Capitolo 26

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Quest'ultimo capitolo ha un sapore diverso. Mi ha messo tanta tristezza la notizia della scomparsa di Helen, la nostra amata Narcissa Malfoy (e ancora più amata Polly Shelby).
Bacchette in aria per lei

E buona lettura a tutti. ❤️

Se il suo obiettivo era di spaventarla, o di indurla a cambiare idea, allora Draco Malfoy aveva miseramente fallito.

Hermione Granger non é certo mai stata quel tipo di persona facilmente incline a dubitare delle proprie convinzioni.

Ma ciò che Draco aveva tentato di dimostrarle aveva sortito l'effetto opposto rispetto a quello che il serpeverde desiderava:  la grifona si era infatti resa conto di volerlo ancora di piú.
Per un momento, quando pensava che l'avrebbe finalmente morsa, si era sentita diversa. Più forte e, contrariamente a quanto lui potesse pensare, più libera.

Forse era questo che lui non capiva: la differenza tra un legame e una catena.

Tuttavia oltre alla testardaggine c'era ben altro in Hermione. La sua empatia ed intelligenza non poterono non farla immedesimare in lui: capiva come dovesse sentirsi. I dubbi e le paure che lo tormentavano erano più che legittimi, si rese conto. Perciò decise, per i giorni che seguirono, di smettere di insistere e concedergli il tempo necessario per eleborare il tutto.

Lei nel frattempo, non più tormentata dallo stormo di civette che l'aveva assalita qualche giorno fa, concentrò le proprie energie su ciò di cui Harry le aveva parlato. Il fine settimana si avvicinava, e con esso anche l'uscita ad Hogsmeade e la famosa proposta.

Sui giornali ovviamente non si faceva che parlare di lei, e quando girava per i corridoi della scuola poteva sentire persino i ritratti bisbigliare alle sue spalle, insieme agli sguardi imbarazzanti da parte dei ragazzi e le occhiatacce spregevoli da parte delle ragazze che la seguivano ovunque andasse.

Era sollevata che Harry avesse scelto di anticipare la proposta a questo fine settimana. Sperava che la notizia avrebbe distolto almeno un po' le attenzioni di tutti da sé.

Sentí un familiare bruciore provenire dalla sua tasca e, guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno la vedesse, estrasse il galeone incantato con il quale lei ed Harry comunicavano da quando la posta era stata bloccata.

H.H. confermate diceva la moneta.

Hermione si ritrovò a sorridere.
Dio, Ginny sarebbe impazzita.

***

Draco si richiuse in sé stesso per i giorni successivi, meditando e riflettendo sulla cosa che desiderava e dalla quale al tempo stesso era profondamente terrorizzato.
Hermione trascorreva il suo tempo correndo su e giù per il castello, presa dall' organizzazione della famosa proposta di Potter.

Non credeva che lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma era grato a Potter per aver offerto ad Hermione, e anche ai giornali, una distrazione.

Tuttavia, nonostante fosse certo che dentro al castello sarebbe stata al sicuro, non era più in grado di allontanarsi troppo da lei.
Per questo motivo il suo sguardo era sempre puntato su di lei nel corso delle lezioni che condividevano. E quando non avevano delle lezioni in comune, lui era il primo a lasciare l'aula a passo svelto, vagando dinanzi alla porta dalla quale sapeva che sarebbe uscita.

Ed era la sua incapacità di allontanarsi troppo da lei il motivo per cui adesso camminava da solo in mezzo ad una folla di studenti del terzo anno, mentre Hermione, a braccetto con la rossa, avanzava verso i Tre manici di scopa qualche metro più avanti.

"Se stai cercando di mimetizzarti, mi dispiace dirtelo ma non funziona" esclamò Pansy, materializzandosi improvvisamente al suo fianco tra la folla di studenti.

Legati [Dramione, omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora