"ti faccio fare fare un viaggio nella mia vita"

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Pov. Rosita

Apro la porta della stanza, sono stata un paio d'ore in giro con Carlos e Lando. Avevo bisogno di dare a Charles il tempo di riflettere e avevo bisogno di riflettere anche io. Tra di noi c'è molta chimica e questo si nota, però non possiamo risolvere sempre le nostre incomprensioni finendo a letto. 

Entro in stanza e vedo tutte le luci spente, ma che è successo si è addormentato? Avanzo piano per cercare di capire e vedo che sul letto non c'è. Accendo la luce e provo a bussare alla porta del bagno, non ricevo risposta. Apro e non c'è nemmeno qui. E' andato via. 

Sto per chiamarlo per chiedergli che fine ha fatto, quando sento bussare alla porta, apro e mi ritrovo di fronte il fattorino con due cartoni di pizza in mano. Io non ho ordinato la pizza, ma che sta succedendo?

Io: "Deve esserci un errore io non ho ordinato nulla" 

Fattorino: "No signorina è giusto e non si preoccupi è già pagato" 

Mi passa le pizze mentre io lo guardo ancora stranita e mi augura buona serata. Io entro in stanza e chiudo la porta. Sto cercando di capire se questo è un qualche scherzo o chi mi ha mandato le pizze. Nel frattempo qualcuno bussa alla porta. Forse il ragazzo si è dimenticato qualcosa. Poso le pizze sulla scrivania e vado ad aprire 

Io: "Si è dimentic..."

Ma mi trovo davanti Charles che regge sotto il braccio il suo computer. Noto che si è cambiato adesso indossa una t-shirt nera di Armani e un paio di pantaloncini della tuta che gli cado morbidi sui fianchi. Mi sposto per farlo entrare. 

Io: "Pensavo fossi uscito, sono tornata e non ti ho trovato" 

Lui posa il computer sulla scrivania vicino le pizze e si gira a guardarmi.

Charles: "Sono andato a recuperare il pc e ad ordinare le pizze"

Io: "A quindi sei stato tu, perchè il fattorino mi ha detto si e no che le pizze erano state pagate" 

Charles: "Si ho pensato alla cena" 

Io: "Ah va bene" 

A quel punto mi si avvicina e mi prende le mani, io alzo lo sguardo ed incrocio i suoi occhi. 

Charles: "Ho avuto modo di riflettere parecchio in queste ore, però per dirti a cosa sono giunto voglio mostrarti una cosa ti va?" 

Io annuisco davanti alla sua richiesta, anche se il modo teso in cui si muove per la stanza e i numerosi sospiri che escono dalle sue labbra, mi stanno preoccupando. Lui apre il computer e lo posiziona sulla scrivania, poi mi passa quella che noto essere una sua camicia in jeans e una sua t-shirt bianca e mi chiede di indossarli. Io faccio come dice e mi cambio abbandonando la mia divisa. 

Si siede sul letto e batte la mano al suo fianco, invitandomi a raggiungerlo. Mi avvicino al letto e mi siedo al suo fianco. Lui si sposta e si mette alle mie spalle attirandomi tra le sue braccia. 

Charles: "Sei pronta?"

Io annuisco, lui mi lascia un bacio sulla guancia e mi stringe tra le sue braccia, fa partire un video sul computer e appoggia il mento sulla mia spalla. Nello schermo vedo un piccolo Charles, avrà forse un 6 anni e una pista di kart, lui sta indossando il casco e viene raggiunto da un uomo che dopo riconosco essere suo padre. Durante il video si alternano spezzoni della sua vita, lo vedo giocare a calcio con Lorenzo e suo padre, poi quella che sembra essere una passeggiata in riva a mare di tutta la famiglia. Le sue gare di kart, gli scherzi al padre. I miei occhi si fanno lucidi e poso le mani sulle sue che sono adagiate sulla mia pancia. Gliele prendo e faccio intrecciare le nostre dita. Mi sta mostrando un pezzo della sua vita, il pezzo più importante, suo padre. Quella ferita ancora aperta che tanto lo distrugge. Finisce il video di suo padre e io non faccio in tempo a dire nulla che ne fa partire un altro. Questa volta sono spezzoni della sua vita con Jules Bianchi. La persona che è stata per Charles il suo mentore, la sua stella polare. Li vedo scherzare, Jules che gli scompiglia i capelli. Anche questo video giunge al termine e alcune lacrime solcano le mie guance e innumerevoli brividi attraversano il mio corpo. 

Giro il volto verso Charles e noto anche il suo viso solcato dalle lacrime, però accenna un sorriso e mi fa segno di girarmi di nuovo verso il pc. Questa volta parte una sua intervista 

Alla fine del video io sono letteralmente una fontana. Mi giro verso di lui e gli allaccio le braccia dietro il collo tirandolo a me, lui affonda il viso nel mio collo e lo sento piangere, singhiozza e io lo lascio fare, ha bisogno di sfogarsi. Gli passo una mano su e giù sulla spalla. Rimaniamo stretti l'uno tra le braccia dell'altra per diverso tempo. Io mi sto prendendo il suo dolore, esattamente come lui aveva fatto con me in barca quel pomeriggio. 

Dopo un po' si stacca e mi guarda negli occhi. Io faccio incrociare i nostri sguardi

Charles: "Ho avuto modo di riflettere tanto piccola e ho capito che hai ragione. Ma io ti giuro che non nomino Charlotte per farti sentire inferiore o perchè mi manca, non me ne rendo conto. Ho pensato che l'unico modo per farti capire quanto per me sei unica e importante era questo, farti fare un viaggio virtuale tra le persone più importanti della mia vita. Non ho mai avuto il coraggio di rivedere i primi due video fino ad ora, gli ho sempre custoditi gelosamente. Oggi però ho capito che valeva la pena riaprire quel vaso di pandora che tanto mi logora, perchè al mio fianco ho l'unica persona con cui voglio condividere tutto ciò. Se ad oggi Jules e mio padre fossero qui, sono convinto che ti avrebbero ringraziato. Loro purtroppo non ci sono e quindi lo faccio io. Ti ringrazio per essermi entrata sotto pelle e per avermi mostrato la vita con occhi nuovi. Grazie per essere stata quell'uragano che cercavo inconsapevolmente" 

Io continuo a piangere mentre gli sorrido, mi ha riempito il corpo di brividi con le sue parole e con i video. So benissimo quanto Jules e suo padre siano importanti per lui e il fatto che abbia voluto fare questo passo così importante, "presentandomeli" e facendomi entrare nelle sue ferite, mi lusinga. Non ci sono parole esatte da dire in questo momento, vorrei dirgli di tutto ma non ho le parole e così mi fiondo sulle sue labbra e lo bacio, cercando di trasmettergli tutto quello che sento per lui. 

Lui prontamente ricambia e facciamo fondere le nostre labbra, le nostre mani si cercano e si stringono. Sono perdutamente innamorata di questo ragazzo fantastico. 

Charles: "Ti voglio nella mia vita ogni singolo secondo, stravolgimela, incasinamela, rendimela più bella, ma vivila con me" 

Io gli sorrido, un sorriso che nasce spontaneo e dopo avergli lasciato un altro bacio a fior di labbra gli dico 

Io: "Grazie. Ti amo" 

So che ha capito cosa intendo con quel grazie. 

Poi ci ricomponiamo entrambi, ci asciughiamo le lacrime e ci sediamo sul letto, Charles prende i cartoni delle pizze e me ne passa uno. Io lo apro e al suo interno vi trovo scritto con un pennarello nero 

"SEI LA MIA PERSONA" 

gli sorrido e mi sporgo per baciarlo, 

Io: "E tu sei la mia" 

Dopo di che ci sediamo sul letto imboccandoci a vicenda, mentre io posto su Ig una storia

rosita.elk ig story 

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Angolo autrice 

Eccomi qui con un nuovo capitolo, questo è molto intenso e carico di emozioni. Quindi non mi esprimo perchè penso che parli da se. Attendo di leggere le vostre impressioni, i vostri commenti. Sbizzarritevi. Noi ci vediamo nel prossimo capitolo😘

Quando il "rosso" lo hai nel sangue // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora