Martedì sera.
Un giorno come tanti altri, senza eventi particolari, senza un'occasione speciale da festeggiare.
Mezzanotte.
Un orario bizzarro in cui darsi appuntamento, a meno che non si è uno spacciatore invischiato in traffici loschi o una prostituta in attesa di un cliente. Oppure una star di fama internazionale con una schedule allucinante e un ballerino di danza contemporanea che ha finito le prove un'ora fa.
Capelli sciolti.
Una rarità. Non so bene perché ma stasera mi andava così. Forse volevo cambiare. Forse ho semplicemente pensato che si abbinassero bene alla camicia. Non che mi sia messo giù particolarmente elegante visto che il resto del look è costituito dalle solite Vans, da un paio di jeans strappati e dalla mia immancabile giacca di pelle. Boh. Che cazzo ne so.
Infilo le mani nella tasca della giacca, lo sguardo fisso verso il pavimento, la testa in subbuglio, talmente piena da non riuscire a distinguere i pensieri. Intorno a me solo un vecchietto insonne a spasso con il cane e una fila di auto parcheggiate. Una strada qualunque, per non dare nell'occhio. Non che mi interessi particolarmente il luogo dell'incontro. Mi interessa chi sto per incontrare.
Il suono di un motore, due fari che illuminano la via e una Hyundai scura che si avvicina al marciapiede. Persino la macchina è anonima, non diresti mai che alla guida c'è J-Hope dei BTS. Sorrido e attraverso la strada, salendo dal lato del passeggero. Un profumo di pulito mi invade le narici. Il suo profumo.
"Ciao..."
"Ciao..."
Il più banale dei saluti ma pronunciato con l'enfasi di chi non vedeva l'ora che arrivasse la mezzanotte del martedì. "Facciamo un giro, ti va?" Certo che mi va. Portami dove ti pare, ti seguirei in capo al mondo, Hobi. "Come sono andate le prove?" Mi giro verso di lui, sorridendo. Stavo per fargli la stessa domanda. "Sfiancanti. Ormai manca poco all'inizio della tournée, la coreografa ci sta correggendo anche gli spilli. È terribilmente puntigliosa..." "Mmm... Mi ricorda vagamente una donna americana con cui ho a che fare tutti i giorni..."
Ha lo sguardo fisso sulla strada, rilassato come del resto lo è il suo stile di guida, tranquillo e prudente. Mi giro leggermente nella sua direzione, con finta indifferenza. Mi piace guardarlo, mi piace imprimermi nella memoria ogni singolo dettaglio del suo viso. I capelli tirati all'indietro, gli occhi vispi, il volto nascosto da una mascherina nera, il lobo dell'orecchio decorato da un piccolo anello argento. "La Maddox vi ha torturati anche oggi, Hobi?" "Puoi giurarci. Poi adesso che Tae è tornato in sé ciaone proprio..." "Sì, Kumiko mi ha accennato qualcosa ieri sera. Hanno provato il passo a due tutto il giorno e hanno rotto il ghiaccio. Era ora..." "Sì, era ora..." Si gira velocemente per lanciarmi una rapida occhiata per poi tornare a seguire la strada. Non c'è bisogno di aggiungere altro per dare un significato a queste ultime tre parole.
"Metti un po' di musica, ti va? Mi piace guidare con la musica in sottofondo..." Recupero il telefono dalla tasca, senza scollargli gli occhi di dosso. "Certo... Preferenze?" "Voglio ascoltare quello che ascolti tu di solito..."
Sbem. Una frase così normale ma che su di me ha un effetto devastante. È come se mi avesse detto voglio conoscerti a fondo, voglio che tu mi apra la tua anima, voglio avere la chiave della tua essenza. Mi collego al Bluetooth della macchina e accedo alla mia playlist.
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A Dancer Called Yari [Paing Takhon x BTS 🖤 Completa!]
Hayran KurguNon è facile vivere a Seoul se sei un ragazzo malese che ha mollato tutto per inseguire un sogno. Non è facile vivere a Seoul se sei costretto a nascondere la tua omosessualità per colpa dei pregiudizi. Non è facile vivere a Seoul se sei innamorato...