Capitolo 12

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Venni bruscamente svegliata da qualcuno che bussava alla mia porta. Aprii gli occhi pigramente e ci vollero pochi secondi per capire cosa stesse succedendo. Seduta sul divano, mi asciugai un po' di saliva secca dalla bocca. Disgustoso, pensai tra me e me, ma a quel punto non poteva importarmene di meno. La prima cosa su cui mi concentrai fu una delle bottiglie di birra sul tavolino davanti a me. Presi un bel sorso prima di sentire ancora dei colpi.

- "Per l'amor di Dio" Borbottai alzandomi con riluttanza. Trascinando i piedi verso la porta d'ingresso, aprii e vidi Luis e Kristie essere i responsabili del rumore. Senza una parola mi voltai di nuovo e tornai al divano che era stata la mia "casa" nelle ultime due settimane.

- "Ehi, è un piacere vedere anche te Lauren" Disse Luis pieno di ironia dopo che entrambi mi avevano seguito in soggiorno "Io sto benissimo, grazie per avermelo chiesto."

- "Cosa vuoi?" Chiesi in tono secco mentre i miei amici più cari si sedevano con me.

- "Questo è un intervento di supporto, ok?" Rispose Kristie e io alzai gli occhi al cielo immediatamente "Non lasci il tuo appartamento da due settimane. Non potrai vivere per sempre di pizza e birra. Hai avuto il tuo tempo per crogiolarti, ma è ora di alzarti."

- "Sto bene qui, grazie" Risposi con indifferenza e presi la bottiglia di birra davanti a me.

- "Questo è... disgustoso" Mi rimproverò la bionda mentre io prendevo un sorso extra abbondante. Persino Luis sapeva tutto di Camila e della sua partenza di due settimane prima. Da quando l'avevo vista andarsene, ero rimasta bloccata in un mood di negazione, rimpianto e quasi depressione. Non potevo credere che se ne fosse andata. La stagione calcistica era finita e non avevo altro da fare se non rivivere quel momento all'aeroporto più e più volte nella mia testa. Il suo modo di dirmi che era troppo tardi e il suo bacio d'addio erano le immagini più vivide.

- "Andiamo a quel ristorante dove vai sempre con quella cameriera maleducata... come si chiama... Ally. Ti offro una vera colazione" Suggerì Luis ma io fui di nuovo sopraffatta da un altro ricordo.

- "È lì che ho portato Camila e Lara la prima volta che ci siamo incontrate qui a Boston. È il motivo per cui Lara continuava a chiamarmi Pancakes" Ricordai sospirando ad alta voce.

- "Abbiamo capito, ok? Hai il cuore spezzato e tutto ti ricorda Camila in questo momento, ma questo significa solo che devi creare nuovi ricordi" Kristie cercò di motivarmi.

- "Esattamente" Concordò Luis e si avvicinò a quella che sembrava eccitazione "C'è questa festa a casa di un mio amico stasera e ci sono un gruppo di ragazze delle confraternite di diversi college. Andiamo Lauren" Mi diede una gomitata sulla spalla e io incontrai il suo sguardo lentamente "Semplicemente noi che conquistiamo le ragazze come ai vecchi tempi."

- "Non sono proprio dell'umore" Rifiutai la sua proposta anche se sapevo che avesse solo buone intenzioni.

- "Non essere così testarda. Hai solo bisogno di una serata fuori per ricordarti cos'altro c'è là fuori" Continuò il brasiliano "E ci sarà anche Lexi. Ha già chiesto se ci saresti andata e mi avevi detto che era stata super perversa l'ultima volta che sei stata con lei. Perché non lasciare che ti distragga?"

- "Non voglio scopare una ragazza a caso ad un'altra festa Luis" Risposi con più forza ma allo stesso tempo con frustrazione. Anche lui sospirò e ci fu silenzio per alcuni secondi "E poi, Lexi è una fottuta pazza! C'è una differenza tra l'essere perversa ed essere sinceramente spaventosa" Aggiunsi scherzosamente su uno dei miei incontri passati e vidi entrambi i miei amici sorridere un po' "Sentite, apprezzo che stiate cercando di tirarmi su di morale ma... non ho voglia di uscire. Tutto quello a cui continuo a pensare è Camila e il fatto che ho rovinato le mie possibilità."

CC7 (Traduzione Ita Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora