Rosso come sangue

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[Attenzione!

In questo capitolo saranno presenti delle scene "di sangue", quindi se siete sensibili o semplicemente non volete leggerli passate da × a ×. Buona lettura!]

Un dolore lancinante ricopriva la testa di Emma. Si portò lentamente una mano nei capelli e massaggiò il punto dove sentiva maggiormente il fastidio.

Sbuffò e con lentezza si alzò aggiustandosi la giacca di pelle e i pantaloni.
"Reth..." mormorò Emma socchiudendo gli occhi. Si guardò intorno e non vide nessuno.

Era tutto molto silenzioso e tranquillo. Avanzò verso l'uscita ma quando cercò di aprire la porta rimase bloccata. Era chiusa dentro.

*Come se questo mi fermasse* commentò Emma nella sua testa. Cercò un qualcosa di appuntito e resistente nella stanza e quando lo trovò scassinò la porta. Un gioco da ragazzi insomma.

Fuori ormai si era fatto buio, non troppo da non vederci ma nemmeno poco. In inverno faceva notte subito e con la notte anche il freddo si sentiva.

La bionda cercò nel parcheggio la sua macchina ma evidentemente l'aveva presa Aretha. Sospirò portando una mano sulla fronte. Aveva un forte mal di testa, sicuramente per il colpo che le aveva dato qualche ora prima. Si alzò la zip della giacca e si incamminò verso il centro città.

Regina si preparava attentamente scegliendo gli orecchini, il vestito e le scarpe adatte per la sua nuova missione. Scelse di indossare un pantalone di pelle nero con degli stivali col tacco, una maglia rosso scuro di raso e un cappotto nero.

*Non ti perdonerà* disse Rabby interrompendo la sua lotta tra i pensieri. Si aggiustò i capelli mossi che le arrivavano sulle spalle e sospirò.

"L'amore rende ciechi, sono sicura che chiuderà un'occhio" commentò Regina allontanandosi dallo specchio dell'entrata di casa sua.

*Peggio ancora se credi che non la ferirà. Vuoi essere tu quella che si scotterà oppure la Salvatrice?*

E come lo rispondeva? Era ovvio che avrebbe sempre scelto lei pur di non far del male ad Emma.

Lo sapeva troppo bene ma non poteva pensarlo, non poteva dire la verità perché ormai non aveva più il diritto. Ormai era ritornata cattiva e i cattivi non pensano quelle cose.

Camminò verso la porta e uscì dalla sua grande dimora lasciandosi avvolgere dal freddo di dicembre.

Si fermò guardando avanti e sorrise.
"Non farà tanto male" disse cercando di incoraggiare la persona che aveva davanti.

Ma quella persona sapeva che cosa doveva succedere e sapeva che le parole di Regina non l'avrebbero di sicuro tranquillizzata.

Emma si fermò da Granny e prese una cioccolata calda fermandosi a parlare con Ruby, Belle e Killian.

"Quindi non avete trovato nulla?" chiese ancora una volta Emma.
"Zelena non era in casa. Tremotino ha nascosto ogni minima traccia quindi si, non abbiamo trovato nulla" confessò il pirata bevendo un altro sorso del suo amato rum.

"E Aretha? L'avete vista?" chiese poggiando il bicchiere della cioccolata calda sul bancone. Belle scosse la testa e Emma annuì guardandosi le mani.

"Non abbiamo ancora trovato la sua collana..." mormorò Emma.
"Non è colpa tua" intervenì Ruby guardandola.

"Le dev'essere successo qualcosa, non mi ha mai aggredito prima d'ora" ammise Emma guardandoli. Nessuno osò dire nulla. Non serviva.

La Salvatrice si alzò prendendo il bicchiere con sé e uscì dalla tavola calda. Andò dai suoi sperando che magari avessero almeno delle buone notizie.

𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora