Una qualifica tutt'altro che perfetta

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Pov. Rosita

Oggi è sabato 15 agosto esattamente Ferragosto e noi siamo a Barcellona in Spagna, domani si corre per il Gp e quindi siamo nel circuito per le qualifiche. Sono appena le 9 della mattina quando entro nel paddock affiancata da Lando. Abbiamo diciamo instaurato la tradizione di fare colazione insieme il giorno delle qualifiche, lui dice che gli porto fortuna e a me fa piacere trascorrere del tempo con il mio migliore amico. 

Passiamo i controlli e ci avviamo entrambi verso i box delle nostre scuderie. Io sono abbastanza felice, il sole mi mette sempre di buon umore. Lando mi sta guardando, avverto il suo sguardo su di me 

Io: "Che c'è?"

Lando: "E' che è bellissimo vederti così raggiante, così luminosa, felice"

Un sorriso spontaneo si disegna sulle mie labbra dopo le sue parole. Ha ragione oggi sono particolarmente felice, è ferragosto e io sto lavorando a differenza degli altri anni che lo passavo in spiaggia a guardare le stelle. Eppure sono felice e sento di non voler essere altrove, il rombo dei motori, tutti indaffarati che corrono a destra e sinistra, l'odore del caffè che viene dal bar del paddock, tutto questo mi fa sentire bene. 

Arriviamo davanti ai box Ferrari ci salutiamo con un bacio sulla guancia, io gli auguro buona fortuna e lui poi prosegue per arrivare al suo box. Entro nel box e individuo Seb parlare con il suo ingegnere, tutti mi salutano e io mi avvicino a loro. Appena entro nel campo visivo di Seb lui mi sorride e mi stringe tra le sue braccia

Seb: "Buongiorno baby"

Io: "Buongiorno anche a te, come ti senti per le qualifiche?"

Lui mi fissa con i suoi grandi occhioni e io so che non è del tutto tranquillo, però sa nascondere bene l'ansia che lo attanaglia

Seb: "Diciamo che va bene, cercherò di dare il massimo"

Io stringo la presa intorno al suo bacino e gli sorrido 

Io: "So che darai il massimo, Dunke Seb"

Il sorriso sulle sue labbra si espande, so bene che avere il mio supporto lo aiuta. Mi lascia un bacio sulla fronte e mi sussurra nell'orecchio 

Seb: "Baby, vai a vedere come se la cava il tuo principino stamattina l'ho visto parecchio teso"

Annuisco alle sue parole, gli lascio un bacio sulla guancia e dopo aver salutato il suo team, mi dirigo nel box del numero 16. Appena entro tutto il suo team mi sorride raggiante, intravedo Mattia parlare con gli stagisti del gemellaggio tra cui c'è Flavio. Saluto Mattia con un cenno del capo e mi dirigo verso la porta in fondo, entro e trovo Andrea insieme a Charles, il monegasco sta palleggiando un po' con il pallone e il suo allenatore lo sta osservando seguendo ogni suo movimento con lo sguardo. 

Mi avvicino e mi metto vicino ad Andrea che appena mi nota mi sorride e mi lascia un bacio sulla guancia augurandomi il buongiorno che prontamente ricambio. Dopo qualche minuto Charles si accorge della mia presenza, ferma il pallone sotto la suola della sua scarpa e mi sorride, avvicinandosi e abbassandosi leggermente per lasciarmi un bacio a fior di labbra che ricambio. 

Andrea: "Voi due siete così dolci"

Io mi giro verso Andrea e lo vedo guardarci con occhi sognanti, Charles subito gli tira un pugno scherzoso sul braccio 

Charles: "Smettila Andre"

Andrea: "Uh tu imbarazzato questa si che è nuova"

Charles: "Andre basta non lo sono"

Io scoppio a ridere di fronte al loro battibecco, questi due sono inseparabili vanno molto d'accordo e si capiscono con uno sguardo. 

Io: "Andrà bene stai tranquillo"

Quando il "rosso" lo hai nel sangue // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora