Capitolo 13

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16 Giugno 1992

Era estate. L'anno si era concluso, ma il piccolo e ancora innocente Draco era sceso dal treno contrariato: serpeverde non aveva vinto la coppa delle case, che gli era stata soffiata da sotto il naso dai grifondoro.

E non dei grifondoro qualsiasi, ma loro. Proprio loro tre.

Da quando erano entrati in simbiosi aveva iniziato a nutrire uno strano sentimento di antipatia nei loro confronti.

Da un lato c'era Potter, che lo aveva rifiutato all'inizio dell anno, gesto che all'undicenne Malfoy, abituato ad ottenere sempre tutto ciò che voleva, non era andato affatto a genio.

Poi c'era lei. Lei, quella strega con cui la rivalità era iniziata già tra i vagoni del treno. Si era impegnato, e tanto, eppure non era riuscito a superarla in nessuna materia. Sempre secondo, sempre un passo indietro.

E Weasley? Forse, anche se non se ne rendeva ancora conto, lo invidiava. Invidiava i suoi migliori amici, le avventure in cui rimaneva coinvolto. Era geloso, geloso perché a quel trio avrebbe voluto appartenere anche lui.

"Draco" suo padre non si abbassò ad abbracciarlo appena scese dal treno, limitandosi ad afferargli la mano e smaterializzarsi ai cancelli del Manor.

Quella, dopo il suo primo anno, fu l'estate che segnò la persona che sarebbe diventato per tutti gli anni successivi.

31 Luglio 1992

"Lo trovo assurdo Cissa" disse Lucius, sorseggiando il proprio thè pomeridiano sotto il sole che illuminava i giardini del Manor. "La storia di quella sanguemarcio mi puzza, c'è sotto lo zampino di Silente. È stata sicuramente una mossa politica il fatto di renderla prima della classe".

"Lucius, per favore..." insistè Narcissa, guardandosi sospettosamente intorno. Draco si nascose dietro un cespuglio di rose giusto in tempo per non esser visto. "Il mondo non è più quello che era dieci, venti anni fa. Le cose sono cambiate da quando quel bambino..."

"Si, Potter..."

"Gradirei che non ne parlassimo, Lucius" le mani della donna tremarono, costringendola a posare la propria tazza di thè.

"Ma da che parte stai, Narcissa?"

"Sai come la penso. Non mi importa chi fossero i suo genitori, è solo un bambino rimasto orfano, dell'età del nostro Draco". Con queste parole si alzò, lasciando l'uomo da solo.

***

28 Agosto 1992

Il ghirigoro era affollatissimo quando entrò, con suo padre, per acquistare l'infinita lista di libri per il secondo anno.

Nonostante la folla, la sua vista colse l'inconfondibile chioma riccia e selvaggia di Hermione. Era con due persone, probabilmente i suoi genitori. Sorridevano, sembravano felici.

Quindi è così che sono fatti i babbani? Sembravano persone normali, non troppo diversi da tutte le persone adulte che aveva incontrato nel corso della sua vita.

Poi la vide correre incontro a Weasley. Si abbracciarono calorosamente, mentre i loro genitori si salutavano.

Improvvisamente si sentì solo. Suo padre si era momentaneamente allontanato, abbandonandolo con la sua lista di libri. Si guardò intorno, desiderando di scorgere qualche suo compagno di scuola con cui poter chiaccherare.

Non c'era nessuno per lui. L'unica cosa che vide fu Potter aggiungersi all'abbraccio di Granger e Weasley.

Disgustato, si rifugiò in fondo alla libreria in attesa che suo padre tornasse. In quel momento provò odio per loro. Odiava il fatto che fossero così felici, sorridenti. Ridevano, cosa diavolo ci trovavano da ridere?

Legati [Dramione, omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora