Il loro corpi si sfioravano delicatamente desiderando sempre di più un contatto ancora più ravvicinato. Emma era abbracciata a Regina mentre dirigeva il cavallo verso il maneggio.
Il sole caldo minacciava di farla addormentare in quella quiete.Si sentiva sicura al contatto con la pelle della mora, e Regina si sentiva protetta da quelle braccia che l'avvolgevano. Il cavallo camminava tranquillamente tra l'erba della foresta di Storybooke, ancora umida nelle parti dove non batteva il sole, facendo oscillare le due donne dolcemente.
Arrivate al maneggio la mora scese per prima dal cavallo ed aiutò l'altra donna a fare lo stesso, dopodiché si diresse verso la stalla dove il cavallo alloggiava.
Arrivate al maneggio la mora scese per prima dal cavallo ed aiutò l'altra donna a fare lo stesso, dopodiché si diresse verso la stalla dove il cavallo alloggiava.
"Devo andare, occupati tu di lei" disse Regina ad Emma. Non poteva rimanere un minuto in più con lo sceriffo, non voleva...
"Perché vuoi sempre rovinare ogni momento bello?" disse Emma a bassa voce prima che Regina se ne andò. Il sindaco però sentì perfettamente, così si bloccò davanti alla porta del maneggio e socchiuse gli occhi sospirando.Quella frase, quella domanda, toccò Regina nel profondo, perchè Emma aveva ragione. In fondo sapeva che la bionda avesse ragione, ma ammetterlo era difficile.
* perché non so come continuare * ammise in testa la bruna.
Cercando di essere più seria possibile, si girò a guardare la bionda. Quel completo bianco aderente con gli stivali di pelle nera le stavano divinamente, pensò Regina squadrandola.
Si voltò lentamente cercando di essere il più seria possibile e guardò attentamente la bionda. Quel completo bianco aderente con quegli stivali di pelle nera le stavano divinamente, pensò Regina squadrandola.
"Non sto rovinando un bel niente" disse incrociando le braccia al petto spostando leggermente il peso sulla gamba sinistra. Emma roteò gli occhi e chiuse la portiera della stalla del cavallo."Non sto rovinando un bel niente" disse incrociando le braccia al petto spostando leggermente il peso sulla gamba sinistra. Emma roteò gli occhi e chiuse la portiera della stalla del cavallo.
"Invece si, se non lavori per un giorno non succede nulla." fece la Salvatrice avvicinandosi lentamente alla mora. Quelle labbra rosse e carnose catturarono l'attenzione dello sceriffo soffermandosi anche sulla sua cicatrice, una particolarità che amava di lei, come ogni parte del suo corpo."Miss Swan, io a differenza sua mi preoccupo di mandare avanti il mio lavoro e di assicurarmi che la città abbia tutto" le disse Regina con aria autoritaria.
*Ritorniamo di nuovo a Miss Swan.. bene!* pensò la bionda sbuffando e staccando lo sguardo dalla donna di fronte a lei.
"Questo si chiama 'sapersi svagare' Regina, dovresti impararlo." rispose Emma incominciando ad arrabbiarsi con la mora.
A momenti si chiedeva se Regina avesse mai cercato di svagarsi per sentirsi meglio da ciò che le succedeva attorno... La risposta era molto evidente.La mora si avvicinò quasi arrabbiata dalle parole della Salvatrice e la guardò intensamente.
"Io lo so cosa significa Swan, ma a differenza tua so quand'è il momento di farlo e quando non lo è" disse innervosita il sindaco."Io lo so cosa significa Swan, ma a differenza tua so quand'è il momento di farlo e quando non lo è" disse innervosita il sindaco.
*Sei bella anche quando ti arrabbi * pensò Emma guardandola. Regina si allontanò da lei e con uno schiocco di dita si cambiò i vestiti indossando ciò che aveva qualche ora fa, il suo vestito rosso stretto con i tacchi alti.La bionda si era rattristita... ancora una volta non aveva fatto aprire la mora alla felicità, ed era solo colpa sua, aveva fallito.
"Buona giornata Swan" disse la mora prima di essere avvolta da una nube viola che la teletrasportò dritta al municipio, lasciando la Salvatrice da sola al maneggio, anzi, lei con le sue emozioni..
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𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueen
FanfictionEmma e Regina, conosciute meglio come la Salvatrice e la Regina Cattiva, all'inizio di tutta la loro storia, avevano solo una cosa in comune: Henry, il loro figlio. Tra di loro non c'era mai stato un bel rapporto, ma col passare del tempo qualcosa c...