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«I can't help the fact I like to be alone, it might sound kinda sad, but that's just what I seem to know, I tend to handle things usually by myself and I can't ever seem to try and ask for help.»

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Amalfi, Italia. Settembre 2020

Daisy's P.O.V.

Sono completamente in preda al panico.
Credevo di essere in grado di tenere sotto controllo la situazione, di poter gestire la vagonata di novità che sta piombando nella mia vita alla velocità della luce, e forse inizialmente ci stavo anche riuscendo, ma non è più così.

Soltanto pensare di essere stata scelta per lavorare con un maestro come Alessandro Michele mi mette una pressione non indifferente, perché probabilmente non mi sento all'altezza di qualcosa di così importante, in più domani dovrei accompagnare Abbie alla festa di Harry Styles assieme a Kahfee, ma mi sento talmente fuori luogo.
Insomma, senza alcun dubbio ci saranno celebrità di alto calibro, dalla musica al cinema, dalla moda all'arte, ed io lì dentro non c'entro assolutamente nulla, io non sono come Abbie, lei è una modella, sa come muoversi in ambiti come questo e Kahfee è abbastanza socievole per adattarsi ad ogni situazione, ma io?
Io sono una che va in panico per ogni minima cosa, che non sa come fare amicizia o conversazione, se andassi a quella festa mi sentirei costantemente inferiore, ne sono certa

-Daisy?- Hank bussa alla porta della mia stanza interrompendomi, da un paio di giorni siamo finalmente nel nostro appartamento, nonostante ciò spero di trovarne uno tutto mio al più presto

-sono impegnata, ora non posso- rispondo alzandomi dal bordo del letto su cui sono seduta

-d'accordo, uh – tua madre tarderà ancora di una settimana, mi ha chiamato pochi minuti fa per dirmelo- mi informa, e alle sue parole il mio umore non fa che precipitare maggiormente, mentre sento quella sensazione di nervosismo ed irritazione crescere ancor di più di quanto già non fosse presente

-avrebbe potuto chiamare me- borbotto
-ad ogni modo okay, grazie per avermelo detto- aggiungo lasciandomi sfuggire un profondo sospiro

-figurati, comunque Abbie è qui- alle sue parole sgrano gli occhi allarmata e asciugo il viso dalle recenti lacrime, mi do un'occhiata allo specchio e mi avvicino alla porta

-puoi lasciarla entrare- affermo, quindi dopo un breve brusío, la porta lentamente si apre lasciando apparire la brunetta

-Daisy!- escalma entrando in camera per abbracciarmi subito dopo, io ricambio il suo abbraccio e allungo una mano per chiudere la porta

-Abbie- accenno un sorriso, ma lei confusa scioglie l'abbraccio rivolgendomi uno sguardo indagatore

-cosa c'è che non va?- domanda corrugando leggermente la fronte

-nulla, a-assolutamente nulla, perché?- mento mettendomi subito sulla difensiva, lei scuote la testa alzando leggermente gli occhi al cielo, afferra la mia mano e mi guida fino al letto, dove entrambe ci sediamo

-Daisy, ti si legge in faccia, non hai bisogno di fingere con me..- spiega dolcemente
-che succede?- insiste

-i-io – io non lo so..- sospiro
-è solo che non mi aspettavo di essere scelta dal team di Alessandro, tutto questo mi sembra ancora surreale e poi.. la festa di domani, beh.. ecco.. non penso di essere adatta, io non c'entro nulla con quelli come voi..- confesso, ma Abbie subito corruga la fronte

Golden [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora