Pov. Rosita
11 luglio 2020
Le qualifiche si sono concluse più o meno un'oretta fa, non sono andate benissimo, domani Seb partirà decimo e Charles invece quattordicesimo a causa di una penalità che gli ha fatto perdere ben 3 posizioni.
Comunque post qualifiche ho salutato tutti e mi sono fiondata nel primo taxi disponibile diretta all'albergo dove alloggiamo. Dopo la chiacchierata di "riappacificazione" di stamattina con Charles, mi sento così vulnerabile, non so cosa mi prende ma il suo modo di guardarmi sembra che voglia leggermi dentro ed io non voglio. Quando mi ha stretto tra le sue braccia per rassicurarmi, mi sono sentita così fragile ma contemporaneamente forte, mi sono sentita capita.
Ho chiesto la mia chiave alla reception e mi sono fiondata su per le scale, senza proferire parola. Ora sono qui che continuo ad andare avanti e indietro per tutta la camera, credo che se continuerò così consumerò il pavimento di qui a breve.
<<Dannazione Rosita, sei qui per lavorare e poi vuoi ricordarti come hai sofferto come un cane a febbraio esattamente il giorno di San Valentino, ti ricordi come hai dovuto ricucire quelle ferite, quanto dolore hai provato. In più cosa vuoi fare, deludere tuo padre, ti ha chiamato qui non per creare gossip e scandali vari, ma per fare quello in cui ti laureerai ovvero l'ingegnere. In più ricordati la cosa più importante, lui è FIDANZATO, si scrivitelo a caratteri cubitali in quella testolina bacata>>
Mentre la mia coscienza si preoccupa di farmi la paternale, il mio telefono inizia a squillare, mi fiondo sul letto lo recupero e vedo che finalmente è Martina. Mi affretto a rispondere e mi porto subito il telefono all'orecchio
Martina: "Ehi, scusa spero di non disturbarti ma non mi ha convinto molto il modo in cui mi hai risposto all'ultimo messaggio e ho pensato che ti fosse successo qualcosa"
Ecco questo intendo quando vi dico che per me non è una semplice amica, ma mia sorella. Lei riesce a capirmi anche a chilometri di distanza, anche attraverso un banale messaggio
Io:" uhm diciamo"
Martina: "Avevo supposto bene, che è successo tesoro?"
Così mi prendo la successiva mezz'ora per raccontarle nei minimi dettagli tutto quello che è successo questa mattina tra me e Charles, le racconto di come in questo momento mi sento così persa, così vulnerabile e come queste sensazione mi stiano facendo doppiamente impazzire
Martina: "Tesoro davvero non riesco a capire cosa c'è di male, anzi dovresti essere felice, Charles è riuscito a buttare giù un tassello di quel muro che hai costruito, è una cosa fantastica"
Scatto immediatamente in piedi, riprendo a camminare su e giù per la stanza.
Io: "Ma sei impazzita, come non ci vedi nulla di male? Scherzi sister, non ti ricordi come sono stata a Febbraio, quanto ho sofferto. Poi tralasciando questo, la cosa fondamentale è che lui è fidanzato, lei già mi detesta e io non voglio davvero problemi, soprattutto non voglio assolutamente finire per fare la terza incomodo, non voglio rovinare la loro relazione ne ora ne mai, non è un comportamento che mi appartiene, soprattutto non voglio rovinare nulla sulla base di una banale chiacchierata"
Mi lascio sfuggire un sospiro
Martina: "Io c'ero e so quello che hai provato a Febbraio e credimi se ti dico che non voglio mai più vederti in una situazione simile, ma questo non significa che Charles è uguale a lui e a quella situazione. Poi perdonami, tu ti stai facendo problemi sulla sua ragazza, ma non mi sembra che lui se ne sia fatto altrimenti non si sarebbe comportato così da ormai una settimana. Ro davvero dovresti smetterla di condannarti e cercare di essere felice."
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Quando il "rosso" lo hai nel sangue // Charles Leclerc
RomanceHai appena finito le superiori e ti stai godendo il risultato della tua maturità ed improvvisamente ti trovi a dover affrontare una nuova esperienza. Sei costretta a fare le valigie e a trasferirti altrove... dove una nuova vita ti attende. Chissà s...