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«You locked yourself in the bathroom, lying on the floor when I break through, I pull you in to feel your heartbeat, can you hear me screaming? Please don't leave me!
Hold on, I still want you, come back, I still need you, let me take your hand, I'll make it right, I swear to love you all my life, hold on, I still need you. Long endless highway, you're silent beside me, driving a nightmare I can't escape from, helplessly praying, the light isn't fading, hiding the shock and the chill in my bones, they took you away on a table I pace back and forth as you lay still, they pull you in to feel your heartbeat, can you hear me screaming? Please don't leave me!»

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Amalfi, Italia. Gennaio 2021

Harry's P.O.V.

Senza mollare la presa attorno al suo polso apro il mobiletto a cui è poggiata con la schiena e ne tiro fuori una quantità immane di garze.
Cerco di restare lucido, di gestire la situazione e non farmi sopraffare dal panico.
Avvolgo le garze attorno al suo polso più strette che posso, mi procuro un telo e lo avvolgo al di sopra delle garze stringendo ancor di più, nella speranza che serva a rallentare l'emorragia.

Senza dire una parola, ignorando i miei singhiozzi, mi abbasso su Beau e la sollevo tra le mie braccia, corro fuori dal bagno e lungo il corridoio, afferro le chiavi e mi precipito fuori casa.
A passi da gigante raggiungo la mia auto e sistemo Beau, ormai quasi prova di sensi, sul sedile del passeggero, faccio il giro e salgo a bordo anch'io, mettendo in moto l'auto immediatamente

-B-Beau, ti prego, resisti- piagnucolo sfrecciando fuori dal viale diretto verso l'ospedale più vicino, il mio sguardo cade su di lei ogni due secondi e premo il piede sull'acceleratore sempre più
-D-Dio- singhiozzo incapace di credere che tutto questo sia la realtà e non soltanto un terribile incubo, sto tremando e il mio cuore batte così in fretta, sono terrorizzato.

Senza azzardarmi a rallentare tiro fuori il cellulare dalla tasca della mia giacca e con mani tremolanti cerco il numero di Oliver, lascio partire la chiamata e mi porto il cellulare all'orecchio pregando che risponda, i miei occhi tornano su Beau

-hey, Harry!- eccolo

-O-Oliver- piagnucolo

-Cristo santo, Harry. Che succede?- domanda immediatamente allarmato

-i-in ospedale, raggiungimi in ospedale, a-avverti la la famiglia di Beau, a-anche Abbie e Kahfee, fate in fretta- singhiozzo in preda al panico

-o-oh cazzo, no- sento la sua voce spezzarsi
-o-okay, arrivo- piagnucola, senza aggiungere altro chiude la chiamata ed io riporto il telefono in tasca accelerando maggiormente

-resta con me, piccola, ho bisogno di t-te, risolveremo tutto, sarò sempre al tuo fianco, ma ti prego, non lasciarmi, n-non lasciarmi- singhiozzo nella speranza che possa ancora sentirmi, allungo una mano verso il suo polso integro per assicurarmi che ci sia battito e un barlume di speranza si accende in me quando mi rendo conto che sí, c'è, debole ma c'è.

Finalmente dopo quella che sembra essere un'eternità raggiungo l'ospedale fermandomi davanti al pronto soccorso e mi precipito fuori dall'auto, tiro fuori Beau prendendola tra le mie braccia e corro verso l'ingresso

-q-qualcuno mi aiuti!- urlo, e non riesco neppure a terminare la frase che un'equipe di medici si precipita verso di me
-si chiama D-Daisy Beau Campbell, sono tornato a casa e l'ho trovata sul pavimento del bagno, c'era un coltello e..-

Golden [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora