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Act 4: does anyone still use emails?

"Aspetta, ma come facevi a sapere che volesse proprio quel libro?" aveva chiesto Hyunjin, dopo che Minho gli aveva descritto quanto carino fosse Jisung mentre apriva il regalo che gli aveva regalato, per poi scoprire fosse proprio quello che desiderava.

Il maggiore sorrise pensando a tempo prima, quando per un'intera settimana Minho era stato costretto a rinchiudersi in biblioteca per un progetto scolastico estivo e, ogni giorno Jisung si presentava lì, a chiedere sempre lo stesso libro, che però non era mai disponibile.

Per i sette giorni consecutivi in cui era stato lì aveva visto sempre Jisung e, doveva ammetterlo, il più delle volte aveva ascoltato la sua conversazione con uno dei commessi, per poi giungere alla conclusione che Cime Tempestose fosse proprio il libro che stesse continuamente cercando.

Anche se Minho l'avesse ripetuto cento volte che era accaduto tutto casualmente, probabilmente Hyunjin non avrebbe mai creduto fosse stata per una pura conseguenza e che l'amico non avesse seguito il povero Jisung per un'intera settimana.

Ma Minho lo reputava solo un caso fortunato.
Un caso molto fortunato, perché aveva avuto l'occasione di comprargli ciò che desiderava.

"Farò finta di crederti e ignorerò il fatto che tu lo stalkeri da circa cinque anni." disse, prima di alzarsi dalla poltrona per andare a prendere qualcosa di fresco, mentre Minho se ne stava steso sul divano in pelle, sperando che in qualche modo l'aria che il ventilatore davanti a sé emanava potesse diminuire, anche solo minimamente, il caldo intrattabile di quel giorno.

Hyunjin poco dopo sbucò fuori dalla cucina, trasportando due bicchieri di the freddo nelle mani. Uno lo lasciò sul tavolino tra il divano e la tv, mentre l'altro lo portò con sé, iniziando a bere mentre si sedeva sulla poltrona e accavallava le gambe.

"Quindi? Che dicevi di ieri?"

Minho sorrise, ricordando cosa era successo il giorno prima.
"Te l'ho detto, nessuno è andato alla festa e lui era distrutto, quindi l'ho consolato e poi ci siamo divertiti. È stato così bello e lui era così carino! Aw!" urlò il maggiore, mentre si sporgeva verso il tavolo per recuperare il bicchiere, cercando in tutti i modi di non buttarsi il the addosso.

"Quando vi rivedrete? Aspetta, gli hai chiesto di rivedervi, no?"

Minho sbuffò, per poi prendere un gran sorso di the attraverso la cannuccia.
"No. Cioè gli ho detto "ci sentiamo", ma non ho il suo numero! Non posso mica presentarmi a casa sua e chiedergli di uscire insieme, sembrerei uno stalker."

"Non lo sei già?" disse Hyunjin. L'altro si limitò a guardarlo male.
"E poi non ce l'hai già il suo numero? Come ti ha inviato l'invito?"
"Con un'email."

L'amico lo guardò con fare ovvio. "Non puoi mandargli un'email allora? Ti fai così tanti problemi per nul-"
"Non sembrerebbe strano? Chi le usa più le mail?"
"Lui di certo se te ne ha mandata una."
"Sì, ma-" Hyunjin interruppe la frase di Minho sul nascere.

"Quindi muoviti prima che lo faccia io al posto tuo."



Jisung era seduto sulla sedia girevole della camera del migliore amico, mentre volteggiava grazie ad essa.

Il raffreddore di Felix era migliorato, ma ancora non sarebbe uscito di casa per un paio di giorni, così l'altro era andato a casa sua a fargli compagnia.

Nemmeno Felix si aspettava di dover passare il suo sedicesimo compleanno a letto, con il naso irritato e la gola che gli bruciava ma, a differenze di Jisung la sera precedente, prima dell'arrivo di Minho, almeno aveva qualcuno con cui passarlo.

Però, tutto ciò era tremendamente noioso.
Felix aveva spento una misera candelina che Jisung si era preoccupato di poggiare su un muffin, e adesso rimaneva semplicemente a letto, con il telefono tra le mani, malgrado avesse un mal di testa terribile.

Jisung fu costretto ad interrompere il movimento della sedia a causa delle vertigini che stava iniziando ad avere per aver girato troppo velocemente. Si poggiò alla scrivania per fermarsi, poi non appena si riprese si alzò, andando a stendersi di fianco all'amico.

"Lix, che facciamo? Mi annoio."

"Cosa è successo con Minho alla fine?"

Sorrise a quella domanda. Era felice che gliela avesse posta. Prese a parlare di quanto fosse stato carino e gentile, come gli aveva tirato su il morale ed era riuscito a farlo ridere.

"Mi presti il telefono? Il mio si è scaricato e devo vedere una cosa su twitter." spiegò velocemente Felix, abbandonando il suo cellulare ormai spento sul letto e tendendo la mano verso il migliore amico, in modo che gli desse il suo.

"Tieni."

Felix cercò velocemente con lo sguardo l'icona dell'app nella schermata home, ma un'altra cosa attirò la sua attenzione: la cartella mail aveva più di mille notifiche non aperte.

"Ma non ti dà fastidio? Io non riesco nemmeno a tenere tre messaggi, mi sale il nervoso...Posso aprirli?"

"Ma sì, fa come vuoi, non sono importanti alla fine. Saranno annunci pubblicitari o cose del genere."

Nel frattempo, il maggiore si era alzato per mettere il telefono dell'amico sotto carica, ma rimase immobile al centro della stanza non appena quello chiamò il suo nome.

Si tolse velocemente le coperte di dosso e gattonò fino al bordo del letto, dove poi si mise in ginocchio per mostrargli lo schermo.
Tra i tanti messaggi, uno, che era anche il più recente, spiccava in alto.

Il mittente era Lee Minho.

"Mi spieghi che problemi ha? Perché ti ha inviato un'email? Non poteva mandarti un messaggio?"

Jisung spiegò velocemente che sarebbe stato molto più facile trovare tutte le email degli studenti della scuola che i loro numeri, quindi aveva deciso di mandare gli inviti tramite esse.

"Comunque, che ha scritto?"

Felix impiegò qualche secondo a leggere prima di rispondere alla domanda. Poi emise un urletto ed esultò.

"Aah, vuole che vi incontrate di nuovo!"

"Cosa?"



Spazio autrice😼✨

È decisamente orribile ma è un capitolo di passaggio e l'ho scritto all'una di notte lol

Ricordatevi di bere tanta acqua♡︎

Birthday| MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora