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«Waves come crashing over me but I just watch 'em, I just watch 'em, I'm underwater but I feel like I'm on top of it, I'm at the bottom and I don't know what the problem is, I'm in a box, but I'm the one who locked me in, suffocating and I'm running out of oxygen, I'm paralyzed.»

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Amalfi, Italia. Ottobre 2020
[TW]

Daisy's P.O.V.

È un forte temporale a farmi svegliare, questa volta.

Di soprassalto scatto sedendomi sul letto, per qualche ragione ho il cuore a mille e mi manca l'aria, era un po' che non mi succedeva.
Mi porto una mano al petto e cerco di calmarmi, ma non sembra funzionare, perché è come se improvvisamente tutto quel che sta accadendo mi stesse piombando addosso, le paranoie cominciano a nascere e crescere, la paura scorre nelle mie vene come sangue, intossicato dalla mia ansia.
Sento gli occhi riempirmisi di lacrime, allora raggiungo il bordo del letto e mi metto a sedere così da essere più composta, sperando che serva a far circolare meglio l'aria nei miei polmoni.

Odio quando mi succede.
Odio quando perdo il controllo.

Sperando di distrarmi allungo una mano verso il comodino afferrando il mio cellulare e un mugolio abbandona le mie labbra quando leggo l'orario: sono le dieci e un quarto.
Ma la seconda cosa ad attirare la mia attenzione, subito dopo, è la marea di notifiche proveniente da Instagram, quindi corrugo la fronte confusa e apro l'app per capire cosa stia succedendo.
Ci sono un sacco di commenti che mi menzionano al di sotto di un post sconosciuto, ancor prima di aprirlo sento le mie condizioni peggiorare esponenzialmente, ma quando ci clicco su e vedo apparire davanti ai miei occhi un post del The Sun con una foto di me ed Harry in caffetteria, il cuore mi si blocca nel petto.

Ci sono un sacco di commenti che mi menzionano al di sotto di un post sconosciuto, ancor prima di aprirlo sento le mie condizioni peggiorare esponenzialmente, ma quando ci clicco su e vedo apparire davanti ai miei occhi un post del The Sun con una...

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Credevo fossimo soli, credevo non ci fosse nessuno a spiarci lì dentro.

La consapevolezza di essere stata seguita e spiata, magari ascoltata per tutto il tempo si fa spazio in me e sono costretta ad alzarmi dal letto e raggiungere la finestra per prendere aria.
Ignorando la pioggia la apro e una folata di vento entra nella stanza, dando ai miei polmoni un attimo di tregua, illudendomi di poter controllare l'attacco di panico che sta per arrivare, ma i miei occhi si riempiono di lacrime e li sento bruciare, li abbasso nuovamente sullo schermo del mio cellulare e con le mani che tremano faccio, forse, l'ultima cosa che avrei dovuto fare: aprire la sezione commenti.

 Ignorando la pioggia la apro e una folata di vento entra nella stanza, dando ai miei polmoni un attimo di tregua, illudendomi di poter controllare l'attacco di panico che sta per arrivare, ma i miei occhi si riempiono di lacrime e li sento brucia...

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Golden [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora