Capitolo 47 - Il Grande Piano: Nora

6 1 0
                                    

Vestita di una mantella grigio scuro con cappuccio sopra i suoi vestiti, Nora scruta l'ingresso della Capitale nascosta in mezzo ad un cespuglio. L'odore di terra e di erba fresca le penetrano le narici. L'arrivo di Sonia davanti ai portoni suscita rapidamente clamore, abbastanza da attirare velocemente un largo manipolo di Guardie. Ad un tratto, Sonia estrae la spada e la punta contro una delle guardie.

Adesso!

In una manciata di secondi un leggero bagliore chiaro ricopre il suo corpo e riflette la luce del sole come cadesse sul vetro, dando l'illusione di essere trasparente. Scatta quanto più rapidamente e silenziosamente possibile verso le mura e inizia ad arrampicarsi cercando di aggrapparsi con le mani e con i piedi usando i piccoli appigli generati dalle irregolarità dei mattoni.

Grazie all'allenamento di Sonia, in appena un minuto raggiunge la sommità delle mura e rimane in attesa che la via sul camminamento sia libera. Non appena una guardia nelle vicinanze si allontana a passo rapido, Nora scavalca e attraversa fino a scendere cautamente all'interno della Capitale dietro alcune abitazioni.

Mai avrei detto che la mia seconda visita alla Capitale potesse essere così.

Dalla tasca della giacca viola estrae la pietra del pomello della spada che Sonia le ha lasciato, ancora pulsante di luce brillante.

«Dunque, se ricordo bene, finché riceve Hik dovrebbe continuare a funzionare senza problemi anche se lontana da Sonia... dove sei, Dalion»

Ad ogni spostamento furtivo verifica che non ci siano guardie vicino e fa in modo che ogni volta che controlla la pietra la copra con la mantella in modo da non far fuoriuscire il bagliore.

Tra i vicoli più nascosti e le stradine semideserte, una figura semitrasparente attraversa la Capitale come un ratto, seguendo una forte luce che diventa sempre più brillante ogni minuto che passa.

Dopo una ventina di minuti raggiunge una struttura squadrata in pietra grigia simile alle mura esterne e dall'aspetto opprimente; mentre si sistema nascosta dietro alcuni barili in legno e dei teli in stoffa grossa, osserva il bagliore della pietra farsi talmente intenso da doverla coprire completamente con le mani per evitare che qualcuno potesse notarla.

Deve essere una specie di prigione... vuol dire che è qui dentro.

Mentre osserva la struttura per cercare di capire come entrare, le voci di alcune Guardie all'ingresso attirano la sua attenzione e, dopo aver riposto nella tasca della giacca la pietra, si avvicina furtiva ad origliare la discussione.

«Tu! Rimani a controllare l'ingresso»

«Cosa succede?»

«Il Capitano Purveen è arrivato alla Capitale e vogliono rinforzi di guardia alla Grande Piazza!»

«Vengo anche io?»

«No, sei sorda? ho detto di rimanere qui! Ci sono già guardie sui tetti e ora vogliono altri di noi a fare in modo che nessuno entri nella Piazza. Mantieni la postazione e fai in modo che nessuno entri»

«Sissignore!»

Una decina di uomini in armatura escono dalle doppie porte in legno al ritmo del metallo delle placche che cozzano tra di loro. Subito dopo, una bizzarra calma sovrasta l'area delle prigioni.

L'accesso davanti a lei è bloccato dalla donna di guardia alla doppia porta e la sua abilità non è abbastanza buona per non farsi vedere da così vicino: verrebbe notata immediatamente e potrebbe doverla affrontare e cancellare ogni speranza di riuscire ad entrare inosservata.

Mentre nascosta da dei teli di una bancarella Nora smette di incanalare Energia per lo Hik Shel per riposarsi. In quel momento la sua figura ridiventa visibile alla luce e prende un respiro profondo come delle gocce di sudore le scorrono dal viso sui ciottoli sotto di lei.

Dopo qualche minuto di riposo riattiva l'abilità e cammina intorno alle mura grigie alla ricerca di un modo per entrare, ma l'unica porta aperta è quella controllata dalla guardia e il piano terra non mostra finestre abbastanza ampie per passarvi attraverso.

Decide di cambiare obiettivo e di esaminare le torri di guardia agli angoli della prigione. Guarda in alto e osserva con attenzione le torri circolari e, a circa quattro piani di altezza, scorge delle piccole feritoie rettangolari usate probabilmente da arcieri e da avvistatori.

Ad un tratto sente rumori di passi avvicinarsi e immediatamente cerca un posto per nascondersi. Delle casse di legno semipiene di verdure, forse lasciate lì da un mercante, le vengono in aiuto ma, forse per il movimento brusco, un verso gutturale di una delle guardie rimbomba grave nell'aria.

Da dietro le casse, Nora trattiene il respiro mentre cerca di nascondersi con lo Hik Shel nel modo migliore possibile.

Il suo respiro è incredibilmente lento, l'aria entra a malapena nei polmoni e sente battere il cuore all'impazzata mentre i rumori di passi dietro di lei calpestano il terreno ciottolato.

«Cosa c'è?»

«Non ti è sembrato di vedere qualcosa muoversi?»

«Non ho visto niente! Siamo di ronda, muoviti»

Nora mentalmente si fa prendere dal sollievo e chiude gli occhi per un momento.

«Mi è sembrato da quella parte, controllo un attimo»

«Fai veloce allora»

Quelle parole riportano istantaneamente il panico dentro di lei.

I passi si fanno più vicini e si copre naso e bocca con le mani in modo da attutire qualsiasi possibile rumore e osserva con paura il capo della guardia che sporge appena da sopra guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa.

Senza muoversi di un millimetro e senza quasi respirare, Nora rimane immobile fino a quando non vede più il volto della guardia.

«Credevo di aver visto qualcosa...»

«Visto? Non c'è nulla. E ora andiamo, prima che il Capitano ci mandi a pulire la merda dei Firim»

Con tono rozzo le guardie si allontanano da lei e, dopo un paio di minuti, toglie le mani dalla bocca e respira avidamente e profondamente mentre si asciuga il sudore freddo dalla fronte.

«Che culo....»

Non appena verifica accuratamente che non ci sia nessuno nei paraggi comincia ad arrampicarsi lungo una delle torri della prigione un poco alla volta, accertandosi di non fare movimenti bruschi e rumorosi e di avere una presa solida, specialmente superata una certa altezza.

L'aria fresca della giornata le accarezza il corpo e il sole splendente in cielo proietta su di lei la sua luce, rendendo la sua abilità appena sviluppata degna di nota.

Mattone dopo mattone, finalmente raggiunge la feritoia nell'alto della torre e un forte odore alcolico precede una guardia seduta su una sedia, impegnata a scrivere su un tavolo appoggiato al muro mentre la porta in ferro aperta permette uno sguardo all'interno dei corridoi in pietra dall'aspetto squallido e malmesso.

Molto lentamente, Nora si infila dentro la stanza attraverso lo spazio della feritoia e, dopo essersi levata gli stivali, con passi felpati si incammina verso la porta facendo in modo di non farsi sentire dalla guardia probabilmente alticcia.

Uscita dalla stanza osserva i tristi corridoi e passa oltre alcune stanze da cui provengono diverse voci. Ancora una volta estrae dalla tasca la pietra del pomello che brilla senza sosta, illuminando il corridoio. Immediatamente rimette la pietra in tasca e aguzza l'udito per sentire se qualcuno ha visto la luce.

Se rimane fissa così la luce non mi aiuta affatto!

Decide di smettere di alimentare la pietra, senza rinunciare allo Hik Shel, e ripone l'oggetto ora senza alcuna luce nella tasca della giacca.

Dovrò cercare un po' ovunque per trovarlo. Ci vorrà più tempo, ma lo troverò! Dalion, aspettami!

Con unpromemoria mentale, Nora cammina rapidamente verso una rampa di scale in fondoal corridoio e scende al piano inferiore.

Il Mondo della FarfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora