Black

57.5K 3K 605
                                    

Lui ci sarebbe mai riuscito?
Sarebbe potuto mai cadere così in basso per una persona?
Si tormentava con domande sconnesse mentre il rumore dei suoi passi lo accompagnava lungo il corridoio.
La notizia che gli aveva dato sua sorella lo aveva leggermente scosso.
Lei era andata avanti.
Era riuscita a porre parte della sua fiducia in qualcun'altro.
Harry non ci sarebbe mai riuscito, ma non provava tristezza a riguardo.
Aveva sempre saputo di essere uno di quei ragazzi che stanno con le braccia incrociate anche nelle peggiori delle situazioni.
Era sempre stato una di quelle persone atone, menefreghiste fino alla punta degli stivaletti e al disopra di tutti.
Non ci poteva fare niente, era semplicemente fatto così. Ma c'era una cosa, che le persone come lui non avrebbero mai potuto fare, e Gemma l'aveva appena fatto.
Sconvolgendolo e portandolo leggermente fuori di testa.
Lui ci sarebbe mai riuscito? Una persona come lui ci sarebbe mai riuscito? Avrebbe mai provato un sentimento così ingestibile? Avrebbe mai provato dolore per una cosa che amava così tanto?

Si portò le mani sulle labbra, camminando ancora, esse non erano mai appartenute a nessuno.
E Harry non aveva mai cercato qualcuno a cui appartenere, la solitudine lo aveva guidato negli anni adolescenziali e solo qualche volta si era fatto tentare dai suoi istinti.
E l'ultima volta che lo aveva fatto lo avevano sbattuto in un riformatorio.
Continuò a strofinare l'indice contro il labbro inferiore leggermente spaccato, guardò successivamente le sue dita lunghe e magre.
Erano vuote, sentiva la mancanza dei suoi anelli.
Rise a quel pensiero, poteva percepire la mancanza di un oggetto ma non di una persona.
A volte gli faceva ridere come l'essere umano pensasse. O come riuscisse a esternare i propri sentimenti.

Lui non era uno di quelli ma gli faceva davvero ridere Niall.
Lui era l'opposto di Harry, o almeno lo era diventato ultimamente.
Niall non si faceva problemi a dire quello che pensava, lo poteva vedere da come si spingeva avanti con Mavis senza vergogna. Lo faceva quasi incazzare, il fatto che per lui fosse così facile parlare dei suoi sentimenti.

Si appoggiò contro la parete che costeggiava il corridoio interminabile, doveva trovare qualcosa per cui trovare dolore.
Qualcosa per cui provare del male sarebbe stato una bella cosa.

E si continuò a ripetere quella frase anche quando riuscì a spingere il maniglione antipanico rosso per entrare in una lunga stanza, sempre dello stesso bianco latteo.
C'erano decine di persone che parlavano tra di loro o semplicemente camminavano per la stanza.
Al fondo di essa c'era una parete completamente di un nero lucido, che rispecchiava tutte le persone presenti nella stanza.

Gli avevano detto che sarebbe stato una specie di test, ma li in vedeva persone con camici o infermiere grasse.
Mosse dei passi in avanti, chiudendo la porta dietro alle sue spalle, quando vide il suo gruppo di amici.

Louis stava parlando animatamente con Liam, vicino a quest'ultimo c'era Francesca.
Poco più in la Zayn, Mavis e Niall parlavano a bassa voce. Quando si avvicinò di più il gruppo si unisse.
-Cosa succede?- chiese spostandosi i ricci dalla fronte.
I suoi capelli stavano diventando troppo lunghi.

-Delle cazzo di persone o medici ci stanno osservando da dietro quel fottuto specchio.- disse Louis alterato, indicando la lastra nera al fondo della stanza.

Harry alzò un sopracciglio non capendo.

-È un doppio vetro, possono vederci ma noi non possiamo vedere loro.- spiegò Zayn con la sua solita calma.

Harry annuì ma fu interrotto da un altro attacco di nervosismo di Louis.

-Che ringrazino Dio per quel vetro,- mormorò -Giuro che se riesco a prenderli,-

-Stai calmo.- lo bloccò Francesca.
-Ascolta, tesoro, mi da fastidio essere guardato.- sputò corto di lei.

-Ok cerchiamo di non dare di matto.- si intromise Niall spostandosi al centro del gruppo.
Harry ancora non era abituato a sentirlo parlare, ascoltò però la sua voce roca, ormai aveva assunto il ruolo del capo e nessuno si sarebbe messo contro di lui.

MessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora