16 - Vedessero quanto erano felici

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Hogwarts, 24 ottobre 1998

Harry Potter


Harry aveva passato la notte nel dormitorio di Grifondoro, anche se ormai lo faceva raramente.

Neville e Ron, che sapevano dove andava, avevano lasciato credere agli altri compagni che Harry avesse degli incontri romantici con la sua nuova fiamma, ed era anche vero, in definitiva.

Quel mattino però Harry era su di giri: sarebbe andato a Hogsmeade!

Non era il paese ad affascinarlo, ovviamente, ma il fatto che ci sarebbe andato con Severus.

Avevano parlato spesso, di mostrarsi in giro come una coppia, e quel giorno lo avrebbero fatto davvero.

Harry era eccitato come una scolaretta e arrivò a colazione prima di tutti gli altri, ansioso di andare a prendere Severus nei suoi appartamenti, come avevano concordato.

Uscendo aveva incrociato Hermione, ma le cose tra loro non si erano più appianate, con sommo dispiacere di Ron, che cercava di dividersi tra loro senza dover per forza litigare con uno dei due.

Harry aveva provato a parlare con l'amica un paio di volte, ma lei lo aveva ignorato e lui alla fine aveva deciso che non c'era niente che potesse fare, se non sperare che a un certo punto avrebbe capito e che sarebbe stata felice per lui.

Era con Malfoy invece, che Harry veniva spesso visto in giro.

Dopo l'iniziale malinteso, e dopo anni d'insulti, i due avevano scoperto che non solo si sopportavano, ma potevano addirittura essere qualcosa di piuttosto vicino a degli amici.

Forse era perché Draco era disperatamente solo, o forse era perché il Serpeverde sapeva che essere visto con Potter migliorava la sua posizione sociale, anche se Harry non credeva che fosse quello il motivo, però era facile passare il tempo insieme.

Draco spiegava spesso, a Harry, delle cose sulla sua natura che lui faticava a comprendere, ed era molto meno imbarazzante scoprire le cose in quel modo, piuttosto che confrontarsi con i continui sberleffi di Severus, che era rimasto sempre affezionato all'etichetta di 'stupido Alpha', quando si rivolgeva a lui in privato.

A Harry non solo non dava fastidio, ma ne era anche interiormente compiaciuto, perché era in definitiva un nomignolo buffo, una cosa scherzosa tra amanti o tra compagni...

Faticava a credere a quanto fosse felice! Divorò i metri che lo dividevano dalle stanze di Severus ed entrò come un tornado, solo per ritrovarsi davanti al suo Omega che sfoggiava uno sguardo cupo.

Harry controllò il Legame, come ormai aveva imparato a fare piuttosto bene, in cerca di segni di malumore e... ghignò alla volta del suo amante.

Era inutile che cercasse di negare l'evidenza con quel viso serio: Harry non era il solo a essere agitato per il loro primo appuntamento a Hogsmeade.

Sebbene Severus fosse esternamente impassibile, Harry sentiva che il suo Omega era tutto meno che tranquillo.

Adesso che Harry lo aveva raggiunto nelle sue stanze, si sentì impacciato:

"Che cosa credi che dovremmo fare? Mi vuoi prendere sotto braccio o..."

Severus aveva considerato la cosa così a lungo che Harry era automaticamente impallidito, preoccupato di aver di nuovo detto la cosa sbagliata, poi l'Omega aveva preso un profondo respiro e lo aveva afferrato per il braccio:

"Se dobbiamo farlo, tanto vale farlo bene."

Uscirono dalle stanze di Severus entrambi tesi, e Harry non riuscì a fare a meno arrossire.

Il premio del Mangiamorte (Snarry Omegaverse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora