La luce arancione del tramonto filtra appena attraverso la stoffa che riveste la finestra della camera, con alcuni piccoli raggi che passano oltre e raggiungono un letto bianco.
Improvvisamente il rumore di qualcuno che bussa freneticamente alla porta spezza l'atmosfera calma e rilassante della stanza
«Capitano! Una comunicazione urgente da parte del Colonnello!»
Una figura femminile inizia a borbottare scocciata e a rigirarsi sopra il letto senza mostrare alcuna intenzione di alzarsi.
«Ditegli che arrivo appena posso, sono appena rientrata dal precedente incarico»
«Dice che è urgente e che è un ordine dell'Eroe»
Mugugnando stanca, la donna si alza in piedi al lato del letto con un colpo di reni e si dà una lavata veloce per rendersi quantomeno presentabile. Un po' d'acqua per pulire il grumo dagli occhi, una spilla per legare i suoi capelli albicocca pallido e, dopo essere entrata nell'uniforme, è finalmente pronta.
È rientrata da poche ore da una missione impegnativa e tutto quello che vorrebbe fare è dormire, ma i suoi vari giuramenti le impediscono di prendersi simili libertà, che siano quelli con la Corona o meno.
Uscita dall'alloggio, la donna prende un carro e attraversa la Capitale e si chiede cosa possa essere accaduto di così urgente mentre osserva il popolo attraverso l'apertura laterale del carro.
Mentre guarda fuori nota un ciglio in mezzo alla sua visuale e, usando il riflesso del legno lucido dei rifiniti interni, osserva i suoi occhi color ambra alla ricerca dell'intruso fino a quando non lo trova e lo rimuove con precisione. Scesa dal carro, si incammina con passo sicuro verso il Palazzo di Giustizia fino a raggiungere l'ufficio del Colonnello salendo delle ampie scale e attraversando un corridoio decorato di svariate porte e stanze su entrambi i lati.
La donna si ferma davanti ad una porta in legno senza alcuna caratteristica particolare e bussa.
«Avanti»
La donna apre la porta ed entra nell'ufficio del Colonnello, un uomo piuttosto magro i cui capelli grigi sono già vittima dell'età.
«Capitano Sonia Purveen a rapporto»
Sonia si sistema sull'attenti in simbolo di rispetto dei gradi militari, sebbene la sua opinione del Colonnello non sia delle migliori. Anzi, si potrebbe dire che lo detesti.
«Riposo»
Dopo aver ottenuto l'autorizzazione, Sonia rilassa la propria postura e arriva al dunque della questione.
«Colonnello Serman, per cosa mi ha fatta chiamare?»
«L'Illustre Eroe mi ha assegnato il compito di trovare una ragazza chiamata Nora Diatris, colpevole di aver ucciso a sangue freddo tre persone: Caralan Pretes pugnalandola e i coniugi Shilan dando fuoco alla loro dimora con loro ancora dentro»
Sonia, con aria confusa, scruta e riflette sul comando del Colonnello.
«Tutto qui? Credevo che i ranghi inferiori fossero in grado di occuparsene»
«Sappi che Nora Diatris è stata qui, al cospetto dell'Eroe, circa quattro ore fa»
Strabuzza gli occhi. Non è sicura di aver capito bene.
Una ricercata del genere nella stanza dell'Eroe?
«Colonnello, può per favore dirmi cosa è accaduto?»
Sonia ascolta con attenzione il susseguirsi di eventi di quattro ore prima, cercando di farsi un'immagine mentale dell'obbiettivo.
Dopo aver sentito il riepilogo malignamente edulcorato degli eventi, Sonia decide di prendere una direzione diversa.
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Il Mondo della Farfalla
FantasyNora Diatris, ragazza venticinquenne, si allena all'alba per poi andare al lavoro. Ogni giorno al tramonto quando finisce di lavorare va a trovare la madre ospedalizzata in quello che i dottori definiscono "Sonno Eterno" e che non riescono a spiegar...