I metri che mi separano dal campo da calcio sembrano infiniti.
È come se stessi camminando a vuoto, sempre nello stesso punto, come in un incubo.
Mi sudano le mani, nonostante il freddo. Le infilo in tasca , sfregandole contro la stoffa.Ariel mi è dietro, le mani infilate a sua volta nelle tasche del cappotto. Sento che vi rovista all'interno, tirando fuori il pacchetto delle sigarette. Ne esce una e l'accende, portando le mani a coppa davanti ad essa, per non far spegnere la fiamma.
Poi tira fuori la prima boccata e assottiglia lo sguardo.
« Guarda li, il tuo cagnolino da guardia sta già rivendicando il territorio. » afferma, facendo un cenno col capo.I miei occhi incrociano i suoi a metà strada.
Mi stava già guardando, ed il mio cuore perde un battito.
Le sue iridi scure mi attraversano l'anima, mi stritolano il petto e mi fanno mancare l'aria.
Le sue labbra si incurvano leggermente in un sorriso che riesco a percepire soltanto io.« Dai, Syd! Torna in campo! » un urlo spezza quel silenzio assordante nella mia testa, riportandoci alla realtà.
Una sua compagna di squadra l'ha richiamata, ed io vorrei scoppiare a piangere senza motivo. E mi sento così sciocca, così inutile.' Aspettami '
Mi dice senza emettere davvero fiato. Le leggo il labiale, cosa che ho imparato a fare da subito con lei.
Era un nostro modo di comunicare, senza far ascoltare agli altri ciò che avevamo da dirci.
Eravamo noi due. Eravamo sempre e solo noi due.
Mi scocca un occhiolino e poi torna alla partita, dandomi le spalle.« Ma guardala, tra un po' ti piscia intorno, proprio come i cani.
Ridicola. » Ariel compare al mio fianco, e per un breve attimo, avevo quasi dimenticato la sua presenza, presa com'ero dai miei pensieri, dalle mie sensazioni.
Quando si tratta di Sydney il mio cervello esclude ogni cosa, ogni persona. È come se tutto il mio mondo si concentri su di lei.
E su nient'altro.Prendiamo posto sugli spalti; Ariel termina la sua sigaretta per poi accenderne una seconda.
Fuma sempre così quando è nervosa. E per quanto mi dispiaccia essere causa del suo nervosismo, non so come porre rimedio alla cosa. Non so come tranquillizzarla.
Le trema la gamba sinistra, e vorrei dirle di smetterla perché sta facendo innervosire anche me.Ma resto in silenzio, le braccia strette attorno alla pancia come a volermi difendere dal freddo e lo sguardo fisso sul campo, dove Sydney sta dando il meglio di sé, come al solito.
Il calcio è tutta la sua vita.
Su quel campo da calcio lei ci vivrebbe giorno e notte. Anche sotto la tempesta o sotto il sole più cocente.
L'ho vista cadere e farsi male e rialzarsi più forte.
L'ho vista soffrire, ma anche gioire.
E quel sorriso..
È accecante più del sole e brilla più di una stella qualunque.
È un sorriso fuori dal normale, e fino a poco tempo fa, era solo mio.Con il pallone tra i piedi, la sua vita è concentrata tutta lì. La sua essenza, il suo ossigeno.
Ora è sul campo che si avvia come una scheggia verso la porta, e riesce a superare tutte le sue compagne, senza troppa difficoltà.
Poi stringe le labbra e tira.Ormai riconosco le sue abitudini, i suoi gesti. Quando è troppo concentrata stringe le labbra in una linea sottile.
So a memoria il suo metodo di gioco, il suo modo di pensare e di agire sul campo da calcio.Il pallone entra in rete.
Mi sfugge un sorriso che non riesco a trattenere. Stringo i pugni, per evitare di esultare, e avverto lo sguardo di Ariel su di me.
Ma la ignoro, concentrandomi sulla reazione di Sydney.
Sorride. È felice.
Le sue compagne le danno il cinque, e lei è fiera di sé stessa. Io lo so, lei lo sa.Poi come attirata da una calamita, i suoi occhi incrociano i miei. Per l'ennesima volta, in pochi minuti.
Poi distoglie lo sguardo e ritorna a correre dietro il pallone, come se non fosse appena successo nulla.
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Ogni frammento di te
RomanceNon è una storia d'amore come le altre. Quella di Sydney e di Chanel è qualcosa di diverso, fuori dal comune. Perché nessuno dovrebbe mai amare in questo modo. Nessuno meriterebbe di soffrire come ha sofferto Chanel. Nessuno meriterebbe il dolor...