Contro Vento

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Ed eccole di nuovo lì, in quella pista di ghiaccio illuminata a metà per via del generatore vecchio. Emma e Regina si stanno guardando negli occhi. Emma non poteva desiderare di meglio che guardare gli occhi della donna che la stava facendo innamorare.

 Quegli occhi così profondi, color cioccolato, che la bionda tanto amava. Quegli occhi ora li aveva tutti addosso, aveva lo sguardo di Regina dritto negli occhi verdi-azzurro di Emma. 

Le luci illuminavano qualche ciuffo ribelle dei capelli mossi del sindaco. Non poté fare a meno che metterle una ciocca dietro l'orecchio sinistro e poggiare la sua mano fredda sulla guancia calda della mora. A quel gesto sorrise arrossendo appena. 

Non dissero nulla, si guardavano e basta, ormai il buio era diventato loro complice e le piccole luci le loro spettatrici. Il freddo della pista le avvolgeva dolcemente. Sentiva il suo respiro, il suo respiro caldo e avvolgente.

Azzerarono le distanze, non c'era motivo per non farlo. Improvvisamente le due si ritrovarono unite, Emma riuscì a sentire le labbra di Regina sulle sue leggermente fredde. Entrambe avevano gli occhi socchiusi per godersi ogni momento, ogni cosa, ogni bacio che si scambiavano. 

La bruna aveva le mani intorno al collo della bionda e questo poteva solo farla felice, finalmente era riuscita a baciarla, a baciare Regina, quella donna che dal primo momento che la vide le cambiò radicalmente la vita. 

Lei la faceva sentire a casa, e le sue braccia intorno a lei erano la conferma di quello che Emma sentiva e che aveva sempre sentito.


La sveglia squillò, ed Emma si svegliò di colpo, ma appena si accorse che tutto quello che credeva fosse veramente successo, fosse stato solo un sogno, si sdraiò di nuovo mettendosi una mano sulla fronte chiudendo gli occhi. *Che palle* continuava a pensare.

La sveglia continuava a suonare così finalmente decise di alzarsi e di preparare la colazione. Voleva con tutto il suo cuore poter ritornare a dormire, magari continuando il suo bellissimo sogno, ma ovviamente il lavoro la chiamava.


La sveglia suonò alle 6:00 del mattino e, con poco voglia, Regina scese dal letto cercando nell'oscurità, la quale avvolgeva la sua stanza, la sua vestaglia viola. 

Scese le scale silenziosamente e si diresse verso la cucina dove appoggiò le braccia sul tavolo e socchiuse gli occhi per pensare. 

Era martedì, lei odiava il martedì, ma questo non era la causa dei suoi pensieri, bensì la donna bionda che il giorno prima l'aveva portata in quella pista di pattinaggio.

*Merda* pensò la bruna alzando la testa scuotendola leggermente per eliminare quei pensieri. Erano cose stupide, sentimenti sbagliati e sicuramente confusi, doveva opprimerli, non doveva provare nulla, non voleva.

Poco dopo svegliò Henry e fecero colazione. Andò, poi, in camera sua e scelse di indossare un vestito rosso fuoco stretto con uno spacco sulla gamba sinistra e una scollatura sia avanti che dietro, dei tacchi anch'essi rossi e una collana d'oro. 

Fortunatamente quella mattina non faceva freddo, c'era il sole e la giornata prometteva bene. Prese la borsa e le chiavi della macchina e accompagnò Henry a scuola per poi dirigersi verso il municipio, luogo dove anche oggi acquistato ogni sua tensione.

Henry prima di entrare a scuola notò la madre, Emma, ​​che si trovava nel cortile della scuola così che Regina non potesse vederla.


"Ehi ragazzino!" disse Emma scompigliando amorevolmente i capelli di Henry che rispose con un sorriso a quel gesto.
"Che ci fai qui mamma?" chiese curioso il ragazzo. Emma incrociò le braccia al petto e sospirò.
"Volevo sapere una cosa...Sai tua madre non è molto felice in questo periodo.." fece lei sedendosi ad una panchina lì vicino. 

𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora