Capitolo 15

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Chanel

La ragazza che sta attraversando questo posto squallido, e che si riflette nelle vetrate che si susseguono l'una dietro l'altra, sono proprio io. 

Mi è difficile riconoscermi, vestita in questo modo. 

Ariel è stata cosi soddisfatta di sè stessa, che ora non fa altro che sorridere come un'idiota. 

«Non è un abbigliamento da Halloween, però è perfetto per la serata. » aveva decretato, una volta terminato di truccarmi. 

Il mio makeup di solito si limita a una sottile linea di eyeliner sulla palpebra, e quando ne ho voglia, allungo le ciglia con il mascara. 

Invece stasera Ariel ha voluto valorizzare il taglio dei miei occhi con ombretto, eyeliner e mascara. Mi ha incipriato come se dovessi sfilare per Prada, e dopo una passata veloce di lucidalabbra fucsia, mi ha lasciato andare. 

Mi ha addirttura stirato alla perfezione i capelli, e stranamente, il solito effetto crespo, questa sera, sembra soltanto un ricordo lontano. 

Mi piaccio vestita cosi. È come se una nuova me fosse sul punto di venire fuori. 

Ariel mi arriva alle spalle, anche lei super sexy nel vestitino argentato corto fino alle cosce. 

« Sei uno schianto. » mi sussurra, specchiandosi a sua volta. 

Siamo l'opposto l'una dell'altra. 

Lei rossa, capelli lunghi e mossi. Occhi verdi e lentiggini ovunque. 

Io castana, capelli corti fino alla spalla, occhi scuri e nessuna lentiggine. 

Inclino il capo di lato e mi scruto a mia volta; le calze a rete che ha scelto per me, mi danno un'aria da cattiva ragazza che non sono affatto. 

Le Vans nere sono state l'unico capo d'abbigliamento che mi è stato concesso di scegliere. 

Ma dalle calze, ai pantaloncini di jeans aderenti, alla t-shirt nera dei Nirvana, alla giacca metalizzata verde bottiglia, è stata tutta opera sua. 

Stoniamo insieme, lei super sexy nel suo mini abito da discoteca, io da cattiva ragazza di strada. 

Ma siamo sempre state due poli opposti. In qualsiasi campo. 

È questo il nostro punto forte. 

Mi scocca un occhiolino e mi sussurra, avvicinandosi all'orecchio per udire al di sopra della musica a palla sparata dalle casse. 

« È qui. 

Ti sta già scopando con gli occhi. Sii ragionevole, Chanel. Te ne prego. » 

Mi strizza un braccio e poi si allontana, dopo avermi lanciato uno sguardo carico di appresione. 

Ora è come se tutto quel caos si stesse spegnendo lentamente, fino a diventare ovattato, come se mi trovassi all'interno di una bolla. 

I nostri sguardi si incrociano attraverso lo specchio. 

È poggiata ad una colonna di marmo, i capelli arruffati e biondi.

Si mordicchia il labbro inferiore, mentre lascia scorrere le sue iridi scure lungo tutta la mia figura. 

Avverto la bocca secca, le mani sudate. Riconosco questi sintomi. 

E lei lo sa. E continua a guardarmi con quell'intensità che mi fa ardere viva. 

È sexy a sua volta con quella giacca felpata rossa e nera dei Chicago Bulls, e quei jeans troppo aderenti. 

So benissimo cosa c'è lì sotto. 

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