Capitolo 10

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Avvertimenti: questo capitolo descrive esplicitamente parecchie scene di sesso, di cui una leggermente "violenta".

L'aveva trovata.

La sua piccola omega. Era sua, solamente sua. Appartenevano l'uno all'altra.

I suoi ormoni erano fuori controllo, il suo corpo si stava preparando per rispondere ai bisogni di lei. Sarebbe andato avanti per tutto il periodo in cui lei fosse stata in calore, avrebbe soddisfatto ogni suo bisogno.

Tutto per lei. Tutto per la sua piccola omega.

Sentì la sua magia crescere, mentre si legava a lei spinta dopo spinta. L'atmosfera intorno a loro non pullulava solo di feromoni. La sua magia era un'entità invisibile che cresceva al passo con la sua eccitazione, circondando la stanza, creando una protezione, costruendo loro un rifugio sicuro che nessuno avrebbe potuto violare.

Non avrebbe permesso a nessuno di avvinarsi alla sua omega, non quando si trovava in questo stato: così vulnerabile, indifesa ed implorante.

E lei aveva scelto lui, voleva lui. Lui era il suo alpha, si erano trovati.

Niente avrebbe potuto separarlo da lei.
Se ne sarebbe preso cura per sempre.

Era così bella, così perfetta.
Il suo corpo morbido dolcemente incastrato tra il suo petto e il materasso, le sue gambe completamente aperte per lui, il suo seno totalmente esposto in attesa di essere divorato dalla sue labbra.
Era cosi indifesa, totalmente sottomessa.

Si era abbandonata a lui, si era fidata ciecamente gettandosi tra le sue braccia e lasciandosi andare completamente.
E lui si sarebbe preso cura di lei, in tutto e per tutto.

Il suo cuore batteva all'impazzata con ogni singola spinta dei suoi fianchi. I suoi muscoli non avvertivano dolore nè stanchezza. C'era solo lei, ciò di cui lei aveva bisogno. La sua omega, cosi meravigliosamente perfetta.

Le piccole mani della ragazza si arrampicavano lungo il suo collo, affondando disperatamente nei suoi capelli biondi, mentre il suo ventre bramava la frizione provocata dalle spinte costanti del giovane.

Quando fu vicina all'orgasmo, lui lo sentì. Non solo nel piacere dei suoi dolci gemiti, ma anche nell'aria. Nell'odore, nel sensibile cambiamento del suo profumo. Dolce, invitante, irresistibile.

Avrebbe voluto sentirne il sapore, assorbirne ogni sfaccettatura con le sua papille gustative, divorarla finchè non avesse iniziato ad urlare.

Ma non adesso, c'era tempo per quello. Ora non gli importava altro se non darle tutto se stesso.
Voleva vederla venire, sapendo che quell'orgasmo sarebbe stato per lui.
Il suo pene pulsò disperatamente al solo pensiero.

Aumentò il suò ritmo, afferando le mani della ragazza premute contro il suo petto e immobilizzondole sul materasso. La sovrastò con il suo corpo, offrendole la frizione che tanto desiderava, mentre con le labbra affondò nella giuntura tra il collo e la spalla, dove erano localizzate le sue ghiandole. Baciò e leccò la fonte di quell'odore di cui era diventato ormai dipendente, sussurrando parole e frasi sconnesse che sarebbe stato impossibile trattenere.

"Mia, mia" continuava a ripetere incessantemente. "Vieni per me, mia piccola omega".

Sentì le esili gambe tremare ed il suo piccolo e morbido corpo venire percorso da una scossa potentissima. Le sue pareti si strinsero e si contrassero intorno a lui, intrappolandolo dentro di lei.

Nello stesso istante, avvolto da quel calore inebriante, anche lui raggiunse l'orgasmo.

Il più intenso, il più potente, il più divino che avesse mai provato in tutta la sua vita. La sua vista si appannò, per qualche secondo non vide nulla. Sentiva solo il respiro affannante della ragazza stesa sotto di sè ed il suo seme scorrere dentro di lei, riempiendola ed inondandola.

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