Magari fosse solo quello

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Il sole si nascondeva tra le nuvole mentre pian piano scendeva lasciando spazio alla luna. Erano le quattro ma già era quasi buio.

David era di pattuglia mentre Emma era rimasta alla centrale dove doveva compilare alcuni moduli. Doveva, ma non lo aveva fatto.

Si era messa a giocare a freccette tutto il tempo.
"Ti dovrei far licenziare" scherzò Killian sulla soglia della porta. Aveva le braccia incrociate e un sorrisetto, mentre guardava la bionda centrare il cerchio vicino alle celle.

"Non sto facendo nulla" si difese Emma lanciando una freccia dritta al cerchio rosso.
"È questo il punto" sottolineò Hook avvicinandosi verso la bionda. Prese una freccetta dalle sue mani e colpì il cerchio.
"Ho deciso che voglio parlare con Regina. Di nuovo" rispose lei andando a raccogliere tutte le freccette sul bersaglio.

"Le farò credere di essere arrabbiata con lei, è questo che vuole. Vedrò come si comporterà. I miei già lo sanno" spiegò Emma.

Conosceva l'obbiettivo di Regina, lo aveva capito dall'inizio. Lo aveva capito dal comportamento di tutti nei suoi confronti.

"Credi che ci crederà?" chiese Hook guardandola. Emma sospirò e lanciò una freccetta.
"Lo spero" rispose quasi mormorando.

Anche se era stata una sua idea le faceva lo stesso paura. Non sapeva contro cosa andava.

Un conto era mentire ai suoi genitori o persino a Killian, un altro conto era mentire a Regina. Era quasi impossibile mentire a quella donna.

Riusciva a guardarti dentro e a sapere cosa stessi pensando... Se stessi mentendo o no. In verità Emma aveva sempre pensato che ci riuscisse solo con lei, che riuscisse a leggere solo Emma.

Stranamente non le aveva mai dato problemi. Certo, con altre persone li avrebbe avuti, ma con lei era tranquilla. Le andava bene che la leggesse perché voleva essere un libro aperto con lei.

Killian la tirò a sé e l'abbracciò come un fratello abbraccia la sorella.
"Fai attenzione" le raccomandò stringendola e assaporando il suo profumo.
"Tranquillo, non mi farà mai del male" rispose Emma ricambiando l'abbraccio.


Andò al molo, le piaceva guardare il mare. Con Regina lo aveva osservato poche volte ma lei sapeva quanto le piacesse guardare quelle onde infrangersi contro gli scogli e riprovare.

Le piaceva ascoltare il dolce suono dell'acqua calma che era vicino a lei. La portava in un'altra dimensione.

"Incomincia a far freddo Swan, e non credo che quel giacchetto di pelle ti servirà" commentò Regina dietro ad Emma. Sapeva che sarebbe venuta, lo sapeva benissimo.

Non aveva bisogno di avvisarla, in fondo al suo cuore lo sapeva che l'avrebbe sempre trovata.

"Se ho freddo sono problemi miei" rispose la Salvatrice. Provò ad essere il più fredda possibile anche se sentì una fitta allo stomaco.

Si dice che le nostre emozioni influiscono anche sul nostro benessere fisico, ogni emozione è legata ad una parte del corpo.

"Adesso vuoi fare la scontrosa?" domandò Regina ridacchiando.
"Avrei le mie ragioni" rispose Emma continuando a guardare all'orizzonte, quella linea immaginabile che sembrava porre fine al mare.

"Mh... Questo ruolo non ti sta bene" ammise Regina cominciando a guardare anche lei l'orizzonte. Non si parlarono, non ce n'era bisogno. I loro silenzi dicevano anche troppo.

"E invece a te? A te sta bene vero?" fece Emma girandosi verso la sua destra guardando Regina sorridere.

"Tu non sei cattiva" ribadì la Regina Cattiva. Mise le mani nel suo cappotto e fece un lungo sospiro.
"Nemmeno tu" disse Emma.

𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora