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ciao amici! prima di lasciarvi al capitolo volevo farvi sapere che ho pubblicato una one shot! la trovate sul mio profilo come "watch you sleep | changlix os". se vi va fateci un salto, mi farebbe molto piacere<3
+per favore leggete lo spazio autrice!!

Act 23: never once he had brought a pair of gloves with him

Minho aprì gli occhi, terminando il suo sonno che era stato infastidito dalla luce del sole, entrata indisturbata dalla finestra in quanto la tapparella, essendo elettrica e quindi non potendo essere abbassata, era rimasta alzata per tutta la notte.
Si guardò velocemente attorno e, notando di essere in un letto non suo, i ricordi di ciò che era successo la sera prima riaffiorarono nella sua mente e la chitarra che Jisung aveva poggiato delicatamente sul pavimento, davanti letto, perché era "troppo stanco per metterla al suo posto", e il ragazzo stesso che dormiva tranquillo al suo fianco, erano la conferma che non si trattasse solo di un sogno.

Inevitabilmente sorrise, era piacevolmente sorpreso di come erano andate le cose. In realtà, adesso che ci pensava, iniziava a comprendere tutti i segnali che indicassero che effettivamente piacesse a Jisung già da un po'.
Era così palese che provasse qualcosa per lui? Era davvero stato così insicuro da non accorgersene?

In ogni caso, si sentiva immensamente fortunato. Il discorso di Jisung l'aveva toccato profondamente, quelle parole gli erano rimaste scolpite nel cuore. E poi, la sua voce dolce che gli dedicava quella canzone, il suo sguardo attento sulle corde della chitarra...quella confessione non sarebbe potuta andare meglio.
Tanto a ciò che aveva detto Minho...avrebbe voluto fare molto di più, invece di mettersi a piangere come un bambino. Avrebbe voluto parlargli di cosa provava, di quanto significasse per lui e di come aveva cambiato la sua vita nell'ultimo mese che avevano passato insieme.

Avrebbe voluto dirgli che aveva bisogno di lui, che era capace di tirargli su il morale con un semplice sorriso e che lo rendeva felice.
Ma non era importante, almeno per il momento. Si erano appena fidanzati, avrebbero avuto tanto tempo per parlare dei propri sentimenti e prima o poi ce l'avrebbe fatta a fargli capire quanto importante fosse.
Effettivamente, se ci rifletteva su, il fatto che non fosse riuscito a esprimere ciò che provava non era così assurdo: aveva passato letteralmente anni ed anni senza riuscire nemmeno a parlargli per farci amicizia, come avrebbe mai potuto solo immaginare di fare il primo passo e dichiararsi?

Ma non era nulla. Come detto in precedenza, avrebbe avuto tanto tempo per sbloccarsi. Quello era solo l'inizio, aveva in programma così tante cose per la loro relazione...

Socchiuse gli occhi, che non si erano ancora abituati alla luminosità, parandoli successivamente con il braccio, a causa del sole che gli puntava dritto in faccia.
A giudicare dall'intensità della luce, doveva essere abbastanza presto. Si voltò verso il comodino, per guardare la sveglia che tuttavia segnava ancora le 23, orario a cui probabilmente era rimasta ferma dopo che la corrente era saltata la sera prima.

Jisung al suo fianco, dormiva ancora beato. Non c'era da stupirsi, era andato a dormire a notte inoltrata, troppo terrorizzato dai forti tuoni, e Minho gli aveva tenuto compagnia, ma a differenza sua non aveva un sonno tanto pesante e si era svegliato non appena un minimo di raggi solari era arrivato nella stanza. In oltre, il minore aveva il corpo dell'altro a ripararlo un minimo dalla luce, mentre quest'ultimo aveva dormito praticamente sotto la finestra.

Ma era meglio così, voleva che riposasse al meglio. E poi, era così carino quando dormiva, Minho l'avrebbe guardato per ore.
Infatti, passò la maggior parte della mattina a bearsi del calore che il corpo di Jisung emanava, avendolo abbracciato inconsapevolmente mentre dormiva, mentre lo osservava e continuava a ripetersi quanto fosse fortunato di aver il ragazzo proprio lì al suo fianco.

Birthday| MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora