Capitolo 5

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"Che cosa vorrebbe dire?" chiese Draco a sua madre.

"Potter. Devi fare il possibile per fartelo amico quest'anno" insistè Narcissa.

Draco non sapeva se ridere, piangere o urlare. Tuttavia era in pubblico, perciò optò per nessuna delle tre. "Non sai di cosa stai parlando, madre. Mi odia, ed ha ogni ragione per farlo" si portò una mano alla fronte, mentre con l'altra teneva il proprio baule saldamente in piedi davanti a sé, a nascondere l'erezione provocata dalla grifondoro.
Il suo pene non voleva dargli tregua.
E lei non voleva dar tregua al suo pene, con il suo stupido profumo e la sua stupida pelle rosa  ed i suoi stupidi fianchi soffici fasciati perfettamente da quegli stupidissimi e scandalosissimi pantaloni che i babbani chiamano jeans.

Tentò di porre un freno agli assurdi piani di sua madre "Potter non verrà ad Hogwarts quest'anno". Sospirò "lui e Weasley sono stati presi al corso per diventare auror".

Narcissa lo fissò con entrambe le sopracciglia alzate per lo stupore. "Senza nemmeno aver conseguito i M.A.G.O?"

"Evidentemente aver sconfitto Lord Voltemort è più importante che conseguire il diploma".

Colse il disagio che aveva provocato in sua madre pronunciando quel nome, ma non se ne curò. Non gli importava.
Voltemort era morto e non voleva che avesse più alcuna influenza sulla sua vita.

Narcissa avvolse entrambe le braccia sul suo petto con fare altezzoso.
"Allora non ti resta altra scelta figliolo" disse, guardandolo con apprensione. "Dovrai farti amica quella ragazza, la s..."

Draco sapeva bene cosa stava per dire sua madre. Le vecchie abitudini sono dure a morire. La guardò con aria di sfida.
Dillo madre, pensava dentro di sé.
Vediamo se ne hai il coraggio.
Sanguemarcio.

"La signorina Granger" concluse Narcissa. "So che c'è un passato burrascoso, ma farti vedere nelle sue vicinanze darebbe una grande impressione del cambiamento dei Malfoy agli occhi del mondo magico".

Draco non ne poteva più di quei discorsi. Interrompendo sua madre nel mezzo di quello che oramai era diventato un vero e proprio monologo, la salutò con un bacio frettoloso e  si avviò sul treno.
Contrariamente ai desideri di sua madre, e del suo pene, era determinato a stare il più lontano possibile da Hermione Granger.

Hermione salì sul treno ancora perplessa dall'incontro con i Malfoy. Narcissa era certamente una donna che ci sapeva fare con le parole, e abbastanza coraggiosa da guardarla negli occhi e scusarsi per ciò che era accaduto. Doveva riconoscerle che aveva avuto fegato.
Non era una cosa da poco, considerò Hermione, dal momento che non solo era stata torturata in casa sua, ma tra l'altro per mano della sua defunta sorella.

Trovò un compartimento vuoto sul treno e vi si sedette, mettendosi comoda e tirando fuori dalla sua borsa uno dei tanti libri che aveva già letto e riletto nella scorsa settimana.
Guardava fuori dal finestrino tutti gli studenti che si avviavano al treno, accompagnati dai loro genitori. Era così facile distinguere i nati babbani dai purosangue. Tuttavia doveva riconoscere che, rispetto ad i suoi primi anni ad Hogwarts, vedeva molti purosangue  intenti a chiacchierare educatamente  con genitori babbani, mentre i loro figli si scambiavano timidi saluti o grossi abbracci.
Forse la reazione di Narcissa nei suoi confronti indicava che qualcosa era cambiato tra l'elite purosangue della gran Bretagna.
Era felice.
Tutto le sofferenze che aveva affrontato forse, alla fine, avevano portato a qualcosa di buono.

Forse.

I genitori stavano scambiando gli ultimi abbracci con i loro figli, il treno stava per partire. La porta dello scompartimento si aprì rivelando Luna e Ginny, che si sedettero insieme a lei.
Le ragazze si salutarono scambiandosi un abbraccio.

Legati [Dramione, omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora