Capitolo 16

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Avvertimento: questo capitolo descrive scene di sesso in modo esplicito.

Settembre 1996

L'anno scolastico era ricominciato e Draco camminava per i corridoi con la consapevolezza che questo sarebbe stato il suo ultimo anno ad Hogwarts. Suo padre era stato chiaro, non avrebbe ripreso gli studi  l'anno successivo. Ed era logico in fondo, no? Come avrebbe potuto pretendere di rientrare a scuola l'anno dopo aver assassinato il preside?

Rise tra sè e sè, amaramente, scuotendo la testa. Ovvio che non avrebbe ucciso Silente. Non ce l'avrebbe mai fatta. Il significato di "ultimo anno" racchiudeva mille sfaccettature, mille diversi significati. La sua probabile morte era uno dei tanti possibili scenari. Si chiese come sarebbe successo. Sarebbe stato Silente ad ucciderlo, durante il suo tentativo di assassinarlo? oppure Voldemort dopo il suo fallimento?

Si chiese qualle delle due opzioni sarebbe stata meglio. Sicuramente Silente, o qualcunque altro membro dell'ordine, avrebbe reso il tutto il più veloce ed indolore possibile. Voldemort invece... Lui lo avrebbe prima torturato, per ore, fisicamente e psicologicamente. E i suoi genitori...

Un brivido corse lungo la sua schiena, il sudore iniziò a formarsi lungo la sua pelle gelida .Qualcuno gli mise una mano sulla spalla e lui sobbalzò per lo spavento. Si voltò, trovando Theo Nott accanto a lui, un sorriso annoiato sul suo volto. Cercò di ricorrere a quello che il professor Piton gli aveva insegnato, aggrappandosi all'occlumanzia.

"Cos'è quella faccia da funerale, Draco?" domandò il ragazzo. "Senti già la mancanza del tuo adorato professor Piton?"

Il biondo aggrottò le sopracciglia, ricordandosi che da quest'anno avrebbero avuto un nuovo insegnante di pozioni, il professor Lumacorno. Se non avesse avuto altri problemi per la testa sarebbe stato sicuramente infastidito da quella notizia. Adorava il professor Piton, e soprattutto adorava il suo disprezzo assoluto verso Potter e i grifondoro. Lo divertiva. 

Entrò in aula, sedendosi accanto al suo amico mentre uno dopo l'altro diversi studenti fecero il loro ingresso. Il professor si presentò, iniziando la lezione. Non erano trascorsi neanche cinque minuti quando la mano della Granger si sollevò in aria. 

Dopo aver fornito una serie di risposte esatte a domande alle quali non si curò di prestare attenzione, il professore chiese: "Posso chiederti come ti chiami, mia cara?"

Hermione parve inizialmente imbarazzata. Le sue guance divennero rosse ed abbassò lo sguardo prima di rispondere. "Hermione Granger, signore".

"Granger? Granger? Possibile che tu sia imparentata con Hector Dagworth Granger, che ha fondato la straordinaria società dei pozionanti?"

Quell'idea fece stranamente scattare qualcosa dentro di sè. E se fosse vero? Se Granger avesse dei parenti nel mondo magico? Allora non sarebbe una sanguemarcio. Se Hermione Granger fosse una purosangue... Il suo cuore iniziò a battare velocemente. Dio, questo cambiava tutto. Iniziò a fissarla, adesso per la prima volta, senza il velo del preguidizio. Si rese conto, in quel momento, che la desiderava. Una serie di immagini saltarono alla sua mente: loro due insieme.  Come una coppia. In una realtà in cui sarebbe stato possibile, in una realtà in cui lei era una purosangue e lui avrebbe potuto averla. 

Si piegò verso Theo, con la mente ancora in subbuglio. "Credi che potrebbe essere vero?" disse. 

Il suo amico fece spallucce, disinteressato. 

"No, non credo signore. Sono babbana di nascita".

Il castello di fantasie che la sua mente aveva costruito in quei brevissimi secondi crollò, lasciandosi dietro cumuli di macerie. Dio, aveva davvero immaginato sè stesso insieme ad Hermione Granger? 

Legati [Dramione, omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora