Un'eroina col tacco 12

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Ci sono stati dei momenti nella mia vita in cui le cose che amavo di più venivano portate via: mio padre, quando un pirata della strada ha deciso di scontrarsi contro la sua macchina; quando lo zio di Yvonne ha deciso di lasciare me e mia madre per una donna molto più giovane, portandosi via con lui tutta la nostra fiducia; e infine mia madre, la sua anima era stata portata via dall'alcool. Ma di una cosa ero sicura.. non sarebbe più successo con altre persone. No, non avrei permesso a nessun altro di rovinare la mia vita.

Scoprire la vera identità di Spider-Man fu uno shock per me, inteso nel senso buono della parola. Avevo capito che in realtà Peter era sempre stato presente, anche quando non ero in grado di riconoscerlo. Era ovunque, Peter era come l'aria.. sempre attorno a te, ma così trasparente che non la vedi. Ora nessuno poteva intromettersi tra me e lui, perché non c'era più nulla da nascondere o che potesse rovinare il nostro rapporto, nonostante qualcuno stesse cercando di farlo: Mysterio. Forse era proprio lui l'uomo misterioso da cui scappava quella notte, peccato che non sapevo ancora per quale motivo. Il mago aveva il viso scoperto e continuava a fissarci curioso.

«Belinda, è un onore rivederti, peccato che questo insulso ragazzino stia cercando di ostacolarti» cominciò a fare dei passi verso di noi e Peter si mise innanzi a me come se fosse uno scudo pronto a proteggermi.
«Non ti azzardare a toccarla!» lo minacciò Peter, cercando alla cieca la mia mano. Strinsi la sua, sentendo il suo pollice accarezzarmi il palmo e quel tocco così lieve mi fece capire che potevo fidarmi di lui, che forse quella fiducia non era del tutto andata via.
«Oh, non ho bisogno di toccarla..» disse mentre il suo elmetto si richiuse, brillando di luce propria. La sentivo arrivare... quella sensazione percepita al Joy Theatre.
Era come se qualcosa mi stesse chiamando, dovevo a tutti i costi avvicinarmi alla luce, toccarla, gustarla con la mia stessa lingua. Lasciai perdere la mano di Peter e cominciai a fare qualche passo verso Mysterio, eventualmente quest'incantesimo venne interrotto da Peter che mi scaraventò lontana dal mago, bloccandomi il corpo per terra grazie all'aiuto di un'enorme ragnatela.
«Scusa amore, devo prendere certe precauzioni!» mi disse in seguito, per poi indossare nuovamente la sua maschera. Il mio ego si fermò un attimo a concentrarsi sul nomignolo che mi aveva attribuito, questo ci rendeva qualcosa?
Mysterio si scagliò contro di lui urlando, ma Spider-Man riuscì a schivare il suo attacco, colpendolo successivamente con un calcio nell'addome.

«Tu non capisci! Sei solo un ragazzino! Tutto era perfetto prima che arrivassi tu, non mi mancava niente.. NIENTE!» Mysterio rispose all'attacco dando un pugno in pieno viso a Peter.
«Hey! Vedi dove metti quelle mani, coglione!» urlai cercando di dimenarmi per uscire fuori da quella ragnatela.
Peter scoppiò a ridere e approfittando della distrazione del nemico, sollevò Mysterio con una forza disumana per poi sbatterlo al suolo.
Si voltò verso di me mostrandmi il suo petto che faceva su e giù per lo sforzo, e prima che il cattivo potesse alzarsi corse verso di me decidendo finalmente di liberarmi.
«Stai bene?» gli chiesi e lui annuì, nonostante avesse del sangue che gli usciva lentamente dalla narice destra.
«Devo portarti via da qui prima che--» Mysterio non diede il tempo a Peter di finire la frase che si presentò alle sue spalle, lo afferrò per il viso con la mano sinistra e battè la sua testa più volte contro il pavimento.

«No! Smettila!» urlai cominciando a sentire i miei occhi scuri bagnarsi nel vedere che Peter non riusciva a liberarsi e reagire. Capii che ora aveva bisogno del mio aiuto, nonostante non avessi nessuna uniforme ben progettata o alcuna forza.
Vidi il mio zaino in lontananza e, sperando che Quentin non potesse vedermi, mi alzai e corsi di fretta verso di esso. Cominciai a rabbrividire per il vento che aveva portato il freddo verso di noi e mi strinsi tra le mie stesse braccia, cercando di riscaldarmi. Mi voltai per lanciare un'occhiata veloce ai due combattenti.
Peter cercava di dimenarsi, ma ora Mysterio lo teneva sospeso in aria e gli aveva persino tolto la maschera per vedere il suo viso sanguinare. Sbiancai non appena vidi la condizione in cui si trovava il suo viso, Peter socchiuse lentamente gli occhi e pregai che non stesse per svenire.
«New Orleans sarà mia!» urlò e nel medesimo momento un tuono si scagliò contro l'edificio di fronte, facendomi sobbalzare dallo spavento, mi coprii persino la testa come se quel lampo volesse colpire me.
Aprii il mio zaino, cercando qualcosa con cui rompere quel fastidioso elmetto. Guardai per qualche secondo l'unico oggetto abbastanza appuntito e pesante da poter rompere un vetro, sentendomi stupida nel prendere quella scelta.
«Oddio, spero che funzioni..» sussurrai dopo aver afferrato il mio tacco a spillo da 12 cm, utilizzato poche ore prima a lavoro.
«Voi stupidi vendicatori non vi intrometterete più nelle mie faccende perché io sono--» toccai la spalla di Mysterio con due dita e lui smise di parlare, lasciò cadere Peter al suolo e si voltò verso di me.
Non ebbe il tempo di reagire che colpii il suo elmetto luminoso con il mio tacco, il quale sorprendentemente riuscì a distruggerlo in mille pezzi. Mysterio cominciò ad imprecare stringendo i pugni e dopo aver guardato per bene il suo casco distrutto in terra, spostò lo sguardo su di me fulminandomi con esso.
«Oh, ragazzina, hai fatto un enorme sbaglio!» e stava per lanciarmi un colpo quando venne scaraventato sul tetto dell'edificio di fianco al nostro.

THE UNSEEN THINGS [ peter parker ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora