Capitolo Diciannove - Demoni

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'' Dobbiamo scendere nella Camera dei Segreti '' esordì la più temeraria dei Grifondoro sbattendo un tomo impolverato sul tavolo della colazione.

" Buongiorno anche a te, Hermione " biascicò il rosso con un occhio chiuso e un piede ancora nel letto.

" Ci ho pensato tutta la notte e mi sono detta : quale posto migliore per nascondere qualcosa per una Serpeverde? " Continuò la riccia, versandosi una tazza di caffè freddo per riprendersi dalla sua nottata di studio.
Ronald Weasley fece finta di non sentirla ma quando arrivò il suo fedele migliore amico lo mise subito al corrente dell'idea della loro amica.

" Non se ne parla " sbottò squarciando il leggero brusio che si levava durante la colazione. Accortosi del volume della sua voce, ripiegò leggermente le spalle fissando i suoi occhi in quelli della grifona seduta di fronte.
" Ti ucciderà se ti scopre, è la sua scuola, pure i muri potrebbero ascoltarti " le sussurrò, ma la grifondoro famosa per la sua tenacia sollevò il mento dicendo che avrebbe creato un piano infallibile e prendendo un biscotto si diresse in biblioteca alla ricerca di informazioni sulla ragazza.

Nel frattempo, a più di cento miglia di distanza, nella dimora Serpeverde un giovanissimo Tom Riddle era indaffarato nel creare la pozione richiesta dalla mezza-demone.

Decine di ampolle erano state svuotate nel calderone e stava faticosamente mescolando una densissima miscela che trasudava calore.

" La Signorina Sytherin mi ha detto di avvisarla che va a fare una passeggiata " disse un elfo a testa bassa, comparendo dietro il tavolo di mogano su cui lavorava il ragazzo.

" Bene, di alla signorina Slytherin di non disturbarmi che sto lavorando per lei " ringhiò mentre si asciugava il sudore con un fazzoletto.
L'elfo scomparve subito, spaventato dall'umore del ragazzo.

" La signorina Slytherin mi ha detto di dirl- ma venne brutalmente interrotto da un urletto di paura cacciato a causa di una ampolla di vetro lanciata contro di lui.

Quando Alicia vide l'orecchio del suo elfo ferito da una scaglia di vetro trattenne a malapena le risate, poi prese il mantello e se lo legò al collo, successivamente si materializzò.

Alicia P.o.v

Mi ritrovai in una landa deserta.
Giusto il luogo in cui mi ero data appuntamento col fornitore.
Tom mi aveva messo al corrente degli ingredienti che servivano per la pozione e tra questi figurava un ingrediente più che proibito che se finiva nelle mani di babbani o maghi faceva fare ad essi una terribile fine.

Non era la prima volta che Tom mi chiedeva ingredienti del genere quindi sapevo benissimo a chi chiedere.

Mi guardai intorno e solo sterpaglia seccata dal sole mi circondava.
A un certo punto un suono mi destò dai pensieri e mi girai verso la sua origine, trovandoci un uomo ammantato. Non avevo mai avuto modo di vedere cosa ci fosse sotto quel lungo mantello che lo rendeva molto simile al mietitore, ma le persone dicevano fosse un ragazzo bellissimo nonostante gli occhi gialli e i denti affilati che coronavano le sue labbra.

Mi allungò un braccio in segno di avvicinarmi.
Titubante glielo tesi e lui frettolosamente mi afferrò e sollevò il mantello scoprendomi la pelle del braccio. Ci passò una mano e dal niente riuscirono tutte le ferite che avrei dovuto curare.

I vampiri erano demoni e come tali vantavano di una forza sovrumana. Inoltre più di chiunque altro sfruttavano il loro tempo a disposizione per studiare, specializzandosi in molte branche.

" E così l'ultima discendente della famiglia più potente del mondo magico è spezzata " disse con tono di voce suadente accarezzandomi il braccio e annusando l'odore di sangue che emergeva dalle ferite
" Fare l'eroina che gioca con la morte non le ha giovato poi tanto, mia cara " continuò

ℰ𝓋ℯ𝓇𝓎 ℒℴ𝓋ℯ 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎 𝒾𝓈 𝒶 𝒢𝒽ℴ𝓈𝓉 𝒮𝓉ℴ𝓇𝓎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora