Capitolo 3

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Si diede appuntamento con Pansy in un piccolo ristorante in Diagon Alley.
Si presentò in anticipo, principalmente per due motivi. Il primo, di natura logistica, era per assicurarsi un tavolo, preferibilmente in un angolo appartato e lontano da occhi indiscreti. A soli pochi mesi dalla battaglia di Hogwarts era ben consapevole che l'intero mondo magico nutrisse rancore verso di lui e la sua famiglia e avrebbe voluto evitare scenate di fronte alla sua vecchia fiamma.
Il secondo motivo era che si sentiva stranamente agitato, o per meglio dire eccitato, dagli eventi della giornata. Continuava a ripetere a se stesso che la reazione che il suo corpo aveva avuto per la grifondoro era totalmente normale e dovuta alla sua mancanza di contatto fisico.
Era certo che rivedere Pansy avrebbe sortito lo stesso identifico effetto.
Avrebbe rievocato vecchi ricordi ed il suo pene e la sua fantasia avrebbero potuto finalmente concentrarsi su qualcos'altro e dargli un attimo di tregua da Hermione Granger.

Ottenere il tavolo desiderato fu più semplice di quanto aveva previsto. Evidentemente i suoi galeoni erano più importanti del suo schieramento durante la guerra.
Avrebbe pagato profumatamente, ma non gli importava. Voleva solo che la serata andasse bene.

Si accomodò e iniziò ad attendere Pansy, sorseggiando nel frattempo un bicchiere di vino. Conoscendola, lo avrebbe fatto aspettare. Non molto, ma abbastanza da essere, come amava definirsi lei, elegantemente in ritardo.

Cinque minuti oltre l'orario del loro appuntamento.
Era ancora presto. Lo avrebbe sicuramente fatto aspettare un altro po'. Sebbene visto dall'esterno potesse sembrare rilassato e totalmente a suo agio, dentro di sé provava tutt'altro.

Dieci minuti.
Teneva gli occhi puntati sulla porta. Sapeva che sarebbe arrivata, ma più quel momento si avvicinava e più si sentiva nervoso.
Diversi clienti stavano entrando nel locale.
Vide una massa di capelli ricci in mezzo alla folla: si sentì mancare il respiro. Il sangue prese a ribollire nelle sue vene.

La proprietaria di quella massa folta si voltò nella sua direzione.

Non era lei.

Tirò un sospiro di sollievo.
Il suo battito, che aveva accellerato terribilmente in quei cinque secondi, rallentò, lasciandolo tuttavia in compagnia di quella solita erezione che lo tormentava dall'inizio della giornata.

Era davvero messo così male da ridursi così al solo pensiero della sua presenza?

"Mmh mmh".

Alzò lo sguardo. Pansy era in piedi davanti a lui.

E lui non l'aveva nemmeno sentita arrivare, troppo distratto dalla sua erezione per Hermione Granger.
La serata non era decisamente iniziata nel modo in cui aveva immaginato.

Si alzò, sforzandosi di nascondere la spiacevole sporgenza dietro al tavolino.

"Pansy" la salutò. Si sporse nella sua direzione e i due si scambiarono un mezzo abbraccio e un bacio sulla guancia.

A contatto con la sua pelle fu sopraffatto dal suo odore, notando, con molto rammarico, che era molto, troppo, diverso da quello di Hermione.

Sentiva gli occhi della ragazza puntati su di sé, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Quando si accomodarono la serpeverde afferrò il suo cacile.
"Ti trovo in forma, Draco" disse, portandosi il bicchiere alle labbra.

***

Non appena le fiamme del caminetto del suo appartamento si accesero, rivelando un momento dopo la presenza di Ron, Hermione si gettò su di lui, avvolgendo le proprie braccia intorno al suo collo e portando le loro labbra in contatto.
Lo baciò voracemente.
Sebbene inizialmente sorpreso da quell'accoglienza, il rosso rispose al bacio, poggiando entrambe le mani sui fianchi della sua ragazza.

Legati [Dramione, omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora