Capitolo 54 - Cicatrici

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Lo sguardo crudele di Zaker squarcia Nora che osserva ancora scossa la scena. Il suo corpo è come paralizzato l'unica cosa che le sue condizioni le consentono di fare è tremare come la bambina a pochi metri da lei.

Gli occhi nocciola della bambina cercano aiuto in quelli di Nora ma trovano le sue stesse paure, solo negli occhi di qualcun altro.

«Beh? Eri molto più divertente prima. Non dirmi che stai facendo la scenetta per questa gente? Finiscila e vieni qui se hai un briciolo del coraggio di prima»

Nora vorrebbe avere il potere di salvare quella bambina, ma non ne è in grado. Non in quelle condizioni fisiche, non in quelle mentali in cui la nube l'ha lasciata. Ogni fibra del suo corpo grida di dolore e ogni respiro profondo che fa allevia e contemporaneamente acuisce le sensazioni.

Eppure, una parte di sé è grata del fatto che quell'uomo, nonostante tutto, sia ancora vivo.

«Prima stavi facendo di tutto per salvare questa bambina e la madre, e ora non ti muovi nemmeno di un centimetro. Che cazzo vuol dire?! O adesso hai cambiato idea e vuoi che muoia?»

Con un ringhio Zaker si rivolge nuovamente a Nora che ancora è parzialmente distesa sul terreno.

«Non ho più forze. Non voglio vedere altra gente morire. Non ne posso più. Davvero. Voglio solo salvare mia madre e le persone che ho messo nella merda e andarmene»

«Allora dopo che ho finito con te faccio una visita anche a tua madre, che ne dici? Così risolviamo la questione»

Davanti a quelle minacce alquanto simili a quelle del fu Folo, Nora non riesce a trattenere una risatina.

«Che cazzo hai da ridere? Hai perso il senno?»

«No, o almeno non stavolta... è solo che anche quello stronzo di Folo ha detto una cosa simile prima, ma non ero lucida per riflettere. Per quello ora che ci penso mi viene da ridere»

«E cosa avresti da ridere? È inutile fare l'arrogante, non funzionano i bluff con me»

«Nessuno può arrivare da mia madre. Nemmeno io so come tornare da lei»

«Questo lo dici tu! Stai tranquilla che»

Lo scambio fra Nora e Zaker continua ininterrotto fino a quando Nora non ridacchia di nuovo.

«Vorrei proprio vedere, così mi fai vedere come si fa»

Confuso e irritato dalle parole di scherno di Nora, il finto Capitano Zaker avanza furioso a grandi passi verso di lei.

Con le ultime tracce di Energia che le sono rimaste in corpo, Nora frettolosamente afferra una lama dal fodero della gamba sinistra e cerca di inserirla dentro l'impugnatura. In un miscuglio di giallo e viola, le sue mani brillano in preparazione a scagliare la lama ramata del pugnale contro Zaker che viene improvvisamente accolto alla sua sinistra da un pugno di Garil sulla mascella, facendolo girare leggermente.

«Imbecille»

Con un movimento raffinato scivola su un sottile strato d'acqua e afferra la bambina, trascinandola via dalle mani del finto Capitano. Come si rende conto di aver perso la sua protezione cerca di sguainare la spada contro di lui con tutta la forza del braccio che possiede, solo per emettere poi un verso di sorpresa nel trovare la lama scura di Sonia uscirgli dallo stomaco.

La spada di Zaker si ferma a mezz'aria.

Una manciata di secondi di caos, seguiti poi da un silenzio troppo pesante per la gente all'interno della piazza. Solo l'acqua che scorre dalla fontana ha il coraggio di farsi sentire.

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