Capitolo 14

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Mentre l'acqua mi scivola addosso, cancellando ogni residuo di questi giorni difficili, continuo comunque a sentire il peso della situazione.

Come se si fosse concentrato tutto a un tratto al centro del petto, costringendomi a respirare a fatica , a trattenere le lacrime che minacciano di uscire da quando ho messo piede in questo bagno.

Vorrei potermi dire che andrà tutto bene, che starò meglio.

Ma come faccio a promettermi una cosa del genere se poi non riesco a pensare al domani? Se ogni cosa mi riporta in mente lei?

Persino il bagno schiuma alla vaniglia , quello che abbiamo usato quella notte, insieme.

E che ora sto usando io, da sola.

O come quell'angolo nella doccia , dove ci siamo amate così tanto, che mi sembra ancora di sentire il suo respiro irregolare, come se lei fosse nella stanza accanto.

Fa tutto male, e nessuno può capire quello che ho dentro.

Nessuno vorrebbe mai buttarsi in un baratro senza fondo.

Le mie lacrime si confondono con l'acqua , diventando cristalli sulla pelle, scivolando sul mio petto ansante a causa dei singhiozzi.

E quando ne esco, col vapore che appanna tutto il resto, mi sento ancora peggio.

Trovo conforto nel mio solito accappatoio, e mi avvicino al lavandino dove ho lasciato il telefono.

Lo so che sarò una stupida , che non merita che io sia qui a pensarla .

Lo so che non merita più neanche una mia lacrima.

Voglio illudermi che ci sia ancora speranza. Che c'è qualcosa che può ancora salvarsi tra me e lei.

Ed è per questo che apro la sua chat, ignoro la sua immagine del profilo, quella che le ho scattato io durante l'ultima partita che sono andata a vedere .

Stava per fare goal, quel goal che puntualmente mi ha dedicato.

Come tutte le volte.

Prendo coraggio e ignoro anche quell'online. E comincio a digitare le prime parole che mi vengono in mente.

"Sono qui da giorni col tuo nome in testa. E non riesco a cancellarlo . "

Rileggo più volte quello che ho scritto , come se servisse a qualcosa. Perché tanto so già che lo manderò , e che non ci sarà nulla a fermarmi.

Per questo premo invio , per poi abbandonare il telefono sul marmo del lavandino e strofinare i capelli in una asciugamano pulito.

Cerco di non pensarci , di non aspettare una sua risposta che probabilmente non arriverà mai.

Magari quel telefono non vibrerà , resterà silenzioso, con lo schermo buio.

Magari si illuminerà per qualche altra banale stronzata , illudendomi. E farà ancora più male , perché tu amore , resti sempre la mia notifica preferita.

Mi basta vedere il tuo nome sullo schermo per sentirmi felice . Mi basterebbe questo , e mi cambierebbe la giornata.

Accendo il phon , dopo aver lanciato una occhiata fugace al cellulare silenzioso.

Una fitta , due fitte.

Basta Chanel, non darci peso.

Magari non può risponderti, magari ha da fare.

O semplicemente , porca puttana, non vuole risponderti.

Il calore del phon è piacevole.

La miachioma torna ad avere una piega naturale , più ordinata.

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