Qualcosa di più

276 22 12
                                    

Emma non aveva dormito tutta la notte, aveva preferito rimanere sveglia per capire cosa succedesse intorno a lei, chi erano gli estranei nella sua città e cosa volevano fare per conto di Hook, o per il loro.

Si era fatta un piccolo schema, una mappa per riunire tutte le persone che Killian aveva portato con sé. Non c'erano ancora molti nomi, ma solo quelli che aveva incontrato.

Aveva fatto delle ricerche per capire contro chi si dovesse schierare e ogni volta non le sembrava una buona idea.

-Nemesi, dea della vendetta e dell'equilibrio, figlia di Oceano e Notte. Venne posseduta da Zeus e generò un uovo da cui poi uscirono Dioscuri ed Elena.

Lei era perfetta nel ruolo della moglie di Killian, ovviamente facevano finta ma almeno avevano qualcosa in comune: la vendetta.

-Ares, dio della guerra violenta, figlio di Zeus ed Era.

Un'altra pedina molto utile nel gioco del pirata. Per i Greci, Ares, era sempre stato il dio da tenere alla larga per il suo ruolo così forte.

-Fantaso e Fobetore, che insieme a Morfeo formano gli Oneiroi. Fantaso è il più grande ingannatore e crea per l'appunto delle illusioni, mentre Fobetore viene descritto come la personificazione degli incubi.

Questo era quello che Emma era riuscita a ricavare fin'ora e per lei era quasi nulla. Aveva imparato qualcosa della mitologia greca, che per anni aveva smentito vedendola come un racconto di miti impossibili da essere veri.

Il punto però in cui i suoi pensieri andavano sempre a soffermarsi era il motivo per il quale questi dèi avrebbero dovuto unirsi a Killian.

Le sembrava strano, assurdo, come una divinità lavorasse accanto ad un mortale. Ma forse, essendo Tremotino controllato da Hook ed essendo anche immortale, magari lavoravano principalmente accanto a lui.

Questi però, per quanto avessero senso, erano solo pensieri buttati al momento per dare una spiegazione momentanea e andare avanti.


Ormai il sole era sorto da un pezzo, ma con le nuvole che lo coprivano, sembrava ancora troppo presto, eppure non era così.

La pioggia aveva incominciato a picchiettare sulla finestra della camera di Emma da un paio d'ore, ma la bionda non ci fece molto caso.

Quella notte aveva mandato un messaggio a Belle per chiederle di portarle quanto prima alcuni libri sulla mitologia greca, e la mora lo fece il prima possibile.

Adesso Emma si trovava a pancia in giù sul letto a leggere i miti che da piccola tanto prendeva in giro per le loro assurdità.

Tutto ormai poteva essere considerato assurdo, ma lei non poteva far altro che accettarlo.

Le arrivò un messaggio al telefono e si alzò dal letto il più in fretta possibile. Sapeva già chi era.

-Regina sarà qui tra poco per prendere il suo caffè, ti sbrighi a scendere? Ruby-

Emma sorrise alla notifica e chiuse lo schermo. Ruby la sera prima le aveva detto di come Regina aveva preso l'abitudine di prendere il caffè fuori quando aveva la mattinata occupata.

Passava per le 8 e aspettava che il caffè si facesse. Un'occasione perfetta per Emma. Mise il suo pantalone di tuta nero e prese un maglione rosso.

Si aggiustò in fretta i capelli e uscì dalla stanza prendendo le chiavi e il telefono. Scese velocemente le scale ed entrò nel locale sorridendo alla lupa. Si sedette ad un tavolo di fronte il bancone e guardò la porta ansiosamente.

𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora