06

1K 111 48
                                    



Act 6: treehouse

Era passato qualche giorno da quell'incontro, che i due avevano speso continuamente insieme.
Che fosse per chattare fino a notte fonda o passare interi pomeriggi a fare qualsiasi cosa, i due erano sempre l'uno in compagnia dell'altro.

Tutte le giornate d'estate che Jisung si era perso, sprecandole generalmente standosene chiuso nella propria casa o in quella del migliore amico, li aveva recuperati tutti in quei quattro giorni scarsi grazie a Minho.

Infatti, insieme a lui aveva svolto tutte le attività estive possibili, che andavano da una mattinata in piscina al semplice starsene seduti nella casa sull'albero del parco giochi.

In realtà, ormai era diventata un'abitudine quella di ritrovarsi in quella casetta, per ripararsi dai raggi del sole caldo di metà settembre, specialmente in un orario strategico nel quale faceva talmente caldo che nemmeno un bambino era presente.
Semplicemente si sedevano e parlavano. Di qualsiasi cosa, potevano passare da discorsi filosofici sul senso della vita a quale gusto di gelato preferissero.

Proprio come quel giorno: Minho si stava annoiando a morte, Hyunjin aveva preso un treno la mattina stessa per raggiungere il fidanzato in modo da poter festeggiare il suo compleanno insieme, perciò non avrebbe potuto fargli compagnia. Era completamente solo.
Gli era passata per la mente l'idea di chiamare Jisung e chiedergli di incontrarsi seduta stante, ma aveva costantemente paura di essere troppo assillante. Insomma, si erano visti solo il giorno prima, non lo stava forse infastidendo troppo?

Però poi si rese conto che quello fosse il loro ultimo weekend prima dell'inizio della scuola. Quell'anno avevano avuto la fortuna che cominciasse più tardi, avrebbero dovuto godersi gli ultimi giorni liberi.
Non esitò un secondo di più a contattarlo.

E adesso Jisung era seduto sul pavimento della casa sull'albero, con la schiena poggiata sulla parete di legno. Era intento a leggere il libro che Minho gli aveva regalato, mentre quest'ultimo aveva la testa poggiata sulle sue gambe e osservava tranquillo i suoi lineamenti, che ai suoi occhi erano sempre più perfetti.
Nessuno parlava, in realtà non ce n'era bisogno. Di cosa avrebbero dovuto parlare? Ormai entrambi si conoscevano già del tutto e, tra l'altro, bearsi della bellezza di Jisung, concentrato sulla lettura, nel silenzio più totale, a Minho pareva il paradiso.

Ad un certo punto Jisung, forse troppo preso dal libro per rendersene conto, prese a rappare sottovoce una canzone a Minho sconosciuta, in quanto non era in fissa con il rap tanto quanto il primo.

Adesso nella mente del maggiore era presente solo quella melodia che, se ne avesse avuto l'opportunità, avrebbe ascoltato per ore.
Se avesse potuto, avrebbe tirato fuori il telefono e registrato la sua voce, in modo da poterla sentire tutte le volte che ne aveva voglia, per poi metterla come sveglia, suoneria e qualsiasi altra cosa.

Anzi, no. Non doveva sentirla nessuno. Era troppo preziosa per essere condivisa. L'avrebbe sentita solo lui.

Tuttavia, non poteva mica mettersi a registrare la sua voce, quindi si limitò a sperare che Jisung gli riservasse altri concertini privati in futuro.

Jisung ad un certo punto si zittì e stabilì che avesse letto abbastanza per quel giorno, così chiuse il libro, tenendo il segno con l'indice.

Era le tre di pomeriggio di uno di quei sabati noiosi, in cui sembrava che il tempo non passasse mai e non voleva fare nulla se non stare seduto sul divano e guardare una qualche telenovela finché non si addormentava prima dell'ora di cena.

Ma almeno adesso aveva Minho a fargli compagnia e la monotonia di quel giorno diventava un po' più sopportabile.

"A che punto sei arrivato?" chiese il più grande, riferendosi al libro che fino a poco fa stava leggendo.

Jisung prese a raccontargli la trama di Cime Tempestose, o almeno fino al punto in cui era arrivato, e Minho si alzò dalle sue gambe, sedendosi di fronte a lui e ascoltandolo attentamente.

Era davvero grato che il suo regalo gli fosse piaciuto così tanto e, vederlo così eccitato mentre ne parlava lo rendeva così allegro, avrebbe voluto che quel momento non finisse mai.

Tuttavia, Jisung aveva letto poco più di tre capitoli, quindi finì presto di riassumere ciò che aveva letto, e si sporse dalla finestra, per vedere se ci fosse qualcuno.

"Probabilmente tra poco arriveranno i bambini, dovremmo andare via?"

Scesero attentamente dall'albero e, una volta raggiunto il terreno, si guardarono un po' imbarazzati, non sapendo cosa dire.

"Mh, quindi...ci vediamo?"

"Sì, certo." si affrettò a rispondere Minho. "Grazie per avermi tenuto compagnia e buona fortuna per il rientro a scuola!"

"Grazie, anche a te!"

Spazio autrice😼✨

capitolo senza senso e di passaggio perché sì~

sto cercando di scrivere il capitolo dopo questo da quattro giorni e non ci riesco🤠 spero di concluderlo entro oggi.

Birthday| MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora