Beatriz pov
Mi stavo lentamente svegliando.
Come ogni mattina rimasi con gli occhi chiusi, sotto le calde coperte.Avvertì un dolore lancinante alla testa, come se l'avessi sbattuta ripetutamente sul muro.
Sempre tendo le palpebre chiuse cominciai a massaggiarmi le tempie.
Il dolore era troppo persistente, quindi decisi di aprire gli occhi.All inizio vedevo tutto girare, poi riuscì a focalizzarmi sul lampadario appeso al soffitto.
Richiusi gli occhi e allungai una mano dall'altra parte del letto, per cercare a tastoni il telefono.
La mia mano toccò qualcosa che non sembrava troppo un telefono.
Mi girai di scatto, e vidi che accanto a me c'era Peter.
Era sveglio, probabilmente da poco, e io avevo una mano sul suo braccio.
Ci fissammo per qualche secondo, per dare tempo al mio cervello di capire cosa era successo.Riguardando ai ricordi della sera prima, non riuscivo a vedere nulla.
Di impulso controllai sotto le coperte.Tirai un sospiro di sollievo vedendo che era "tutto in ordine".
Questa mia reazione, probabilmente mise in imbarazzo Peter.
Mi misi lei mani in faccia per la disperazione."Non ricordi niente vero?" Chiese lui
Io scossi la testa.
"Ieri alla festa ti sei ubriacata, e allora ti ho accompagnata a casa, poi arrivati qui mi hai detto che non volevi rimanere da sola.."Presi il cuscino e ci affondai la faccia dentro.
Odio l'alcool."Non ti preoccupare non è successo niente" disse lui per rassicurarmi.
"Sono una cretina" dissi io, con la voce ovattata dal cuscino.
Lo lanciai a terra, e mi girai verso la sveglia.
Spalancai gli occhi."È TARDISSIMO" urlai prendendo la sveglia in mano.
Peter si mise le mani nei capelli, nel panico quanto me."Se faccio un altra volta ritardo mi sbattono fuori!" Dissi io buttandomi giù dal letto.
"Io non sono messo molto meglio di te" pronunciò il ragazzo anche lui scendendo dal letto."Ok ce la possiamo fare" dissi io cercando di convincermi.
"Lavati la faccia io preparo la colazione"
"È proprio necessaria la colazione?"
"Si che è necessaria, vai in bagno" dissi a Peter.Corsi in cucina.
Aprii il frigo cercando cose commestibili.
Tirai fuori il succo d'arancia, e con una botta del sedere richiusi lo sportello.Poi presi dei biscotti e versai il succo nei bicchieri.
Misi due biscotti in bocca, e portai il resto il camera.
Appena entrai, vidi peter uscire dal bagno.Gli passai il bicchiere, e andai a cambiarmi.
Afferrai dei vestiti a caso dalla sedia.Due secondi, e uscii vestita dal bagno.
Peter mi aveva preparato lo zaino.
Infilai delle scarpe sempre a caso, e lui mi passò la cartella."Andiamo" disse lui dopo aver allacciato la sua scarpa.
Mi aprì la porta di casa e mi lasciò passare per prima.
Ti ha morso Steve Rogers per caso?Ora ci rimanevano a mala pena 10 minuti per raggiungere la scuola.
Mi sentivo intontita (per non dire rincoglionita).L'alcol oltre ad aver i suoi soliti effetti su di me, mi rendeva impossibile usare i miei poteri in modo "cosciente".
Il che poteva essere una via di fuga in alcuni casi, come poteva essere un problema.
Mentre correvamo per arrivare in tempo, sentivo di doverlo ringraziare."Peter comunque, grazie di essere restato"
"Lo farei altre cento volte, tu hai fatto tanto per me"La sua risposta mi lasciò spiazzata. Tanto da rallentare la corsa.
Cosa stavo facendo?
Perché continuavo a mentirgli?
Perché glielo nascondevo?
Non avevo mai incontrato un ragazzo così puro in vita mia."Devo dirti una cosa" dissi io attirando la sua attenzione.
Ormai mancavano cento metri ,più o meno, per arrivare a scuola. Lui si fermò e si girò verso di me.
"Tutto bene?" Chiese lui piegando la testa.
"Si, è che-"
Sentì come se la voce non voleva uscire.Era bloccata da qualcosa che la spingeva da dove era venuta. Cercai di dire qualcos'altro ma niente.
Peter era lì, fermo ad aspettare che io parlassi."Niente andiamo" riuscì solo a dire.
Lui si girò, e con un piccola corsetta, arrivammo in tempo. Per un pelo.
-Nei corridoi della scuola continuavo a scervellarmi sul perché non ero riuscita a parlare.
Prima o poi avrei dovuto dirglielo, e un momento valeva l'altro.
Tanto non sarebbe andata bene comunque.
Più tempo aspettavo più sentivo che sarebbe andata peggio.
Purtroppo, anche se non volevo ammetterlo, sapevo fin troppo bene il vero motivo per cui non ci ero riuscita.Potevo ammetterlo, oppure potevo seppellirlo e fare finta di niente.
Scelsi la seconda opzione.Qualcuno interruppe le mie riflessioni interne.
"Perché hai la felpa di Peter?"
Sentendo quella domanda, guardai storto il mio interlocutore.
Poi mi guardai le braccia.
Porca puttana."Questa? No è mia" risposi io.
Come fai a fregare il suo migliore amico, che a momenti sa anche che mutande porta.
"Ma è uguale a quella di peter" continuò Ned."Quella di peter è grigia"
"No non è grigia"Giuro che in quel momento avrei potuto strozzarlo con le mie mani.
Allora Ned si girò verso di lui.
"...Va bene è mia" disse peter che non era capace di mentire al suo amico."Non ti mettere in testa idee strane" minacciai Ned puntandogli un dito contro.
"Tranquilla Bea" disse Peter mettendomi una mano sulla spalla.Al suo tocco rabbrividì. Mi girai verso di lui.
Sorrideva.
"Infondo sta più bene a te che ha me"Il mio cuore stava facendo del salti di gioia.
Batteva così forte che sarebbe potuto uscire dal mio petto.
Che mi stava succedendo?Metti quei dannati sentimenti da parte Beatriz.
"Amico posso parlarti un attimo?" Chiese Ned a Peter.
Si allontanarono da me per parlare"Tranquillo Ned, non mi faccio il tuo migliore amico" gli urlai prima che si allontanassero troppo.
Vedendo le loro facce scioccate non feci a meno di scoppiare a ridere.
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Spiderboy / Peter Parker🕷❤️
FanfictionUn nuovo anno è alle porte, e il nostro Peter Parker ha cominciato a lavorare da poco con Tony Stark. Con grande sorpresa quest'anno la sua scuola ospita molti nuovi studenti. In particolare, una ragazza si rivela subito amichevole nei confronti di...