30. When you have no idea what's going on

28.6K 1K 2.2K
                                    

"Cos'è stato a farti cambiare idea?" chiese d'un tratto il riccio, mentre sfiorava il naso sul mio collo.

Eravamo ancora sulla terrazza della scuola, avevamo a disposizione una decina di minuti di intervallo prima che dovessimo rientrare. Dopo vari tentativi, Harry era riuscito a convincermi a salire su quel piano in alto dove lo avevo trovato all'inizio, perché voleva un po' di privacy nel caso a qualcun altro fosse venuto in mente di prendere una boccata d'aria sulla terrazza. Avrei volentieri evitato di dovermi arrampicare come un fottuto scoiattolo disabile ma, ahimè, mettersi contro un Harry intestardito era una battaglia persa in partenza. Non mi risparmiai, quindi, l'ennesima situazione imbarazzate in cui Harry finiva prontamente con lo scoppiare a ridere. Ci aveva provato, a non farlo, camuffando le risa con colpi di tosse tutt'altro che convincenti, quindi dovetti apprezzare il tentativo, anche se… No, non lo avevo apprezzato affatto.

"Vieni con me" disse, afferrandomi un polso per poi trascinarmi davanti al muretto da cui poco prima era sceso.

"Cos- oh no. Scordatelo, Styles" ribattei puntando i piedi, dopo aver capito le sue intenzioni.

"Ma Lou-"

"Niente Lou, io lassù non ci salgo, punto" lo interruppi guardandolo in modo che capisse che non ammettevo repliche.

Lui sporse il labbro in un espressione da cucciolo ferito e… No, non sarebbe riuscito a convincermi sfoderando l'arma del faccino tenero.

"É inutile che fai quella faccia, con me non funziona." E beh, non avrei mai ammesso che in realtà funzionava eccome, anche se quella volta sarei stato irremovibile.

Mise il broncio. Tentativo fallito. Sorry not sorry.

"É perché sei un nano?" chiese allora, cambiando tattica.

Sgranai gli occhi, punto nell'orgoglio, e lo guardai indignato. 

"É così, Lou? Pensi di non arrivarci?" continuò e, okay, la mia pazienza aveva un limite.

Mi avvicinai a lui con espressione minacciosa. Vidi un luccichio soddisfatto attraversargli lo sguardo.

"Se continui a sfottere la mia altezza ti giuro che non ti farò camminare per una settimana" sibilai ad un centimetro dalle sue labbra.

"Fallo" sussurrò malizioso. Al che, sentii una fitta nel basso ventre. Cazzo.

"Fallo" ripeté. "Perché, per quanto adori scoparti, voglio anche che tu scopi me. Capisci il mio problema?" sussurrò contro un mio orecchio. Non riuscii a trattenere un gemito.

"Sei proprio una troia, Styles" dissi, ridacchiando per non piangere dalla frustrazione.

"Solo per te" rispose, per poi afferrarmi per i fianchi ed attirarmi a sé. Sospirai.

Poi, senza darmi il tempo di realizzare la situazione, mi prese in braccio. Squittii sorpreso cercando di divincolarmi.

"Cosa cazzo..? Harry! Mettimi giù, Cristo!" sbottai agitandomi in vano.

Lui si limitò a ridacchiare. Stronzo.

"Ecco fatto" disse soddisfatto, dopo avermi posizionato sul muretto. Lo guardai male.

"Tu, brutto stronzo" lo indicai. "Solo perché sei più alto non hai il diritto di manovrarmi come ti pare e piace."

"Oh, quanto la fai lunga! Su, sali adesso" disse per poi rifilarmi una pacca sul sedere.

Imprecai ma feci come disse, arrampicandomi sul fantomatico blocco di cemento facendo leva sul muretto.

Una volta salito, mi seguì, sedendosi al mio fianco.

Touch me || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora