-105.- borbottò Francesca.
Mavis la raggiunse fuori dalla sala delle terapie prima di lasciarla parlare, la signora dai capelli grigi le aveva cacciate dopo 20 minuti.
-Si,- annuì -il ragazzo dalla tuta arancione.-
La mora fece un cenno con la mano camminando verso il loro piano.
-Mi ricordo il giorno in cui è arrivato.- si irrigidì -Non ho mai sentito qualcuno urlare così tanto.-
Lo sguardo triste di Francesca si spostò su gli occhi chiari della bionda.
-Sembrava così disperato Mavis, non puoi neanche immaginare.-
-Sai come si chiama?-
La mora scosse la testa.
-Non l'ho mai sentito parlare e nessuno gli parla.-
-Perchè?- chiese Mavis -Perchè nessuno gli parla?-
La ragazza si morse il labbro fermandosi davanti alla stanza numero 48, allacciò le mani tra di loro prima di guardarsi in torno.
-Qui si viene classificati a seconda del colore della tuta.- sospirò -Ci sono i verdi, come noi, che sono quelli che sono qui per sanzioni non molto gravi. Risse, spaccio e cose di questo genere.-
Mavis le fece segno di andare avanti sentendo dei rumori di passi avvicinarsi alla loro posizione.
-Poi ci sono gli arancioni, sono chiusi nell' Ala Est e sono accusati di gravi crimini.- parlò velocemente.
-Allora perché 105 è in fondo al mio corridoio?- chiese Mavis iniziando a camminare verso la sua porta.
-Ha picchiato due o tre tute arancioni, e di giorno lo tengono dalle nostre parti per non fargli fare altri casini.-
La bionda annuì ma prima di voltarsi venne chiamata ancora una volta.
-So a cosa stai pensando Mavis,- la indicò Francesca -Non avvicinarti a lui.-
----
-Dolcezza?-
Mavis alzò gli occhi verso al soffitto prima di alzarsi dal letto scomodo e avvicinarsi alla finestrella della sua porta.
Louis era appoggiato alla sua, fissandola con occhi stanchi. Un braccio pendeva sempre fuori dalla porta.-Dimmi.-
-Fra un pò è ora di colazione vero?- chiese.
La bionda annuì appoggiando un gomito alla finestrella per poi lasciar cadere il capo sulla mano. Fissò il braccio di Louis macchiato di inchiostro.
-Cosa significano?- domandò curiosa. Aveva bisogno di distrarsi.
-Cosa, dolcezza.- sbadigliò il moro.
-I tatuaggi.-
Lo sentì ridacchiare prima di sporgere il braccio verso il centro del corridoio, indicò un omino su uno skateboard.
-Lo disegnavo sempre quand'ero piccolo.-
Mavis sorrise a quella rivelazione.
-È bello.- commentò sincera.
Louis annuì prima di far diventare la voce un sussurro.
-Zayn ieri ha parlato di una cosa.- espose.
La bionda annuì corrugando la fronte.
-Sta pensavo ad un piano per scappare.-
La ragazza indietreggiò e sobbalzò quando vide la testa riccia di Harry spuntare dalla finestrella alla sua destra.-È un piano anti-bomba.- commentò stropicciandosi gli occhi.
Mavis schiuse la bocca ma Louis la bloccò con un segno netto delle dita.
-Ne parliamo dopo, stanno arrivando delle guardie.-
La bionda fece un passo verso la stanza per poi sedersi veloce sul materasso.
-La colazione è pronta!- gridò un uomo.
Sentì alcune porte aprirsi, quando vide una guardia armeggiare con la sua la fissò atona.
L'uomo in divisa la guardava ansioso.
-Allora? Alzati, c'è la colazione.- ordinò strofinando su una mano un manganello di plastica.
-Non ho fame.- rispose prima di incrociare le braccia al petto.
La guardia si avvicinò con uno scatto.
-Alzati.- sibilò.
Dietro ad essa, Mavis poteva vedere Louis che la fissava incredulo.
La bionda si bagnò le labbra prima di sputare sulla faccia dell'uomo che si era piegato in avanti.
In un secondo due mani la presero con forza facendola strisciare contro il pavimento, fin fuori dalla stanza.-Adesso vedi, stupida ragazzina. Ti divertirai all'Ala Est.- la schernì la guardia che tirò più forte quando la sentì urlare.
I ragazzi con le tute verdi erano immobili, solo quando Zayn fece un passo verso il corpo steso a terra di Mavis la guardia gli puntò il manganello verso il viso.
-Non avvicinarti, ragazzo.- sbraitò l'uomo.
Quest'ultimo si riabbassò prendendo gli avambracci della bionda, Mavis non smetteva di urlare e iniziò a muovere le gambe quando superarono il maniglione antipanico rosso.
-Lasciami!- urlò tirando la braccia verso di se.
L'uomo spalancò la porta con una spallata prima di spingerci dentro la ragazza.
Lei cadde a terra ma cercò di alzarsi il prima possibile per raggiungere la porta ancora aperta. Si schiantò contro di essa e gemette quando sentì due giri di serratura dall'esterno.-Divertiti!- urlò la guardia.
Mavis fece strisciare la schiena contro la porta per poi portare le mani davanti alla faccia, la stanza era semivuota e dentro ad essa solo due sedie facevano da arredamento.
Una chiazza scura la fece strisciare ancora di più contro la porta.
Guardava il ragazzo dall'altezza torreggiate guardarla dall'alto.
Lo fissò incrociare le braccia al petto prima di ghignare.Mavis chiuse gli occhi, lui non era davvero li.
SALVE
Volevo solo ringraziarvi per leggere Mess, mi fa davvero piacere che vi piaccia.
Volevo chiedervi una cosa.C'è una storia che personalmente adoro, potreste passare a leggerla?
Si chiama Drug. È su Niall ed è davvero bella.
L'autrice è @_luciaofficial.Grazie è vi prometto che il prossimo capitolo sarà lungo, prometto.
ciao ciao
STAI LEGGENDO
Mess
Fanfiction-Prima regola,- sussurrò -non avvicinarti alla stanza 105.- DAL 31 MARZO NELLE LIBRERIE! (La versione cartacea è leggermente diversa rispetto a quella su Wattpad)