Birthday| Minsung

17

Act 17: I've spent my entire life thinking about a hypothetical relationship

Changbin, poco prima di esibirsi, aveva invitato Felix ad assistere, e lui non aveva potuto fare altro che accettare l'offerta e presentarsi al locale.
Malgrado sapesse che anche Jisung si sarebbe trovato nello stesso posto, non poteva perdere l'occasione di  passare del tempo con il ragazzo per cui aveva una mezza crush, così si disse solamente che sarebbe stato attento.

Infatti, non appena giunse sul posto, fece di tutto pur di non incrociare il migliore amico, notando con piacere che ci fossero così tante persone che incontrare Jisung pareva quasi impossibile.
Così si godette tranquillamente quel piccolo concerto, trovandolo semplicemente magnifico.

Amava la musica di Changbin, non avrebbe mai smesso di ripeterlo. Gli trasmetteva talmente tante emozioni che nemmeno riusciva a spiegarlo. Amava il suo modo di esprimersi, grazie a tutta quella passione che gli scorreva nelle vene e che buttava fuori ogni qualvolta che saliva sul palco.
E quindi capiva perché avesse così tanto seguito a quella giovane età, gli augurava davvero di crescere sempre di più e riuscire a raggiungere i suoi obiettivi.

Fu proprio quello l'argomento di cui parlarono, quando Changbin aveva concluso l'esibizione e, dopo essere passato a salutare Minho e gli altri, si era diretto da Felix.

Inizialmente avevano intenzione di stare lì, bere qualcosa insieme e scambiarsi qualche parola. Tuttavia, a Felix proprio non piaceva quel posto.
Si sentiva soffocare in mezzo a tutta quella gente e la musica alta gli faceva venire il mal di testa. Infatti, non gli era mai piaciuto più di tanto andare in discoteca, si recava lì di tanto in tanto solo per le serate del più grande.

Poi Changbin, rendendosi conto del disagio provato dall'altro, lo aveva invitato ad uscire fuori, e si erano ritrovati sul retro del locale, appoggiati al muro.
L'atmosfera era molto tranquilla. Da lì si poteva ancora udire la musica ovattata proveniente dall'interno del locale, ma pareva solo un piccolo suono lontano.

Per il resto, erano immersi nel più totale silenzio, se non per il rumore delle ruote di qualche auto che ogni tanto sfrecciavano sull'asfalto davanti ai due ragazzi.

Felix, che non beveva alcolici, aveva ancora la bottiglietta d'acqua che aveva acquistato poco prima stretta tra le mani e ascoltava Changbin parlare tranquillamente.
Stavano parlando, come di consueto, di musica e di quanto Changbin avrebbe amato fare della propria passione un lavoro.

In realtà era solo uno dei due a parlare. Il più alto, infatti, ascoltava silenziosamente. Il modo in cui l'altro non riusciva a smettere di parlare, una volta che toccavano tale argomento, ai suoi occhi era una cosa bellissima.
Changbin amava la musica. Era la sua arte, l'unica sua vera passione e unica cosa che riusciva a motivarlo.

Era assurdo, fino a qualche anno prima non avrebbe mai pensato che sarebbe riuscito a fare così tanto. Riusciva a trasformare in canzoni l'emozioni che provava. Emozioni che molte volte Felix riusciva a comprendere e, così come tutti gli altri ascoltatori del duo, si sentiva capito, si sentiva meno solo.

Talvolta invece si chiedeva se davvero Changbin riuscisse a provare sentimenti tanto profondi, e gli dispiaceva che stesse così male.
Ma, d'altronde, la musica era diventata la sua fonte di sfogo e la sua ricerca di aiuto. Sapere che tante altre persone si ritrovavano nei suoi testi e provavano le sue stesse emozioni lo gratificava molto. Sentiva che finalmente aveva trovato il suo posto nel mondo e che quello sarebbe stato il suo destino. Lui era nato per fare musica.