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«Trouble is her only friend and he's back again, makes her body older than it really is and she says it's high time she went away, no one's got much to say in this town, trouble is the only way is down, down, down. As strong as you were, as tender you got, I'm watching you breathing for the last time, a song for your heart, but when it is quiet I know what it means and I'll carry you home, I'll carry you home.»

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Amalfi, Italia. Gennaio 2021

Harry's P.O.V.

Mentre sono seduto su una delle scomodissime sedie in sala d'aspetto, guardandomi attorno non posso fare a meno di sentirmi in colpa, terribilmente in colpa.
Abbie e Kahfee sono abbracciate in un angolo della stanza, Enea cerca di dare conforto ad Oliver, mentre Hank cerca di tenere sotto controllo Elisabeth, che soltanto ora noto essere peggiorata visibilmente.

Jeff è seduto accanto a me, in silenzio

-Harry, sono ore che siamo qui, forse dovresti uscire a prendere un po' d'aria..- suggerisce

-non mi muovo da qui- rispondo secco, non oserei mai allontanarmi, se i medici dovessero portare delle informazioni mentre non ci sono non me lo perdonerei

-o-okay.. allora vado a prenderti un caffè, ne prendo uno anche agli altri..- spiega, io annuisco flebilmente.

Nonostante sia distrutto, Oliver si è assicurato di tenere lontani giornali e TV, perché se mai dovesse andare tutto bene, l'ultima cosa di cui Beau avrebbe bisogno è la stampa, articoli di giornale che la demoliscono senza alcun tatto.
Sono certo che ci siano già foto o video in giro per il web, ma Oliver e Jeff si sono occupati di tenere tutto sotto controllo al meglio ed io gliene sono grato, estremamente grato.

Continuo a tenere gli occhi fissi sulla grande porta davanti a me in attesa che un medico esca dicendoci che Beau è salva, che si riprenderà, che andrà tutto bene, ma man mano che le ore passano la speranza diminuisce.
Sollevando leggermente lo sguardo mi accorgo di Hank che cammina nella mia direzione, mentre Abbie e Kahfee raggiungono Elisabeth, così mi alzo dalla sedia su cui sono seduto e quando l'uomo mi si avvicina incrocio il suo sguardo

-m-mi dispiace- mugolo cercando di trattenere le lacrime
-mi dispiace così tanto- ma non ci riesco e scoppio a piangere inevitabilmente, Hank mi si avvicina maggiormente e senza esitazione mi attira in un forte abbraccio

-no, no- sussurra cercando di consolarmi
-non sentirti in colpa, Harry- aggiunge sciogliendo lentamente l'abbraccio

-i-io non avrei dovuto lasciarla sola, non avremmo dovuto discutere e..-

-Harry, non è colpa tua. Per quanto male faccia, lei lo avrebbe fatto comunque, perché purtroppo.. purtroppo con Daisy è così che va, non sai mai cosa aspettarti, non sai cosa potrebbe pensare o fare l'attimo seguente, è difficile starle accanto ma.. ma fin dal primo istante mi sono reso conto di quanto ne valesse la pena- io annuisco alle sue parole, mentre singhiozzando asciugo le mie lacrime
-un paio d'anni fa io ed Elisabeth ci siamo trovati nella tua stessa situazione, e so bene quanto sia difficile rimuovere quelle immagini dalla tua mente, e non ti dirò che un giorno ci riuscirai, perché non è così, ma sono certo che lei ce la farà e che, se avrai ancora la forza necessaria per starle accanto, potrete superare ogni cosa..- non posso che abbracciarlo, incapace di trovare le parole adatte per ringraziarlo

-n-non andrò mai via, non la lascerei mai sola- mugolo, e alla mia confessione l'uomo mi stringe a sé un po' più forte, ma mi si allontana di scatto quando sente Elisabeth scoppiare a piangere nuovamente e il mio cuore va in frantumi.

Torno a sedermi sulla mia sedia, piangendo in silenzio, mentre la mia mente viaggia in fretta, milioni di pensieri ad affollarla.
La verità è che solitamente si tende a condannare chi tenta il suicidio, perché effettivamente c'è chi invece lotta e prega di poter sopravvivere ad una malattia letale, come Elisabeth, ma non sono esattamente d'accordo con questo punto di vista.
Certo, senza alcun dubbio lottare per poter sopravvivere ti strema, ti lascia senza forze, senza speranza, ma perché sminuire e sottovalutare anche gli altri tipi di sofferenza?
Io non ho la più pallida idea di cosa passasse per la mente di Beau, o di cosa provasse ogni giorno, ma suppongo che aver voglia di vivere e non riuscirci in alcun modo sia una delle peggiori sensazioni che un essere umano possa provare e sono più che certo che, per arrivare a compiere gesti così estremi, si debba essere distrutti, logorati in ogni millimetro della propria anima, perché cercando di mettermi nei suoi panni, mi rendo conto che non dev'essere stata una scelta facile e non la reputo affatto egoista, non ce l'ho con lei.

Ciò che più mi tormenta è la consapevolezza di non essere stato in grado di aiutarla, di starle accanto, è di questo che mi colpevolizzo, perché probabilmente avrei potuto fare di più.
Darei la vita per lei, per assicurarmi che possa salvarsi, perché merita un'altra opportunità e, più di ogni altra cosa, merita di dare un'altra opportunità alla vita e spero possa riuscirci, spero potremo riuscirci insieme, perché io non l'abbandonerò.
Quando sono entrato in bagno e lei era lì, sdraiata in una pozza di sangue, i suoi occhi spenti hanno incontrato i miei e lo vedevo, lo vedevo che l'ultima cosa che si aspettava era quella di vedermi lì, di fronte a lei, mentre era ancora viva, e leggevo la vergogna nei suoi occhi mentre con lo sguardo mi supplicava di lasciarla lì, di non aiutarla, di non salvarla.

Ma come avrei potuto?
Lei è l'amore della mia vita, non avrei mai potuto lasciarla morire, lasciarla andare.

spazio autrice

Ehilà! ❤️
Cosa ne pensate del capitolo? Come andrà a finire?
Lasciate una stellina e commentate, fatemi sapere la vostra opinione, ci tengo sempre tantissimo, aggiorno presto.

All my love. G

Golden [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora