Touch me || Larry Stylinson

27. Just realize

Se n'era andato. Ovviamente aveva frainteso quel cazzo di messaggio e se n'era andato senza darmi modo di spiegare come fossero andate realmente le cose. Brutto idiota.

Certo, non potevo biasimarlo più di tanto, considerata l'avversione contro Luke che il riccio aveva praticamente da sempre. Ha sempre pensato, sin dal primo momento in cui lo abbiamo conosciuto, che il biondo avesse un doppio fine nei miei confronti e che, appunto, la sua aria da ragazzo innocente fosse in realtà un modo per finire nelle mie grazie. Dubitavo fosse così.

Non volevo certo arrivare a conclusioni affrettate credendo alle allusioni di Harry per poi rovinare un'amicizia quando magari Luke voleva solo effettivamente essermi amico. Poteva benissimo comportarsi così ed essere gentile con tutti, poteva essere che avesse un carattere così solare e aperto di natura e, solo perché il riccio era tutto il suo contrario, non voleva dire che ci fosse qualcosa di strano in questo. Anche se, dovevo ammettere, certi comportamenti mi sorprendevano abbastanza - tipo il messaggio ambiguo di quella mattina stessa che ci aveva praticamente stravolto la giornata.

Forse, però, Harry era stato troppo impulsivo, esagerato e irrazionale. Avrebbe dovuto parlarne con me in modo civile, avrebbe dovuto fidarsi del mio giudizio anziché farsi seghe mentali e levare le tende. Dall'altra parte, invece, considerata la sua gelosia morbosa nei miei confronti, il suo difendermi con denti e artigli non appena qualcuno provasse anche solo a rivolgermi la parola, il suo voler a tutti i costi marcare il territorio, dimostrare a tutti gli altri che fossi suo e suo soltanto, mi faceva capire quanto in realtà quel messaggio potesse averlo scosso. Pensava forse che avrei potuto abbandonarlo e cedere alle avances - se così possiamo chiamarle - di Luke e fiondarmi tra le sue braccia? Così, come se tutto ciò che eravamo diventati non contasse niente a tal punto da essere messo da parte e dimenticato? Beh, se pensava quello, non aveva capito un cazzo.

Avrebbe dovuto fidarsi di me, avrebbe dovuto chiedermi spiegazioni. Invece no. Ha preferito arrivare alla conclusione che io me la facessi con Luke come se niente fosse, come se il rapporto che io ed Harry avevamo non fosse abbastanza.

Sbuffai frustrato passandomi le mani tra i capelli. Che fare? Dovevo ancora riprendermi dagli eventi recenti perché, fanculo, solo la sera prima ero stato drogato e quasi stuprato e la mattina successiva dovevo trovarmi a combattere con un mal di testa lancinante e in più dovevo crogiolarmi per cercare di risolvere una situazione del genere. Qualcuno, lassù, doveva sicuramente odiarmi.

Afferrai il cellulare e composi il numero del riccio, aspettando impazientemente che si degnasse di rispondermi.

Uno squillo, due squilli, tre squilli. Segreteria telefonica. Fanculo.

Imprecai sottovoce e mi vestii in fretta, cercando di fare mente locale.

Dubitavo fortemente fosse andato a scuola, specialmente nello stato in cui probabilmente si trovava. Quindi no, niente scuola.

Mi immobilizzai di colpo non appena l'idea che Harry potesse essere andato a cercare Luke mi attraversò la mente, perché, andiamo, non poteva essere così, giusto? No. Nonostante il riccio fosse una testa calda e tremendamente impulsivo, non poteva certo essere andato a staccargli le palle, così, di punto in bianco. Rabbrividii quando pensai che, invece, sarebbe stata una cosa perfettamente in stile Harry catapultarsi dal diretto interessato e dirgliene quattro - o, nel suo caso, dargliene quattro - e minacciarlo a morte affinché mi lasciasse in pace.

Scossi la testa. Non avrebbe potuto mai farlo, giusto? Voglio dire, aveva solo letto un messaggio che, seppur particolarmente ambiguo, non aveva niente di concreto, quindi cercai di rilassarmi, nonostante il pensiero di Harry che si precipita da Luke come una belva incazzata mi gravasse sullo stomaco.