Nei giorni seguenti Nora inizia la mattina con una piccola corsa ed esercizi vari come addominali e flessioni presso la zona alberata fuori dalla città. Con coscienza aumenta il carico ogni giorno, mentre di sera si apparta davanti ad un lembo nudo di terra con il libro preso in prestito in mano e cerca di capire come funziona il Chik, ma i risultati dei suoi studi le causano soltanto vomiti, crampi muscolari e rischi di soffocamento.
Irritata, chiude pesantemente il libro e lo lancia pigramente verso il proprio zaino facendo attenzione a non rovinarlo.
«Come cazzo faccio a sentire il peso della terra?! Le altre cose sono stata più o meno in grado di capirle, ma questa roba proprio no»
I giorni passano esercitandosi senza sosta e il sesto giorno, Nora torna nuovamente in quella area alberata e, come al solito, accende un fuoco fatto di rami e foglie secchi con una brillante fiammella rossa proveniente dal dito indice.
Dopo i vari esercizi fisici, Nora si massaggia le spalle e le cosce e sente i muscoli meno tesi rispetto ai giorni precedenti. Anche il dolore alle ossa le sembra essere considerevolmente diminuito rispetto a una settimana prima mentre stira le braccia dietro la schiena.
«Molto meglio stavolta. Almeno riesco a correre e muovermi decentemente»
Con un paio di saltelli sul posto mette alla prova il corpo in fase di guarigione e poggia lo zaino vicino ad una roccia, per poi sedersi per terra a gambe incrociate con sguardo determinato.
«Questa volta mi sono preparata e ho chiesto consigli sul Chik ad alcuni dei contadini di Karalet»
Chiude gli occhi e prende un respiro profondo mentre l'Energia inizia a scorrere dentro di lei, per poi fluire lentamente da sotto di lei attraverso il corpo a contatto con il terreno e propagarsi liberamente.
Delle gocce di sudore scorrono sulla pelle e un liquido rossastro denso le esce dalle narici mentre cerca di muovere il flusso di Energia attraverso il terreno, ma la sua concentrazione inizia a vacillare e inizia a digrignare i denti e, dopo qualche minuto, sente le orecchie pulsare violentemente e i polmoni vuoti alla disperata ricerca di aria e, come il primo giorno, la bile le risale dallo stomaco per riversarsi per terra assieme a qualche rivolo di sangue nel mezzo. Non appena sente la propria gola liberarsi, si prende qualche minuto per riprendere fiato e recuperare le forze.
«Merda! L'idea è giusta, me lo sento!»
Batte irritata il pugno per terra e alza lo sguardo alla ricerca di un corso d'acqua per lavarsi in viso e far sparire il mix di sapore acido e ferroso dalla bocca, trovando una piccola radura dove scorre un rigagnolo a qualche centinaio di metri. Si china davanti al rigagnolo e si getta dell'acqua in viso, poi unisce le mani e si sciacqua la bocca fin quando non riesce più a sentire quell'abominevole sapore, dopodiché beve avidamente dalle proprie mani.
Come torna al fuoco per spegnerlo, ripone il volume dentro lo zaino e lo raccoglie da terra, quando con la coda dell'occhio vede per terra una piccola protuberanza che cattura la sua attenzione.
«C'era anche prima questa cunetta?»
Nora prova a pestare col piede la dolce sporgenza del terreno per assicurarsi che non fosse un'illusione ottica, poi appoggia il volto al terreno per assicurarsi che quel pezzo di terra fosse effettivamente più in alto del resto. La esamina di nuovo e la confronta con il resto del terreno. Dopo qualche minuto, gli occhi topazio le si spalancano.
«Ce l'ho fatta... Ci sono riuscita! Sì!»
Con un esulto, Nora spezza la calma silenziosa del bosco spaventando alcuni piccoli animali e uccelli e segue con delle risate di soddisfazione, ma il rumore delle vibrazioni del suo stomaco vuoto rompe il suo entusiasmo.
STAI LEGGENDO
Il Mondo della Farfalla
FantasyNora Diatris, ragazza venticinquenne, si allena all'alba per poi andare al lavoro. Ogni giorno al tramonto quando finisce di lavorare va a trovare la madre ospedalizzata in quello che i dottori definiscono "Sonno Eterno" e che non riescono a spiegar...