S.O.S. notturno

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Pov. Charles 

Butto giù l'ennesimo bicchiere di acqua, contemporaneamente continuo ad andare su e giù nel soggiorno del mio appartamento, continuando ad osservare ogni 2 per 3 l'orologio, ma quando diamine arriva. 

Finalmente dopo altri 5 lunghi minuti, sento qualcuno bussare alla mia porta, mi fiondo ad aprirla e la figura del mio amico mi si palesa di fronte. 

Pierre: "Ohi, ma che è successo, di grazie che ero a Bologna per un servizio fotografico, cos'è che ti tormenta alle 00.20?"

Non gli rispondo, gli do le spalle e mi dirigo verso  il salotto, sbuffando. Pierre chiude la porta e mi raggiunge sedendosi sul divano. Io continuo ad andare avanti e indietro passandomi la mano tra i capelli. Dopo poco Pierre sbotta

Pierre: "Oh mi dici che cazzo ti prende, mi stai facendo preoccupare"

Butto fuori tutta l'aria che avevo trattenuto nei miei polmoni e mi concentro sul mio amico 

Io: "Sono un coglione, sono un coglione" 

Pierre: "Ok continuo davvero a non capire puoi essere più chiaro"

Io: "Rosita" 

Pierre: "ecco ora inizio già a capire qualcosa in più. Che altro è successo questa volta"

Sbuffo e mi lascio cadere sul divano al fianco di Pierre 

Io: "Succede che quello stronzo di Verstappen ci sta provando con lei, oggi le ha mandato una rosa rossa. Dio che nervoso"

Pierre: "Tu cosa ne sai della rosa e soprattutto come fai ad essere certo che sia stato Verstappen a dargliela"

Io: "Me l'ha detto lei. Ci siamo incontrati fuori dalla scuderia, io ero stato a cena con Andrea ed ero tornato per recuperare la mia auto e lei aveva finito tardi di lavorare e non aveva l'auto per rientrare, così mi sono offerto per accompagnarla"

Vedo Pierre sorride malizioso

Pierre: "Oh immagino che grande sacrificio"

Lo fulmino con lo sguardo e continuo il mio racconto 

Io: "Insomma l'ho vista con quella rosa e le ho chiesto chi gliel'avesse regalata ed è uscito il discorso che è stato Max. Poi non ho più fiatato e ho cambiato atteggiamento radicalmente. Siamo saliti in auto e abbiamo affrontato i primi dieci minuti del viaggio in silenzio, poi è arrivata in radio la canzone "Piccola Anima" e insomma ci siamo messi a cantarla, io l'ho guardata e dirti che i brividi che mi ha provocato quella situazione, insomma si lei, quella canzone, la situazione, al solo pensiero posso ancora sentirli quei brividi. Poi una volta sotto casa sua insomma io le ho chiesto cosa ci fosse tra lei e Verstappen,  lei mi ha risposto che non c'era assolutamente nulla, che non avrebbe avuto nessun tipo di problema a dirlo qualora ci fosse strato qualcosa e poi ha aggiunto che lo conosce da poco più di una settimana e io ..."

Pierre: "E tu non le hai creduto" 

Io: "come fai a saperlo? te l'ha detto lei" 

Pierre: "No, per quanto io e Rosita è capitato che ci siamo sentiti in questa settimana no, l'ho capito dalla tua faccia, ormai ti conosco amico"

Io: "Si, io le ho detto che anche con me era la stessa  situazione, mi conosceva da una settimana eppure mi aveva raccontato un frammento della sua vita. Niente poi il resto lo puoi anche immaginare. Dio Pierre dovevi vedere il modo in cui mi ha guardato, era così delusa"

Pierre: "No caro non era delusa era ferita. Ma da dove ti è venuto di dirle una cosa del genere"

Io: "Scusa tu da che parte stai?"

Pierre: "Dalla parte della ragione, e hai sbagliato con lei. Che cavolo vuoi da lei, finché fosse stata a conoscenza della rosa o avesse dato corda a Max lo avrei anche capito. Ma non fa niente di ciò e tu lo sai meglio di me. Arriva nei paddock fa il suo lavoro e appena tutto finisce ritorna in albergo."

