Sono trascorsi tre giorni dalla loro partenza da Adalac, il cielo del tardo pomeriggio è diventato cupo e dei lampi all'orizzonte presagiscono tempesta. Visto il tempo, il loro piano di andare in linea retta verso la Capitale subisce una lieve modifica che include una sosta in una città di passaggio per poi ripartire non appena la tempesta si calma.
Il cielo plumbeo della cittadina non aiuta a enfatizzarne le qualità, ma l'impressione che Nora ha in quel momento è che non ha la stessa energia di Adalac. Le tipiche case in pietra rossa riflettono pigramente quella poca luce che passa attraverso le nuvole e la gente di passaggio non sembra particolarmente intenzionata a fermarsi a commerciare o a chiacchierare quando una tempesta minaccia all'orizzonte.
Dopo qualche ricerca, finalmente trovano una locanda dove poter passare la notte. Dall'esterno l'edificio non appare molto diverso rispetto alle altre abitazioni, ma le sue dimensioni e l'ampia quantità di finestre sulla facciata la distinguono da ciò che la circonda. Appeso al lato dell'ingresso in legno Nora vede lo stendardo di Teros svolazzare irruento al vento.
Era appeso anche alla Gilda, che sia una caratteristica delle strutture per il pubblico?
«Benvenuti alla Locanda del Liutaio, come posso servirvi?»
Un uomo pelato di alta statura li accoglie da dietro il bancone non appena aprono la porta del locale e mettono piede dentro.
L'interno della locanda è illuminato da delle lampade alimentate con lo Hil e l'arredamento in legno rendono l'ambiente caldo e accogliente, mentre alcuni clienti bevono alcolici e quello che Nora identifica come un Bardo suona uno strumento vagamente simile ad una chitarra con cinque corde.
«Ci serve riparo per la notte»
Nora si rivolge per prima alla persona dietro il bancone mentre conta quanto denaro è rimasto.
«Abbiamo due camere all'ultimo piano, direi che vanno bene»
Nora capisce al volo che l'uomo vuole proporle la soluzione più comoda e costosa. Ha dovuto impiegare simili strategie lei stessa lavorando ai centralini.
«Allora una camera singola al piano terra»
«No, aspetta»
Turbato, Dalion interviene nella discussione.
«Non possiamo prendere una camera singola»
«Perché? Costa meno...»
«Ma scusa...»
La faccia di Dalion si dipinge di un leggero rosso e distoglie lo sguardo appena aggrottato. Nora inizialmente rimane confusa dal suo comportamento contrario al voler risparmiare quanto più denaro possibile, ma dopo una manciata di secondi crede di capire.
Con un sorriso e un leggero sguardo denigratorio, Nora osserva Dalion e poi torna dal gestore del locale.
«Una camera singola, non importa per i letti»
«Sono cinque bronzi»
Nora consegna cinque monete in bronzo e, in cambio, il gestore recupera da un cassetto una chiave in metallo senza nessuna caratteristica particolare.
«La stanza è in quel corridoio, in fondo a sinistra. Cercate di non fare casino, della gente ci dorme anche qui»
Con un cenno della mano, Nora fa segno di aver compreso e si avvia verso la stanza mentre Dalion la segue imbarazzato e imbronciato.
Come aprono la porta, si trovano davanti una stanza dall'aspetto piuttosto basilare con un piccolo scrittoio e un mobiletto accanto al letto doppio. Ovviamente.
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Il Mondo della Farfalla
FantasyNora Diatris, ragazza venticinquenne, si allena all'alba per poi andare al lavoro. Ogni giorno al tramonto quando finisce di lavorare va a trovare la madre ospedalizzata in quello che i dottori definiscono "Sonno Eterno" e che non riescono a spiegar...