Era forse la voce di una bambina quella? Seduta dietro una scrivania colorata mentre singhiozzava. Tra le mani aveva una foto. In bianco e in nero.
C'era l'eco tra le pareti invisibili. Lei si avvicinava di più e la foto diventava pian piano più visibile. Le lacrime scendevano sulle sue guance candide. Poi sollevò lo sguardo.
Paura. Ecco cosa c'era nei suoi occhi. Si alzò dalla sedia e corse via gridando. Un grido secco. I boccoli biondi si muovevano velocemente ricadendo sulle spalle della bambina.
La gonna si alzava e si abbassava. Le scarpe lasciavano un rimbombo di sottofondo che però non sovrastava le grida. Non capiva perché fosse scappata. Ma ormai la bambina era troppo lontana per sentire la voce che la chiamava.
Non sarebbe ritornata indietro. Non si sarebbe girata. Eppure aveva lasciato un pezzo di sé sulla scrivania. Lo sguardo si abbassò su di essa. La foto era capovolta. Mondo reale.
Era l'unica scritta presente sul retro del foglio. Con la mano tremante sfiorò il foglio di carta. Freddo e ruvido. Lo prese tra le dita e lo girò.
Emma si alzò di colpo. Troppo veloce da non avere dei giramenti. Poggiò una mano sul capo e strizzò gli occhi mettendosi seduta. Era sul divano della centrale. Da sola.
Zelena non era lì con lei. Tutte le sue cose erano sparite. L'unica cosa familiare era la luce lampeggiante. Si guardò intorno ancora intontita. Aveva mal di testa per il colpo che aveva preso.
Dietro di lei si intravedevano delle luci. Si alzò con calma e si girò verso le finestre. La pioggia bagnava i vetri e faceva intravedere le luci dei lampioni sulle strade o le decorazioni Natalizie. Tutto sembrava come prima.
"Emma!" la bionda si girò sobbalzando e per poco non cadde indietro. Per fortuna c'era il bracciolo del divano che la sorreggeva.
Ruby era in piedi davanti a lei con del ghiaccio in mano. Emma strizzò di nuovo gli occhi e scosse la testa.
"R-Rub, che ci fai qui?" chiese Emma con tono basso. L'amica sorrise e si avvicinò a lei.
"Zelena mi ha chiamata, mi ha chiesto di controllarti" spiegò facendola sedere nuovamente sul divano della centrale.Era ancora frastornata per la botta che aveva preso in bagno. Ruby le porse il ghiaccio ed Emma lo mise dietro la testa cercando di allievare il dolore.
Le dita man mano si congelarono come le ciocche dei capelli su cui poggiava il ghiaccio. I brividi di freddo aumentarono mentre il tatto man mano abbandonava la mano.
"Perché non è qui?" chiese alzando lo sguardo. Ruby si sedette accanto a lei e le guardò la botta.
"È andata a casa sua, diceva che le mancavano degli ingredienti" non c'erano tagli o altro dietro la testa di Emma, probabilmente solo un grande livido rosso.
Delle goccioline percorsero le dita della bionda per andare sui suoi palmi bianchi.
"Non capisco.." abbassò lentamente la mano con il ghiaccio e si girò verso la bruna."mi aveva detto di avere tutto" osservò Emma. Ruby alzò le spalle e prese il ghiaccio tra le mani di Emma. Lo ripoggiò sulla nuca della bionda e sospirò guardandole i capelli.
"Forse le mancava qualcosa" sussurrò lei. Emma lasciò perdere. Il mal di testa le dava già tanto da fare. Sperava solo che adesso Zelena avesse tutti gli ingredienti per poter spezzare quella maledizione.
Eppure ancora le sembrava strano, ma per lei era normale. In quel periodo era diventata piuttosto negativa anche se si definiva realista. Una scusa solo per non dare ragione ad una parte della sua testa.
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𝑳𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕 ➶ swanqueen
FanficEmma e Regina, conosciute meglio come la Salvatrice e la Regina Cattiva, all'inizio di tutta la loro storia, avevano solo una cosa in comune: Henry, il loro figlio. Tra di loro non c'era mai stato un bel rapporto, ma col passare del tempo qualcosa c...