Gaining Speed

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Si passava le dita sul labbro inferiore, sembrava incantato. Era sdraiato sul suo letto a guardare la finestra.
Che senso aveva mettere una finestra in un posto così? Era una perenne illusione di quello che un detenuto si stava perdendo, potevi guardare la città cambiare senza di te. Era come essere nel centro della terra, tutto si muoveva intorno a loro. Mai loro stessi.
Guardavano in alto e in basso senza sapere dove andare, così stavano fermi.
E ora Niall stava guardando tutte le direzioni, tutte le possibili strade da prendere. Se fossero usciti dove sarebbero andati?

Al ragazzo sdraiato non importava molto, incrociò le braccia al petto chiudendo gli occhi. Sarebbe andato ovunque con Mavis seduta nel sedile passeggero della sua macchina.
E l'avrebbe guardata perdere pezzi di innocenza un giorno dopo l'altro.
Aprì di nuovo gli occhi, la sua immagine era ancora li, marchiata a fuoco nella sua mente. Una persona così diversa da lui, ma continuamente alla ricerca della stessa cosa. Per Niall non esisteva più nessun'altra ragazza, le immagini del suo passato erano offuscate, come se la luce che emanava Mavis le oscurasse semplicemente.
Ed era così un bella sensazione, perché anche quando le notti cambiavano in quell'istituto, lei non cambiava mai.

Al mattina l'avrebbe sempre ritrovata in mensa, con le maniche della sua maglia verde tirate fino alle dita e i capelli scompigliati.

Ed ogni brutto sogno di quello che aveva fatto scompariva alla sua vista, aveva cambiato qualcosa.

Lei era il nero, o il bianco.
Lei era un colore neutro, lucente e scuro allo stesso tempo.

C'era qualcosa nei suoi occhi che non poteva negare, e poi c'era lui in una nave che stava affondando mentre il suo tempo stava per scadere. C'era un diavolo nel suo sorriso che lo inseguiva, e ogni volta che si girava era come se aumentasse di velocità.

Che voleva Mavis era ovvio, avrebbe solo voluto conoscerla in un bar, in un locale, in un supermercato.

Avrebbe voluto avere una vita diversa, una vita di cui andare fiero, una vita degna da dare a lei.

Niall poteva offrirgliela? Poteva renderla felice?

Perché c'era sempre un'ombra che lo stringeva per giorni, c'erano dei sussurri che gli dicevano che non ce l'avrebbe fatta.

Si alzò di scatto quando sentì la serratura della porta di metallo scattare, la figura ansante dei suoi pensieri di appoggiò contro il muro.

Si portò i capelli biondi su una spalla sola, la osservò con un sorrisetto malizioso che scomparì quando la fissò puntarsi sul letto e prendere il cuscino.

Mavis strappo la federa, infilò una mano dentro di essa, prese una manciata di pastiglie e si guardò intorno.

-Cosa stai facendo?- chiese Niall alzandosi in un attimo dal materasso per prenderla per i polsi, Mavis si scostò dalla presa.

Corse verso la finestra, aprì un pezzo di essa lanciando le pastiglie subito.

Fu abbastanza furba da chiuderla entro il tempo in cui sarebbero scattati gli allarmi.

Niall la guardò senza capire, il corpo della ragazza si muoveva da una parte all'altra della stanza per cercare altre pastiglie che potevano essere cadute dalle sue tremanti mani.

-Mavis.- la chiamò.

Non vedendo nessuno reazione Niall la prese per un braccio spingendola contro la porta.

-Ferma.- ordinò.

Gli occhi di Mavis erano spaventati, Niall si addolcì leggermente vedendoli.

-Cosa sta succedendo, principessa?- sussurrò davanti al suo viso.

Il suo sguardo vacillò leggermente ma si riprese subito.

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