Io: "Infatti non penso assolutamente quello che le ho detto. Cavolo Pierre ero incazzato con Verstappen, perché le ronza intorno, quando dovrebbe solo starle lontano. Maledetto Verstappen"

Pierre: "Ascolta Charles, lo sai quanto Max è determinato e quanto quando si fissa un obiettivo fa di tutto pur di raggiungerlo. Lui non si fermerà, Rosita credo gli piaccia, quindi sai benissimo che farà di tutto pur di arrivare a lei"

Non ci penso nemmeno un attimo che lancio un pugno sul tavolino davanti a noi 

Io: "non la merita cazzo"

Pierre non si scompone al mio gesto e mi dice 

Pierre: "E chi la meriterebbe, tu?"

Io mi concentro sulla mia mano destra ancora stretta in un pugno e non emetto nessun suono dalla mia bocca 

Pierre: "Questo è il punto Charles, tu fai tutto il geloso, le corri dietro, poi torni sui tuoi passi, poi l'attimo dopo ti viene l'attimo di intraprendenza e corri di nuovi dietro di lei, poi la mandi a quel paese per colpa di Verstappen. Però sai cosa in tutto ciò ti sei dimenticato di un fattore determinante che differenzia te da Max"

Io: "Quale che lui è un grandissimo stronzo"

Pierre: "No che lui, non ha una ragazza che vive in casa sua e con la quale è fidanzato, a differenza tua. Hai pensato a Charlotte, lei è la tua ragazza, quella con cui condividi lo stesso tetto, quella da cui tornerai tra qualche giorno, dimmi un po' a tutto questo ci hai pensato, Cosa penserebbe lei di tutto questo, anche se mi sembra che si sia espressa già il primo giorno quando un altro po' voleva uccidere Rosita solo con lo sguardo. E a Rosita, ci pensi anche a lei, guarda ti faccio notare una cosa, non è quel tipo di ragazza che ti aspetta per consolarti nel momento in cui la tua fidanzata ti ha deluso, e ti dirò di più non si merita nemmeno di essere una seconda opzione di qualcuno, nemmeno la tua Charles. Ti voglio bene amico mio e lo dico per te, non puoi fare così. Se proprio sei incerto dei tuoi sentimenti prenditi una pausa, lascia Charlotte e stai lontano da Rosita, capisci quello che realmente vuoi e poi prendi una decisione."

Io: "Pierre" 

Lui mi stoppa subito 

Pierre: "No Charles non darmi la risposta ora, pensaci su, non voglio ora una risposta. Pensa a quello che ti ho detto amico"

Detto questo recupera le chiavi della sua auto dal tavolinetto, si alza dal divano e si avvia verso la porta. Mi alzo anche io e lo seguo, so che ha perfettamente ragione, per questo è l'unica persona che sono riuscito a chiamare, perché avevo bisogno dei suoi consigli.

Arrivati davanti alla porta, si gira verso di me e mi da una pacca sulla spalla

Pierre: "Lo so che tu non lo fai apposta, però lei non ti conosce e non lo sa. Evita di farla soffrire, davvero non se lo merita" 

Io: "Hai ragione, non se lo merita. Grazie" 

Pierre: "Lo sai che quando hai bisogno ci sono" 

Io: "Lo so e lo apprezzo" 

Pierre mi sorride e varca la porta. Sul pianerottolo si ferma e mi guarda

Pierre: "E soprattutto cerca di riposare, non hai un buon aspetto e se non vuoi che ti facciano il culo, riprenditi. Buonanotte"

Annuisco e ricambio la buonanotte per poi tornare in casa chiudendomi la porta alle spalle. Appoggiando la testa ad essa. Che situazione di merda! 


Angolo autrice 

Rieccomi e questa volta con un capitolo intero di Charles. Cosa ne pensate. Fatemi sapere come sempre nei commenti quello che pensate di Pierre e Charles, della loro chiacchierata, del pensiero di Pierre su Rosita, concordate o no? Credete che Pierre abbia ragione Max è realmente interessato a Rosita o ha secondi fini?  E ovviamente non può mancare la domanda siete team Max o team Charles o team nessuno dei due, insomma con chi vedete meglio Rosita? Ovviamente aspetto davvero tutte le vostre impressioni sul capitolo oltre a queste domande. Ci vediamo prestissimo con il prossimo capitolo. 😘

Quando il "rosso" lo hai nel sangue // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora