Il profumo dell'altra

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Ogni sera Emma e Regina si davano appuntamento a casa della mora per passare la notte insieme sul divano, avvolte da un caloroso abbraccio che entrambe, a fine giornata, aspettavano con ansia.

Era il loro piccolo segreto..il loro piccolo-grande momento.

Quella sera però, Emma fece ritardo.. più del solito, e Regina verso mezzanotte incominciò a preoccuparsi. Infatti la bionda era abituata ad andare a casa del sindaco verso le 11.30 anche per evitare di trovare il figlio sveglio, tranne quella sera.

Regina, preoccupata, aveva anche provato a chiamare più volte Emma, ma non rispose mai. Decise però di attendere, sapendo e sperando che la bionda sarebbe arrivata da un momento all'altro.

Mentre Regina rimaneva seduta di fronte al caminetto sopra il suo tappeto bianco morbido, qualcuno bussò alla porta e lei sperò con tutta se stessa che fosse Emma.

Si alzò chiudendosi meglio la sua vestaglia per poi andare verso la porta bianca. Fu quando aprì quella porta, che la vide in tutto il suo splendore. Giacca nera di pelle, camicia di raso rossa con i primi due bottoni aperti,  un pantalone attillato, che le metteva in risalto le curve perfette del suo corpo, e degli stivali con poco tacco anch'essi neri. Era meravigliosa.

"Scusa il ritardo, ma ho dovuto fare una cosa" disse Emma alzando col braccio destro una busta di carta color marrone chiaro. Regina le sorrise e guardò attentamente prima la busta e poi la donna che faceva gli occhi da cucciolo per farsi perdonare.
"Cosa c'è lì dentro?" domandò il sindaco cercando di prendere la busta dalla mano di Emma.

Lei però la portò dietro la sua schiena, notando lo sguardo della donna di fronte a lei che faceva la finta arrabbiata.
"Sono perdonata?" disse Emma avvicinandosi alla bruna sulla soglia della porta.
"Mh... Convincimi" disse per poi entrare dentro casa lasciando Emma sulla porta, intenta a guardarla con la sua vestaglia di pizzo nero dal quale si intravedeva la camicia da notte di raso che le arrivava fin sopra le ginocchia.

Chiuse la porta continuando ad osservare la donna che si dirigeva verso la cucina, così la seguì.
"Allora? Cosa c'è dentro la busta?" chiese Regina poggiando la schiena sul marmo del piano cucina. Emma la guardò e poi poggiò con delicatezza la busta sul tavolo, sotto lo sguardo curioso della donna.

Aprì la busta e fece uscire una bottiglia di vino rosso. Il preferito dalla mora.
"Emma! Questa bottiglia costa moltissimo!" disse avvicinandosi verso la bottiglia ancora tra le mani della bionda.
"So che ti piace, così beh.. Ho fatto qualche extra in più" disse guardando la donna felice per quella sorpresa.

Regina si morse il labbro e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio abbassando leggermente il viso. Emma amava quei gesti.

"Non dovevi Emma, non dovevi veramente" disse guardandola.
"Aspetta" fece la bionda prendendo nuovamente la busta tirando fuori uno scatolo di Pandoro.
"Tadaa!" disse Emma sorridendo.
"Sono perdonata?" chiese a Regina che si avvicinò al viso della bionda.

Ad Emma incominciò a battere il cuore forte ed iniziò a desiderare sempre di più le labbra rosse e carnose che le erano di fronte.
Regina le baciò delicatamente le labbra leccandole prima.
"Direi di si" disse poi staccandosi dal viso rosso della bionda.

Prese la bottiglia tra le mani e fece per aprirla, ma venne fermata dalla mano dello sceriffo sulla sua.
"Questa è per dopo" disse facendole poggiare la bottiglia sul tavolo.

Regina alzò il sopracciglio destro confusa dall'afferamazione della bionda.
"Henry è in casa?" domandò Emma per conferma.
"No" rispose Regina continuando a guardare la bionda che aveva un'aria piuttosto maliziosa.
"Bene" fece poi lei.

𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora