"Non hai sentito cosa ti ha detto, lasciala"

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Pov. Rosita

E' venerdì mattina e oggi ci sono le prove libere, sto raggiungendo il circuito di Silverstone e sono davanti all'ingresso, quando un trambusto giunge alle mie orecchie. Sto per avvicinarmi ma sento qualcuno passarmi un braccio sulla spalla e tirarmi a sé. Mi giro e vedo che è Lewis, che mi sorride e mi passa il classico bicchiere contenente il mio amato cappuccino. 

Lewis: "Seb mi ha accennato che non ti ha vista fare colazione stamattina. E siccome noi siamo i tuoi due fratelloni e ci preoccupiamo per te, ecco a te la tua fonte di energia" 

Sorride e io ricambio il sorriso, lui mi lascia un bacio sulla guancia 

Io: "Cosa farei senza di voi" 

Lewis: "Oh modestamente, credo proprio nulla" 

Scoppiamo entrambi a ridere, questo ragazzo è così stravagante ma unico ed è un buon amico. Nel frattempo che sorseggio il mio caffè ci avviciniamo all'ingresso e vedo mia madre, mia zia e i miei cugini discutere per l'ingresso nel paddock. Mi avvicino 

Io: "Loro sono con me" 

I miei cugini, mia madre e mia zia si girano verso di me 

Buttafuori: " Oh signorina Elkann mi scusi, non lo sapevo" 

Io: "Non si preoccupi, buona giornata" 

Sorrido alla mia famiglia e insieme entriamo nel paddock, presento loro Lewis e lui da grande gentiluomo fa il baciamano alle due donne. 

Lewis: "Signore è stato un piacere conoscervi. Baby ci si vede in pitlane ora devo andare"

Mi lascia un bacio sulla guancia e va via, mentre io conduco i restanti verso i nostri box. Arrivo e vedo venirmi incontro Mattia. 

Mattia: "Buongiorno a tutti, buongiorno Rosita, allora stamattina c'è molto da fare. Comunque ho fatto accomodare loro nel box" 

Guardo dietro la spalla di Mattia e vedo seduti nel box del numero 16 Flavio, Marco e i loro genitori. Sbuffo con aria contrariata e guardo male i due fratelli, poi decido di concentrarmi sulle direttive per la gara di domenica, dobbiamo dare il massimo. 

Io: "Si Mattia, tranquillo hai fatto bene" 

Poi mi rivolgo alla mia famiglia

Io: "Accomodatevi in questo box" 

Loro fanno come dico e si siedono anche loro nel box di Charles, io rivolgo la mia attenzione a Mattia che mi passa una serie di informazioni e dati a cui inizio a dare subito un'occhiata. Mentre sono concentrata sento qualcuno arrivare nei box, mi giro ed incontro il volto di Charles, con indosso la sua tuta e dietro di lui l'ingegnere di pista di Sebastian. 

Riccardo: "Rosita perdonami, ma ho bisogno del tuo aiuto nel box di Seb potresti seguirmi c'è qualcosa che non mi quadra" 

Io: "Si certo ti raggiungo subito" 

Riccardo mi ringrazia e si avvia verso il box del numero 5. Io invece mi guardo intorno ma non vedo Jock, l'ingegnere di pista di Charles. Mi avvicino al predestinato

Io: "Charles, perdonami non vedo Jock puoi consegnargli queste?" 

Lui mi guarda, quanto vorrei abbracciarlo, però siamo sul posto di lavoro e qui purtroppo non possiamo. Così ci limitiamo a guardarci, lasciando ai nostri sguardi la possibilità di scambiarsi mille parole. 

Charles: "Si certo" 

Lui prende le carte dalle mie mani, facendo sfiorare le nostre dita e mandando milioni di scosse al mio corpo. Mi stacco da lui.

Quando il "rosso" lo hai nel sangue // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora