Birthday| Minsung

22

ciao lettori! ho fatto un doppio aggiornamento perché dopo mesi di assenza ve lo meritavate, assicuratevi di aver letto il capitolo precedente prima di proseguire con la lettura di questo, tanti bacini

Act 22: We fell in love in October

Jisung e Minho stavano correndo, come se andando più veloce potessero evitare di bagnarsi, mano nella mano, soltanto la giacca del primo a coprirli il capo.
Minho si maledisse mentalmente più volte per aver deciso di non prendere l'auto quella sera, ma fortunatamente casa Han non era troppo lontana e avrebbero potuto facilmente raggiungerla in poco tempo.

Quando finalmente vi arrivarono, entrarono nel vialetto e si rifugiarono sotto il portico.
Minho mollò la giacca, lasciandola nelle mani di Jisung. Poi si guardò le spalle, cercando di capire se fosse il caso di andare via. Per sua sfortuna, il temporale pareva ancora più forte di prima e sembrava non sarebbe diminuito affatto.

"È meglio che vada, se aspetto ancora potrebbe mettersi a piovere di più forte."
"Ma non hai l'ombrello." rispose il più piccolo, fermandolo per il braccio.
"No, davvero, è okay. Se non mi muovo rischio di non tornarci proprio casa."
Jisung si morse il labbro, cercando una soluzione. Non aveva nessuna intenzione di lasciare Minho a camminare da solo sotto la pioggia, senza una minima copertura. Aveva già i vestiti fradici perché la giacca che avevano usato come ombrello era servita ben poco, non voleva si riducesse in condizioni peggiori.

"Vuoi restare qui per la notte?" chiese quindi, "O almeno fino a che non finisce la tempesta. Se torni a piedi ti ammalerai."
"Tranquillo, non c'è problema."
"Sì che c'è. Non voglio vederti stare male. Per favore, rimani."

Ci pensò su. Dopotutto nemmeno lui aveva molta voglia di camminare al freddo sotto la pioggia e, d'altronde, stare un altro po' di tempo con Jisung sembrava molto favorevole. Tra l'altro, la proposta era stata fata con talmente tanta gentilezza e preoccupazione che gli sarebbe risultato difficile rifiutare. Jisung era stato così carino con lui...
Tuttavia, seppur la sua risposta sarebbe stata affermativa, non ebbe neanche il tempo di dire qualcosa che l'amico lo trascinò dentro casa e poi, dopo che si fossero tolti le scarpe, su per le scale e in camera di sua.

"Vai a farti la doccia, ti presto dei vestiti."

✯

Adesso Minho e Jisung erano seduti sul letto di quest'ultimo e, dal momento che erano impossibilitati a fare qualsiasi cosa a causa della mancanza di elettricità dovuta al temporale che si era aggravato nel frattempo, erano annoiati più che mai. Avevano parlato di quel che potevano parlare, ma adesso che avevano esaurito gli argomenti che li passavano per la mente se ne stavano in silenzio, ognuno con il rispettivo cellulare tra le mani. Quello di Jisung era quasi morto e non aveva alcun mezzo per caricarlo oltre alla corrente elettrica, ma aveva altre alternative? Giocare a quello stupido gioco era, al momento, il suo unico passatempo.

Entrambi si erano lavati e cambiati i vestiti zuppi, anche se il minore aveva ancora i capelli leggermente umidi dato che non aveva fatto in tempo a finire di asciugarli prima che la corrente scattasse.
I due si vedevano a malapena, l'unica luce presente era quella soffusa delle candele che avevano acceso per non rimanere completamente al buio, unite alle torce dei telefoni, il che non favoriva il risparmio energetico della batteria di essi.

Infatti, poco dopo, il telefono di Jisung si spense completamente, lasciandoli con una fonte di luce in meno.
"Ji." lo richiamò Minho ad un certo punto, stanco di non fare nulla. Era tutto troppo monotono, sarebbe morto dalla noia da lì a poco.

"Sì?"

"Mi suoni qualcosa?" disse, dopo aver notato la chitarra poco lontana da loro. Quasi lo implorò: era da molto che non lo sentiva suonare e ne sentiva la mancanza. Amava sentire la melodia prodotta dalla chitarra e amava ancora di più il modo perfetto in cui le dita del minore sfioravano le corde, il suo sguardo concentrato, attento a non sbagliare nemmeno una nota e il modo goffo in cui rideva imbarazzato e si scusava quando invece accadeva.