Capitolo 6

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Sammy' s pov.
20:20 PM.
Sapete,ultimamente la vita a LA sta diventando sempre più monotona.
Direte che sono stupida?Beh,probabile...ma vi assicuro che essere un adolescente sulla costa del Pacifico,non è così bello e semplice come nei film..
Sapete,i classici dove ci sono tanti amici,si divertono,vanno in spiaggia e si ubriacano come se non ci fosse un domani.
No,nulla di tutto ciò.

Sto cominciando a sentire la mancanza dei miei amici a Londra,e sopratutto dei ragazzi.

Ultimamente sono pensierosa,ma d'altronde dovrò pur parlare con qualcuno,e credo che la mia coscienza sia la soluzione migliore.

«Jazzy,è pronta la cena.» mio fratello mi distoglie dai pensieri,facendomi saltare dallo spavento.

Ride dolcemente.

«Matto,mi hai spaventata.» mi metto una mano sul petto mentre accenno un sorriso.

«Che succede?» chiede curioso.

Il sesto senso di mio fratello,imbattibile.
«Niente,perché?» rispondo,mentendo.

Si siede accanto a me.

«Quando giochi con il braccialetto del braccio destro,c'è qualcosa che non va.»

Non rispondo,mi limito a fissare il pavimento.

Mi prende e mi fa sedere sulle sue gambe.

«È difficile stare qui,lo so.È difficile abituarsi alle nuove abitudini,lo so.
È difficile avere un rompi scatole cronico come me in casa, lo so.» mi stringe dondolando leggermente,come se fossi una neonata.

Rido.

«Come fai ad indovinare sempre?» chiedo e guardo i suoi occhi,che con la luce dorata della mi stanza sono ancora più verdi.

«Sono tuo fratello e tu non sai fingere mia cara,sei davvero una pessima attrice.»dice in tono sarcastico.

«Oh ma andiamo...» sorrido dolcemente.

Si alza dal letto e automaticamente mi ritrovo sulle sue spalle.

«Harry sono pesante,mettimi giù» dico tra una risata e l'altra.

Mi zittisce e scende in cucina.

Mi fa sedere sulla sedia.

Prende la mia forchetta,infilza violentemente le uova strapazzate con un po' di insalata.

«Arriva l'aeroplaninoooo!» mi prende in giro simulando il rumore dell'aereo,portandomi la forchetta in bocca.

Può sembrare una scena infantile,ma riesce a farmi sorridere sempre e comunque.

«Senior Styles,non ho più cinque anni.» gli tocco la punta del naso.

«Non ricordarmelo baby Styles,okay?» mette il broncio.

«Non mi chiamavo "piccola styles"?» dico versando le ultime gocce della bottiglia di Coca Cola sul tavolo.

«Sei sempre la solita guastafeste.» dice masticando.

Sapete,qualche volta provo ad immaginare la mia vita senza mio fratello.
Dove sarei adesso?In qualche istituto per "ragazzi fuori di testa"?Oppure in un paesino dell'Inghilterra fra le urla dei miei genitori?
Wow,più ci penso e più mi vengono i brividi.

Mentre mangiamo scambiamo due tre sorrisetti,e quattro chiacchiere.

«Harry...» sospiro.

«Si,amore.» mi dice avvicinando la sedia alla mia.

«Credi che riuscirò a farmi più amici?Qui a Los Angeles?» lo guardo negli occhi mentre gioco con la forchetta.

Accenna una risata,e mi prende poi la mano destra.

Me&Mybrother HarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora