47 - Il duello è stato vinto da McKinnon

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Cap Gris-Nez, 27 marzo 1999

Harry Potter


Avevano lasciato Saturn con Licorus con fin troppa fretta, forse, ma Harry aveva fatto in tempo ad accorgersi che, mentre Ron e i suoi fratelli erano ancora nel salone, non c'era traccia di Molly e Arthur.

A Harry sfuggì un sorrisetto perché era certo che lui e Severus non fossero gli unici ad aver bisogno di un po' d'intimità.

Forse era stata la battaglia o forse il fatto di non aver passato il calore insieme ma Harry era più che ansioso di scoprire, esattamente, che effetto avesse fatto sul suo Omega vederlo combattere.

Appena si furono chiusi alle spalle la porta della camera di Severus, Harry si ritrovò travolto da suo marito che si era chinato su di lui con fin troppa foga, incollandogli le labbra sulla bocca con tale forza che forse si era tagliato un labbro contro i denti.

Non gli importava perché già le sue mani stavano stringendo con forza i fianchi di Severus mentre il grosso ingombro del suo ventre gonfio, spinto contro i lui, lo fece eccitare ancora più di quanto non fosse stato un attimo prima.

Una mano di Severus era corsa alla sua nuca e Harry si sentì afferrare per i capelli mentre la sua testa veniva tenuta ferma, in modo che non potesse allontanarsi dal bacio.

Mi vuole. Gli sono mancato e mi vuole.

Harry si rese conto che, con tutta l'adrenalina della battaglia, il suo lato Alpha era pericolosamente vicino a prendere il controllo e così, appena Severus gli diede modo di respirare, disse con urgenza, ringhiando:

"Amore... sono... non so se posso trattenermi... io..."

Severus s'inginocchiò piano, sorreggendosi il pancione con una mano, e si mise a slacciargli i pantaloni:

"Non m'interessa. Non ti trattenere, non ti controllare. Ti voglio e basta. Ti voglio come ti ho visto prima: grosso, possente, cattivo e ringhiante."

Harry quasi non credeva alle sue orecchie e quando guardò giù, vide gli occhi della sua cagna scintillare:

"Fammi sentire che sono solo tuo e che non lascerai mai che altri mi abbiano. Ne ho bisogno."

Harry controllò il Legame con l'ultimo brandello di mente razionale che gli rimaneva e si accorse che il suo Omega sentiva ancora i residui della paura causatagli dalla battaglia.

Vuole che lo faccia sentire al sicuro. Vuole che gli faccia capire che nessun altro, mai, potrà averlo.

L'Alpha ringhiò ma quando le mani del suo Omega tornarono ad armeggiare con la sua cintura, lui lo bloccò e ordinò:

"Spogliati e mettiti in posizione, cagna."

Non era sicuro di essere in sé ma non pensava nemmeno di essere in frenesia o almeno non del tutto.

Si sentiva un po' Alpha e un po' Harry e la sensazione era strana, sconosciuta ma piacevole perché era come se avesse il controllo di... qualunque cosa.

Severus si spogliò così rapidamente che Harry, se non fosse stato più che attento a ogni suo movimento, avrebbe potuto pensare che avesse fatto evanescere i suoi vestiti e, altrettanto in fretta, si era messo carponi sul letto, aprendosi le natiche con le mani ed esponendosi per lui, per il suo membro che adesso quasi gli doleva per essere ancora confinato nei pantaloni.

"Chiedimi di prenderti, se davvero lo vuoi, cagna."

Non lo aveva ordinato perché, se lo avesse fatto, la sua richiesta non avrebbe avuto nessun valore e il suo Omega dissoluto prima gemette forte, poi rispose:

Il premio del Mangiamorte (Snarry Omegaverse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora