Legati [Dramione, omegaverse]

Capitolo 2

Il serpeverde si rifugiò in fondo alla libreria attendendo che la sua erezione passasse.
"È tutto normale" continuava a ripetersi. Non stava con una ragazza da ormai un anno e mezzo, il suo corpo iniziava a sentirlo e l'esplosione di testosterone degli ultimi mesi amplificava il tutto. Forse avrebbe dovuto contattare Pansy, in memoria dei bei vecchi tempi.

La cosa che lo preoccupava al momento era che quella reazione l'aveva avuta per Hermione Granger.
Aveva sempre riconosciuto a sé stesso, seppur non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce in passato, che la Granger fosse oggettivamente una bella ragazza. Iniziò a notarlo per la prima volta dopo il ballo del ceppo. Da quel momento in poi fu un continuo crescendo. Il suo ultimo anno ad Hogwarts, non potè mai dimenticarlo, fu caratterizzato da notti insonni passate nella sala comune dei serpeverde ad ascoltare i suoi compagni commentare come la grifondoro fosse cambiata durante l'estate e a scommettere chi si portasse a letto tra Weasley e Potter.
Rievocare quei ricordi fece crescere nuovamente il senso di nausea nel suo stomaco, insieme ad un'altra sensazione che non riusciva a riconoscere ma che era altrettanto spiacevole.

La cosa positiva era che la sua erezione era sparita.
Non era importante quanto fosse più o meno carina. L'aveva sempre tormentata e disprezzata ed il minimo che poteva fare adesso era lasciarla in pace.

Finalmente riemerse dalle profondità del negozio e si avviò alla cassa per acquistare i suoi libri.
La prossima tappa era il negozio di Madama McClan che si trovava lì accanto, dopodiché sarebbe tornato dritto al Manor, determinato ad evitare altri incontri indesiderati.

***

Hermione, dopo il suo incontro con Draco, fuggì dal negozio il più velocemente possibile, quasi dimenticando di fermarsi alla cassa per pagare.
Non sapeva cosa l'avesse sconvolta così tanto di quell'incontro.
Era consapevole del fatto che prima o poi l'avrebbe incontrato: era stata lei stessa a testimoniare in suo favore affinché potesse avere una vita normale dopo la guerra.

Forse era rimasta semplicemente sorpresa dal fatto che si fosse avvicinato per aiutarla e non per insultarla, come invece aveva sempre fatto in passato.
Un'ulteriore sorpresa era il fatto di averlo incontrato al ghirigoro. Dai libri che portava con sé era chiaro che stesse facendo acquisti per il rientro ad Hogwarts, e non potè neanche fare a meno di notare che avesse scelto i suoi stessi identici corsi.
Elencava mentalmente tutti i particolari che avevano caratterizzato quel breve incontro mentre si dirigeva al negozio di Madama McClan dietro l'angolo, tentando di trovare qualcosa che giustificasse la sua reazione.
Perché all'improvviso si sentiva così agitata?
Il suo cuore batteva ad un ritmo accellerato.
Si fermò sulla porta del negozio.
"Stai calma, Hermione" si disse. Entrò.

Madama McClan aveva preparato ogni cosa in anticipo per l'eroina del mondo magico. Le diede la sua uniforme da provare: camicia, maglione e gonna.
Hermione odiava questa parte. In negozio vi erano solo due camerini, uno accanto all'altro, la cosa la faceva sempre sentire tremendamente esposta. Per fortuna era l'unica cliente presente.

Iniziò a spogliarsi, notando, nel momento in cui si sfilò i jeans, quanto le sue mutandine fossero umide.
No, non umide.
Fradicie.
Ok. Era tutto normale. Era stata appena avvicinata da un bel ragazzo, non poteva negarlo. Ed effettivamente le cose con Ron non erano andate granché bene negli ultimi due mesi, perciò le mancava un po' di contatto fisico.
Magari stasera avrebbe potuto chiamarlo, sarebbe stata una delle ultime occasioni per tentare di chiarire le cose tra loro prima della sua partenza per Hogwarts.

Iniziò a provare i capi. Appena finì di chiudere la camicetta notò che le andava troppo stretta sul seno.Imprecò mentalmente. Da quando aveva certe forme?
Fece materializzare i vestiti fuori dal camerino e chiamò la proprietaria.
"Potrei avere una taglia più grande?" chiese, felice che la tenda nascondesse le sue guance rosse per l'imbarazzo.