavo esattamente in quel vicoletto con Part.. Parm.. Pamel? Ottimo, non ricordavo il suo nome.. era già un passo per dimenticare l'accaduto. Portai le mani agli occhi strofinandomeli per poter mettere a fuoco, guardai poi l'orologio appeso al muro di fronte il letto. Non riuscivo a vederne l'orario, fottuta miopia. Mi voltai verso il comodino - che era in realtà un piccolo scaletto di legno color beige - e mi allungai per afferrare i miei occhiali da vista ed indossarli. Guardai nuovamente l'orologio e mi resi conto che erano le otto e mezzo del mattino.

"Oh cazzo!" esclamai alzandomi talmente di fretta che quasi inciampai, ma fortunatamente riuscii a mantenere l'equilibrio. Avevo solo una mezz'ora di tempo per fare colazione, prepararmi e recarmi a scuola. Decisi di lasciar perdere la colazione fatta in casa, avrei lasciato che Yvonne mi portasse qualcosa. Presi il telefono mandando un messaggio velocemente ad Yvo: «Allarme colazione». Dopodiché lasciai il telefono sul comodino andando verso la destra della mia camera, dove si trovava uno stender che fungeva d'armadio. Non avevo molti vestiti con me, la maggior parte dei miei outfit era roba prestata da Yvonne per non farmi sembrare una povera sfigata, cosa che in effetti ero. Optai per un top aderente senza spalline e con le maniche a lampada color albicocca ed un jeans baggy a vita alta di un blu lavato. "Grazie Yvo" sussurrai mentre prendevo i vestiti, mi cimentai a prendere anche l'intimo e corsi in bagno a sciacquarmi in fretta per poi vestirmi.

Mi guardai allo specchio e notai che era abbastanza evidente che non avessi dormito affatto, quindi lavai il viso con un detergente per poi aggiungere giusto un po' di correttore sotto agli occhi per coprire le occhiaie, un po' di mascara per aprirli ed un rossetto matte nude. Raccolsi i miei lunghi capelli castano scuro in uno chignon un po' sbarazzino, sia per fare velocemente sia perché i miei capelli erano davvero orribili in quel momento.

Tornai in camera dove indossai delle scarpette da ginnastica abbastanza alte da non farmi sporcare la fine dei jeans, tanto venivano coperte dai pantaloni, ed indossai una semplice giacchetta di un nero leggermente opaco. Inserii i libri nel mio zaino, indossai gli occhiali ed afferrai finalmente il telefono e le chiavi per uscire di casa. Controllai l'orario sul telefono, il quale mi mostrò che mancavano cinque minuti alle nove. Sbattei il piede destro in terra dal fastidio e cominciai a correre verso la mia scuola.

Arrivai con qualche minuto di ritardo, ma fortunatamente appena misi piede a scuola vidi che i ragazzi stavano ancora entrando nella classe di matematica, ovvero la prima lezione del giorno. Andai al mio solito posto, sentendo gli occhi degli altri addosso. Guardai Yvonne, la mia compagna di banco, e le sorrisi chinandomi verso di lei per salutarla. "Yvo! Sono esausta, fortunatamente la prof non è ancora qui" feci per sedermi, nello stesso momento arrivò Dominik ed ovviamente le ragazze non ci pensarono due volte nel sbavargli dietro.

"Potreste anche smettere, grazie" sbottai infastidita e tutte mi guardarono male per poi voltarsi e tornare a pensare alle loro cose. In realtà odiavo essere così e comportarmi in quel modo, ma essendo il capo cheerleader avevo un certo controllo sulle altre. No, non mi piaceva la situazione, ma nella mia scuola vigeva la regola delle gerarchie. Qui, come in molte altre scuole americane, le cheerleader venivano viste quasi come delle regine. Il parere delle cheerleader aveva più importanza del parere di qualunque altra categoria di persone presenti nella scuola. Ed ovviamente, assieme alle cheerleader, regnavano i giocatori di football.

THE UNSEEN THINGS [ peter parker ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora